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The New Yorker: October 30, 2017

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“October Surprise,” by Carter Goodrich
“My whole life has been disrupted. It’s a national nightmare,” the artist Carter Goodrich says, about his cover for this week’s issue: a painting of the President whom he calls a “dangerous clown.” “I’m still just as stunned now as I was a year ago, on Election Night. I have been asked to work on movies about him. I can’t do it; most satire seems to lighten what feels to me like a dire situation. He’s already a cartoon villain, infantile and strange.”

Il numero del mensile The New Yorker in uscita il trenta ottobre, dedica la copertina al presidente Donald Trump, raffigurato, dal disegnatore Carter Goodrich, come un clown che sbuca da dietro un albero. "È un clown pericoloso, e rappresenta già un cartone animato malvagio, infantile e strano. È un incubo nazionale" sono le parole di Goodrich sul presidente.



Concorso delle Nazioni Unite "Ranan Lurie " ed i vincitori 2016.

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THE UNITED NATIONS/RANAN LURIE
POLITICAL CARTOON AWARDS


Presents the 2017 Awards

These awards are granted for the best political cartoons reflecting the spirit and the principles of the United Nations.

THIRTEEN AWARDS WILL BE GRANTED:
First Prize$10,000.00
Second Prize5,000.00
Third Prize3,000.00
Ten Honorable Mentions in the form of plaques



Il premio delle Nazioni Unite "Ranan Lurie"
presenta il bando di concorso per i Premi 2017
I lavori dovranno pervenire entro il 15 novembre per posta, si quella coi francobolli, non inviate mail o fax!

Qui tutte le norme : http://lurieunaward.com/rules.htm


2016 Award Winners

First Place - $10,000 Winner
Miroslav Barvircak
Publication: Korzar
Slovakia


Second Place - $5,000 Winner
Yonatan Wachsmann
Publication: Calcalist
Israel



Third Place - $3,000 Winner

Steve Sack
Publication: Minneapolis Star Tribune
 USA





Citations for Excellence



Ahmad Momeny
Publication: Rah-e-Madanyat Daily
Afghanistan


Niels Bo Bojesen
Publication: Jyllands Posten
Denmark

Vasco Gargalo
Publication: Courrier International
Portugal

Tom Kuenzli
Publication: Tages Woche
Switzerland


Jin Xiao Xing
Publication: Gushi County Local Paper
China


Javad Alizadeh
Publication: 4 D Humor
Iran


Kursat Zaman
Publication: Bizim Gazete
Turkey


Passaprawas
A-Chinoboonwat
Thailand


Mike Luckovich
Publication: The Atlanta Journal-Constitution
USA


Raimundo Rucke
Publication: Jornal do Brasil
Brazil

Fernando Pessoa

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Fernando Pessoa, 1988
© Antonio Antunes


Poesia di Fernando Pessoa

«Che noi si scriva, si parli o solo si sia visti
rimaniamo evanescenti.
E tutto il nostro essere non può in parola
o in volto giammai trasmutarsi.

L’anima nostra è da noi immensamente lontana:
per quanta forza si
imprima in quei nostri pensieri,
mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti,
indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.

Per quanto di noi si mostri
continuiamo ignoti.

L’abisso tra le anime non può esser collegato da un miraggio della vista
o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati
quando al nostro pensiero dell’essere nostro parliamo.

Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime, 
e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno.»

(Fernando Pessoa)



Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Fernando Pessoa
© Marilena Nardi

Fernando Pessoa
© Antonio Antunes



Questa vecchia angoscia

Questa vecchia angoscia,
questa angoscia che porto da secoli dentro di me,
è traboccata dal vaso,
in lacrime, in grandi immaginazioni
in sogni tipo incubi senza terrore
in grandi emozioni improvvise, senza alcun senso.

È traboccata.
Quasi non so come comportarmi nella vita
con questo malessere che mi riempie l’anima di pieghe!
Se almeno impazzissi per davvero!
Ma no: è questo essere a mezza strada,
questo quasi,
questo essere sul punto di…

Il ricoverato di un manicomio almeno è qualcuno.
Io sono il ricoverato di un manicomio senza manicomio.
Sono pazzo a freddo,
sono lucido e matto,
sono estraneo a tutto e uguale a tutti:
sto dormendo sveglio con sogni che sono pazzia
perché non sono sogni.
Sono in questo stato…

Povera vecchia casa della mia infanzia perduta!
Chi avrebbe detto che mi sarei tanto disperso!
Che ne è del tuo bambino? È impazzito.
Che ne è di colui che dormiva tranquillo sotto il tuo tetto provinciale?
È impazzito.
Ma chi, fra quelli che fui? È impazzito. Oggi costui è chi io sono.

Se almeno possedessi una religione!
Per esempio, una per quel feticcio
che c’era in casa nostra, la vecchia casa, che veniva dall’Africa.
Era bruttissimo, era grottesco,
ma c’era in lui la divinità di tutto quello in cui si crede.
— Giove, Geova, l’Umanità —
uno qualunque servirebbe,
nfatti che cosa è tutto se non quello che pensiamo di tutto?

Scoppia, cuore di vetro dipinto!

Fernando Pessoa     © Antonio Antunes

Esta velha angústia

Esta velha angústia,
Esta angústia que trago há séculos em mim,
Transbordou da vasilha,
Em lágrimas, em grandes imaginações,
Em sonhos em estilo de pesadelo sem terror,
Em grandes emoções súbitas sem sentido nenhum.

Transbordou.
Mal sei como conduzir-me na vida
Com este mal-estar a fazer-me pregas na alma!
Se ao menos endoidecesse deveras!
Mas não: é este estar entre,
Este quase,
Este poder ser que…,
Isto.

Um internado num manicômio é, ao menos, alguém,
Eu sou um internado num manicômio sem manicômio.
Estou doido a frio,
Estou lúcido e louco,
Estou alheio a tudo e igual a todos:
Estou dormindo desperto com sonhos que são loucura
Porque não são sonhos.
Estou assim…

Pobre velha casa da minha infância perdida!
Quem te diria que eu me desacolhesse tanto!
Que é do teu menino? Está maluco.
Que é de quem dormia sossegado sob o teu teto provinciano?
Está maluco.
Quem de quem fui? Está maluco. Hoje é quem eu sou.

Se ao menos eu tivesse uma religião qualquer!
Por exemplo, por aquele manipanso
Que havia em casa, lá nessa, trazido de África.
Era feiíssimo, era grotesco,
Mas havia nele a divindade de tudo em que se crê.
Se eu pudesse crer num manipanso qualquer
— Júpiter, Jeová, a Humanidade —
Qualquer serviria,
Pois o que é tudo senão o que pensamos de tudo?

Estala, coração de vidro pintado!

Álvaro de Campos (Fernando Pessoa)

(da Poemas)

Fernando Pessoa
© Antonio Antunes





Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'

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©Franco Portinari



La notizia:
Storica apertura del Cio, 'videogiochi sono sport'
Praticanti si allenano come atleti. Possibile futuro olimpico



level up - Tauro

© Angel Boligan


Il commento

IL POLTRONISMO NUOVO SPORT OLIMPICO

I videogiochi sono stati ammessi tra gli sport dal Cio, il Comitato olimpico internazionale. Dopo questa storica decisione, vedremo presto alle Olimpiadi gli smanettoni dimenarsi davanti a un maxischermo. Purché, precisa il Cio, gli «e-sports», ossia quelli che si fanno al cospetto di uno screen, rispettino i valori olimpici e si dotino strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse. Ah, ecco. Proprio come tutti gli altri sport olimpici.

Chi abbia dei dubbi sul carattere agonistico e sportivo dei videogiochi si rassicuri: «Gli e-sports competitivi», è scritto nel comunicato del Cio, «possono essere considerati un'attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali». E voi pensavate che fossero una forma di pigrizia, che favorissero l'obesità? Suvvia, non siate così antiquati. Date retta al Cio, il quale fa notare che «gli e-sports sono in forte crescita in particolare fra i giovani dei vari Paesi». Ma guarda te che cosa ti vanno a scoprire quegli occhi di lince del Cio. Che gli «e-sports» sono in forte crescita. Ve ne eravate accorti?

Concludendo, il Cio auspica «un dialogo con l'industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre». È qui che ti volevo. È l'e-commerce, bellezza. Denaro, fresco e giovane, a palate. Libera concorrenza in libero agonismo. Ecchisenefrega del poltronismo. Prima o poi, tutti gli atleti mettono su pancia.
Ivano Sartori







GIULIANO - PIETRO La vita è una galera

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GIULIANO

PIETRO
La vita è una galera
prefazione di Leandro Castellani

La vita in carcere raccontata da dietro le sbarre.
Un libro in strip tutto da ridere.

AutoreGiuliano
TitoloPietro. La vita è una galera
CollanaPiccola Biblioteca del Sorriso
Pagine112
Formato13,5 x 20,5 cm
Rilegaturabrossura
Peso 0.200 kg
Casa Editrice: Festina Lente Edizioni
La dura vita in carcere di un duro

«Vorrei proprio conoscerlo ’sto detenuto 35, al secolo Pietro, sornione, pacioccone, abile affarista, ma soprattutto maestro nella vecchia nobile arte dell’arrangiarsi, pronto a trarre qualcosa di buono anche dal tanto di cattivo che gli passa davanti. Vorrei conoscerlo e sono sicuro che diverremmo buoni amici, tutti e due rassegnati a vivere in un Paese che somiglia sempre più a una galera, oppure in una galera che somiglia sempre più al nostro Paese. Scelga il lettore! Ma tutti e due – lui ed io – disponibili a prendere il mondo per il suo verso, tanto cambiarlo è operazione difficile, ardua e forse vana» (Leandro Castellani).
.

Giuliano. Giuliano Rossetti, in arte semplicemente Giuliano, nasce in tenera età nel 1935 molto a sud-ovest di Milwaukee, ovvero a Campi Bisenzio. Noto per il suo humour graffiante, ha iniziato la propria carriera sul Travaso delle idee per approdare poi nel corso degli anni a Il Male, di cui ben presto divenne una delle firme più note, CaBalà, Pardon, La Repubblica, La Nazione, Guerin Sportivo, Corriere fiorentino per citarne solo alcune delle testate più note.
 Apprezzato vignettista, vincitore di premi in varie rassegne umoristiche internazionali, i suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di satira e di umorismo e sui più noti quotidiani. Una ventina di libri all’attivo, da 38 anni sta lavorando ai testi e alle illustrazioni di una monumentale biografia in braille di Gengis Khan.

Il vignettista Giuliano racconta il nuovo libro sull'ergastolano Pietro 35: "E' uno dei miei primi personaggi, anzi sono io. La prigione? Metafora della vita"








Qui qualche Pagina in anteprima
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Nota:

GIULIANO
(Costantinopoli 331 - Persia 363) imperatore romano. Nipote di Costantino, fu proclamato imperatore dai suoi soldati nel febbraio del 360 e riconosciuto da tutto l’impero nel 361, alla morte di Costanzo. Pur professando apertamente il paganesimo, il nuovo imperatore proclamò la libertà di culto per tutte le religioni ed esercitò una tolleranza religiosa generale. Di G. ci sono giunte numerose opere in greco: 8 orazioni, un’ottantina di lettere (fra cui una di carattere autobiografico rivolta agli ateniesi), il Convivio o I Cesari, divertente opera satirica in cui racconta il ricevimento di Costantino sull’Olimpo, e il Misopogon (ovvero «L’odiatore della barba», attributo dei filosofi). Quest’ultimo è una difesa, nutrita di cultura neoplatonica e ricca di spunti ironici, del proprio operato religioso, e una feroce invettiva contro la folla cristiana di Antiochia, che aveva incendiato il tempio di Dafne e l’aveva insultato.

Halloween 2017

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On the 31 October each year, Halloween (also known as All Hallows' Eve) is a time for pumpkin carving, apple bobbing, dressing up and trick or treating! Most likely originating from European harvest festivals and festivals of the dead, it is celebrated by children and adults around the world.

Il 31 ottobre i morti torneranno a camminare sulla terra e sarà nuovamente Halloween. Ma qual è il significato del nome della festa? Di fatto Halloween non è altro che la contrazione di All Hallows’ Eve dove, con il termine Hallow, in gaelico si indica la figura del Santo. La traduzione corretta di Halloween, pertanto, è “la notte prime (Eve) di Tutti I Santi (o ognissanti, in italiano)”.
Halloween, festività di origine celtica celebrata la notte fra il 31 ottobre e il 1º novembre, nel XX secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme spiccatamente macabre e commerciali con cui è divenuta nota.
L'usanza si è poi diffusa anche in altri Paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o scherzetto, in Italia).
Caratteristica della festa è la simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il simbolo della zucca con intagliata una faccia sorridente (il più delle volte spaventosa) e illuminata da una candela o una lampadina piazzata all'interno, derivato dal personaggio di Jack-o'-lantern.

Purtroppo nel giorno di Halloween tornano la paura e la morte a New York, con un attentato terroristico  a Manhattan, vicino al World Trade Center e al memoriale in omaggio agli attacchi alle Torri Gemelle. Un uomo a bordo di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile e ha investito alcune persone.

Le vignette:



Halloween, the real monsters around us    Marco De Angelis
...
31 Oct 2017



NY attack    Luc Descheemaeker
New York Terror Truck
31 Oct 2017




New York, a vehicle plumbing on a bicycle track.




Peter Brookes‏ @BrookesTimes  28 ott
 My cartoon Saturday @TheTimes on a real #Halloween frightener....Nature Notes: Trumpkin (Trumpus pumpus) #Trump




Martin Rowson on the Trump-Russia inquiry 


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Halloween 2017
Puidgemont a Bruxelles intende proseguire la sua battaglia per la secessione della Catalogna e chiede la protezione della UE.
E non è uno scherzetto di Halloween.
Uber


401K CARVING
Steve Sack


Halloween 2017
Fulvio Fontana


© Ingrami PAURA


© Ingrami TERRORE

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Note:

1) Halloween sta per All Hallows Eve, versione inglese arcaica di All Saints, cioè Ognissanti. In seguito "All Hallows Even", che nel 18esimo secolo si contrae in "Halloween".
Alcuni storici ne fanno risalire le origini alla festa celtica di Samhain che indicava la fine dell'estate. Una ricorrenza pagana, assorbita dalle religioni cattolica e protestante che a metà dell'800, quando gli emigrati scozzesi e irlandesi la esportano in America, vive una seconda giovinezza.

2) fobia di Halloween? Samhainofobia. Spiega il divulgatore scientifico David DiSalvo su Forbes, "Non è un semplice fastidio per la festa di Halloween. Ma una fobia clinicamente diagnosticata, come lo sono l'aracnofobia (paura dei ragni) e la coimetrofobia (paura dei cimiteri). Qualche volta si presenta associata ad altre fobie come la phasmofobia (paura dei fantasmi), la wiccafobia (paura delle streghe) e la nictofobia (la paura dell'oscurità notturna)"

3) Simbolismo del "dolcetto o scherzetto?"
È un'usanza di Halloween che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto"è la traduzione dall'inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza: "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat".
La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell'elemosina, quando la gente povera andava di porta in porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di «lagnarsi come un mendicante a Hallowmas [Halloween]».

4) La zucca di Halloween: "Jack-o'-lantern"
Il simbolo di Halloween è sicuramente la Jack-o'-lantern, una lanterna scavata in una zucca dalle sembianze umane. Le sue origini si trovano nella leggenda di Stingly Jack, il contadino irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché questi lo condannò a vagare nell'oscurità con solo un tizzone ardente per fare luce. E Jack vi costruì attorno una lanterna partendo da una rapa. La zucca, molto diffusa in America, è... un'innovazione successiva.
Si tratta di una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono intagliati i tratti di un volto, solitamente malefico e dal ghigno beffardo. Al suo interno, una volta svuotata della polpa e dei semi, viene riposta nella zucca una candela che, accesa, consente di vedere i tratti intagliati anche in pieno buio.
Si ritiene che la tradizione di intagliare zucche sia originaria dell'Irlanda. La prima documentazione certa di tale pratica risale tuttavia solo ai primi dell'800. Tale pratica era certamente diffusa in tutta l'isola irlandese ed in alcune parti della Scozia.
In Nord America la prima attestazione certa di zucche intagliate per la notte di Halloween risale al 1834. Tuttavia, è molto probabile che la pratica dell'intaglio si svolgesse anche antecedentemente, ma era un'usanza riconducibile al semplice periodo annuale di raccolta delle zucche. Solo successivamente quindi la zucca sarebbe stata collegata alla festività del 31 ottobre.

5) La leggenda di "Jack-o'-Lantern"
Esistono molte varianti riguardo alla leggenda di "Jack-o'-Lantern".
La più diffusa e conosciuta è comunque quella di derivazione irlandese: Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo. A causa del suo stato d'ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani del demonio, ma astutamente Jack chiese al demonio di trasformarsi in una moneta, promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Jack mise poi rapidamente il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, cosicché il demonio non potesse ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare.
Dieci anni più tardi, il diavolo si presentò nuovamente e questa volta Jack gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse dal ramo, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack.
Durante la propria vita Jack commise però così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal Paradiso e presentatosi all'Inferno, venne scacciato dal diavolo che gli ricordò il patto, ben felice di lasciarlo errare come un'anima tormentata. All'osservazione che fosse freddo e buio, il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all'interno di una rapa intagliata che aveva con sé. Cominciò, così, da quel momento a vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.
Da allora, nella notte di Halloween, aguzzando bene la vista, potreste vedere una fiammella vagare nell'oscurità alla ricerca della strada di casa: la fiammella di Jack.


6)  In realtà la zucca non è l'unico simbolo di Halloween. Ci sono anche i pipistrelli. Durante la festa di Samhain, i celti costruivano dei falò che attraevano gli insetti che a loro volta attiravano i pipistrelli. Ma saranno le superstizioni medievali su questo animale notturno, associato alle streghe e all'oscurità, a trasportarlo nel mito neo-gotico di Halloween (più o meno quello che è successo ai gatti neri, altro simbolo della festa).



7)  Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.

8) Le caramelle "candy corn" degli Stati Uniti d'America
Tra i più tipici elementi della festività americana vi sono le cosiddette candy corn, delle caramelle tricolore che assomigliano ad un chicco di mais. Il loro consumo vede un picco nel periodo di Halloween.
La caramella, composta da zucchero, sciroppo di granoturco e gelatina gommosa, fu inventata attorno al 1880 da George Renninger, un dipendente della Wunderle Candy Company di Philadelphia.
Secondo le stime dell'Associazione Nazionale dei Confezionatori Americani (NCA), ogni anno negli Stati Uniti vengono consumate circa 9.000 tonnellate di "Candy Corn", la quasi totalità nel periodo di Halloween.



 9) Religione:la chiesa cattolica è contraria. Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi cattolica di Roma, affermò che «festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona».[30] L'Arcidiocesi di Boston ha organizzato una Saint Feast ('Festa dei Santi') per ricondurre Halloween alle sue radici cristiane come celebrazione della notte prima di Ognissanti o All Hallows Eve.

10) Testimonial : i fumetti di Charlie Brown
The Great Pumpkin in italianoIl Grande Cocomero: inventata dal personaggio Linus van Pelt per la festività di Halloween. Ogni anno Linus scrive al Grande Cocomero una lettera chiedendo regali e varie altre cose, come si farebbe con una sorta di Babbo Natale. Secondo Linus, nella notte di Halloween il Grande Cocomero sceglie, tra tutti gli orti di cocomeri, quello che gli pare il più sincero, e da lì sorge e porta doni a tutti bambini del mondo. Note sono le strisce in cui Linus ne aspetta l'arrivo a mezzanotte nell'orto dei cocomeri (sperando che proprio il suo sia l'orto prescelto), per rimanere poi regolarmente deluso. Linus cerca anche di fare proselitismo e ogni tanto qualcuno dei personaggi si fa coinvolgere e passa la sera di Halloween nell'orto con Linus (per esempio Sally Brown, di lui innamorata, o Snoopy, o Piperita Patty), anziché a fare il tradizionale "Dolcetto o scherzetto". Però succede solo episodicamente: Linus è in effetti l'unico che creda nell'esistenza del Grande Cocomero. Il nome in lingua originale è The Great Pumpkin, che tradotto letteralmente diventerebbe La Grande Zucca. Il curatore dell'opera Oreste del Buono però optò per un adattamento, considerato che la traduzione letterale pareva poco suggestiva e che la festa di Halloween con le connesse zucche era in Italia ancora poco nota (nonostante il fatto che simili usanze fossero in realtà ben radicate anche in molte zone d'Italia). Scelse così un ortaggio simile per dimensioni, ma più "mediterraneo": il cocomero. Anche l'orto di Linus, in lingua originale, è in effetti un orto di zucche, non di cocomeri. Il termine Grande cocomero è comunque ormai entrato nell'immaginario italiano: nel corso degli anni è stato prodotto un film (Il grande cocomero di Francesca Archibugi) e un programma televisivo (Il grande cocomero, condotto dal deejay Linus).

Elezioni siciliane: le vignette preelettorali

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PRO MEMORIA
Franco Donarelli



Il teatrino delle ombre
Chiusa finalmente una campagna elettorale nella quale sono stati scarsi o nulli gli accenni ai programmi.
Grosso e improbo invece l'impegno di ogni formazione, per rinnegare la presenza di mafiosi o pregiudicati  nelle proprie liste.
Gianfranco Uber



Elezioni siciliane
Il Presidente uscente Crocetta si dichiara dispiaciuto di non aver modificato la regola per cui, in Sicilia, le operazioni di voto si concludono alle 22 ma lo spoglio inizierà solo dopo 10 ore.
Attenzione perchè talvolta la notte porta ...coniglio.
Gianfranco Uber


Sicilia
CeciGian


patto dell'arancino
Riverso


Il convitato di pietra
Riverso


Durando





Vauro


Ellekappa


Giannelli



Elezioni siciliane
Paolo Lombardi


Natangelo



Mario Bochicchio




In bocca al lupo
Mauro Biani


Voto
Domenica il voto in Sicilia. In Italia.
Mauro Biani

Di Maio Renzi. duello televisivo mancato

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Si sarebbe dovuto svolgere martedì 7 novembre alle 21.30, durante la trasmissione DiMartedì su La7, il confronto tv tra il candidato premier dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, e il leader del Pd, Matteo Renzi.
Di Maio infatti prima chiede  il confronto, poi dopo averlo ottenuto, fissate l’emittente, la trasmissione e l’ora, rinuncia al confronto tv con Matteo Renzi .
 Spiegando che, a questo punto, dopo il risultato delle elezioni regionali siciliane, il segretario del Pd non rappresenta più un "competitor"nella corsa a Palazzo Chigi.
"Scuse ridicole, io ci sarò", è la replica di Renzi.


Floris Big Sciò
Portos/ Franco Portinari



La giustificazione di Luigi Di Maio su FB:
Sono ancora in Sicilia, qui anche oggi splende il sole e vorrei fare alcune considerazioni sulle due votazioni di ieri. Ad Ostia ci siamo confermati la prima forza politica con il 30%. In Sicilia abbiamo quasi triplicato il Pd e doppiato forza Italia. Sono insieme a Giancarlo e stiamo seguendo lo spoglio: il risultato sarà incerto fino all'ultimo seggio scrutinato. Possiamo farcela, ma lo sapremo solo alla chiusura dei seggi.
Siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tenuto testa alla grande all'accozzaglia del centrodestra e superato ampiamente quella che sarebbe formata da centro sinistra e sinistra che secondo le proiezioni attuali, insieme, sarebbero attorno al 25%. Noi da soli siamo ben oltre il 30%. Come vi dicevo qualche giorno fa, a neutralizzare il Rosatellum sarà il voto dei cittadini e in Sicilia l'abbiamo già fatto. Possono andare contro la Costituzione, ma non possono andare contro il voto dei cittadini. Siamo l'unica vera grande forza politica del Paese.
Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l'indifferenza che genera l'astensione.Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione.Da domani sono al lavoro per portare il MoVimento 5 Stelle tra quattro mesi davanti al Presidente della Repubblica per ricevere l'incarico di Governo. Questo fine settimana vado a Washington per incontri al Congresso e al Dipartimento di Stato. Siate orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Siamo il primo Movimento d'Europa e se alle regionali e alle comunali abbiamo oltre il 30% possiamo arrivare ben oltre alle politiche.
Adesso incrociamo le dita e aspettiamo il nome del Presidente della Regione Siciliana.







Secondo Bruno Vespa, "La scelta finale era già stata fatta prima che si cominciasse a discutere. Renzi ha lasciato a Di Maio la scelta del campo ed era scontato che finisse così".
Portos/ Franco Portinari

Floris Big Show
Portos/ Franco Portinari





Forfait
Non so se il dietrofront di Di Maio sia stato dettato da un calcolo suggerito da Grillo  o frutto della sua paura. In ogni caso penso che sia una mossa sbagliatissima. Vero che in politica anche i colpi bassi sono ammessi ma normalmente sono sferrati all'avversario.
Poi verrà fuori che voleva semplicemente partecipare ad un'altra trasmissione.
Gianfranco Uber



Moise
CHI HA INCASTRATO GIGGI RABBIT?
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Fonte QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/11/06/di-maio-cancella-confronto-tv-con-renzi-non-e-un-competitor.-pd-ridicolo_447c10b6-006a-4850-92df-06d561a5f50a.html
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AfNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2017/11/07/chi-ha-incastrato-giggi-rabbit/
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Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/38184704186/in/dateposted-public/



Fuga per la vittoria 
MATTIA FELTRI
Poteva essere il più scintillante spettacolo del crepuscolo, e invece no: stasera niente sfida televisiva fra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Il capo dei cinque stelle - dopo avere chiesto il confronto, averlo ottenuto, fissate l’emittente, la trasmissione e l’ora - ieri ha detto che il dirimpettaio non conta più nulla, addio. È una fuga, ha risposto Renzi, non si fa così. E in effetti Di Maio ci rimedia una figura proporzionata al suo calibro, ma che gli importa? Né la figura né tantomeno il calibro interessano qualcosa ai sempre crescenti ammiratori. Però il segretario del Pd non dovrebbe darsi pena per la fuga di Di Maio, come del resto mai s’è dato pena per fughe precedenti.

Cominciò a fuggire Pippo Civati, e passi. Poi fuggì Enrico Letta, e va bè. Poi è fuggito Massimo D’Alema, e tanto di guadagnato. Poi sono fuggiti Alfredo D’Attorre e Roberto Speranza, e capirai, chi cavolo sono? Poi è fuggito Pierluigi Bersani e un pochino è dispiaciuto, ma sono cose che succedono. Poi è fuggito Pietro Grasso, e ci mancava solo questa. Nel frattempo era fuggito tutto il centrodestra di Silvio Berlusconi dalle riforme costituzionali, e sono finite gambe all’aria. Dopo il centrodestra ha cominciato a fuggire anche metà Nuovo centrodestra, pezzo a pezzo, e francamente meglio perderli che trovarli. Il vero problema è che intanto sono fuggiti anche gli elettori, parecchi, e qui qualche domanda bisognerebbe farsela. E che tutto ciò che è rimasto è Angelino Alfano, è la risposta.


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Di Maio aveva sfidato via Twitter Renzi ad un dibattito in tv, il quale aveva accettato sempre attraverso un tweet: 'Ci vediamo martedì'.  'Va bene martedì 7 novembre da diMartedi con Giovanni Floris - aveva ribattuto Di Maio - è la più vista in prima serata'.

Work in progress

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Hai presente quando ti viene una gran voglia di giocare? :)

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GIO / Mariagrazia Quaranta


Giochiamo con GIO  chi sarà?

😅

Elezioni siciliane : le vignette del giorno dopo

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UN OPERA D'ARTE
Stando agli exit poll in Sicilia se ancora c'è incertezza su chi avrebbe vinto di certo sembra che il perdente sia il PD di Renzi.
Pare che Michelangelo dicesse che il segreto era di togliere tutto il superfluo ma
primo: non esagerare;
secondo: era Michelangelo.
Gianfranco Uber


SICILIA, LA RIVOLTA DEI PUPI
Uno spettacolo molto atteso, ma con scarsa affluenza di pubblico: ha votato meno della metà degli aventi diritto (46,76 per cento). Detto altrimenti: il 53,24 dei siciliani non crede alle promesse dei politici.
Ivano Sartori



Exit pool
Giannelli




Il miracolo di Renzi
Giannelli






ElleKappa



ElleKappa



Toscano in fumo
Mario Bochicchio




Gattopardo
Mauro Biani



Flop Sicilia terremota Pd, ma Renzivuole resistere.
Durando



PD
Paolo Lombardi


Il nuovo che avanza
Paride Puglia




Stai sereno
Beppe Mora


Nella sinistra vige la legge del "cupio dissolvi"
Giuliano Rossetti


Dopo le elezioni
Fulvio Fontana


Sicilia, il centrodestra davanti Il M5S insegue, disfatta del Pd.
Nico Pillinini

PD=Partito Dèbâcle
Pillinini




#ElezioniSicilia2017 #ElezioniRegionaliSicilia2017 #elezionisicilia #Renzi #vignette #umorismo #satira #rosatellum #politica #PD
Airaghi


INTANTO, AL CLUB DEI PERDENTI
Natangelo




FULL IMMERSION NELL’AMORE
Natangelo



RIPARTE IL TRENO DI RENZI
Nico Pillinini



SE…

Voci dal Pd, dopo la sconfitta: «Se ci fosse stata più generosità a sinistra e maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita… Se Pietro Grasso avesse accettato di candidarsi… Se quelli di Mdp non ci avessero traditi… Se una certa sinistra non avesse appoggiato Fava». E questo sarebbe un ragionare da politici? Con i se e con i ma, la storia non si fa. L'unica replica possibile: se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una carriola. Oppure: se mio nonno avesse sette palle, sarebbe un flipper. Perché non: e se il Pd buttasse fuori Renzi e tutto il suo Giglio magico? Questo si può ancora fare. La storia siete voi. Non siate pecore del pastore che vi conduce al macello.
Ivano Sartori

Work in progress 2

Work in progress 3

La bicicletta nel mondo di Francisco Punal Suarez

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Ciclista con scarpa gigante, Madrid - Francisco Punal.


Art Bike, Museo d'Arte Contemporanea di Lione, Francia - Francisco Punal.


La bicicletta en el mundo
Por Francisco Punal Suarez

La búsqueda de imágenes insólitas, raras, curiosas, humorísticas o críticas es un gran reto que se consigue con los ojos bien abiertos y la cámara lista.

Recorrer los lugares visitados, con la cámara en ristre, en una especie de cacería fotográfica, para captar imágenes sorprendentes, es una diversión que exige entrenamiento, y que ratifica a la fotografía como el arte contemporáneo más apreciado.

En esta ocasión, quiero mostrar a los lectores de Fany Blog, algunas fotos que he tomado con el tema de la bicicleta, un medio de transporte que utilizan millones de personas, y que su uso contribuye a no contaminar nuestro planeta.

A mi memoria de cinéfilo, viene a la mente el filme “Ladrones de bicicletas”, dirigida por Vittorio de Sica, en 1948, considerada una de las cintas emblemáticas del neorrealismo italiano, una sobrecogedora y brillante obra de arte, ubicada en la postguerra, y que junto a Umberto D , Milagro en Milán, y Roma, ciudad abierta, permanecen vivas en la historia del cine.

Quiero lanzar un mensaje a favor de la bicicleta y de los ciclistas que muchas veces sufren brutales accidentes por las arbitrariedades e irrespeto de los conductores de automóviles.

Las imágenes, tomadas en varias ciudades, comunican varias situaciones de la vida real con relación a las bicicletas.

Para no dejar de mencionar a la caricatura en este artículo, quiero recordar que la 19ª edición del concurso bianual “Euro-kartoenale Kruishoutem”, del 2013, que se celebró en Bélgica, estuvo dedicado a la bicicleta, donde 718 dibujantes de 79 países, enviaron 2483 obras.

El primer premio correspondió a Mohsen Asadi (Irán); el segundo, a Pavel Constantin (Rumanía), y el tercero, a Ross Thomson (Reino Unido) .

La mejor entrada europea fue para Constantin Sunnerberg, y la mejor entrada belga fue para Nikola Hendrickx , ambos de Bélgica.

El premio del Centro Europeo de la Caricatura correspondió a Marco D'Angelo, y la portada del catálogo fue a manos de Angelo Campaner, ambos de Italia.


Giardino biciclette - Le Perreon, Francia - Francisco Punal.



Bicicletta fatto con patate - Coristanco, Galizia - Francisco Punal.


Bicicletta danneggiata - Galizia - Francisco Punal



Bicicletta sul balcone, Barcellona - Francisco Punal.



Biciclette parcheggiate a Francoforte, in Germania - Francisco Punal.



Bicicletta con una ruota, Barcellona - Francisco Punal.


Ladri di biciclette un film di Vittorio De Sica



La bicicletta nel mondo
di  Francisco Punal Suarez

La ricerca di immagini insolite, rare, curiose, umoristiche o critiche è una grande sfida che si ottiene con gli occhi aperti e la fotocamera pronta.

Per visitare i luoghi visitati, con la macchina fotografica pronta, in una specie di caccia fotografica, per catturare immagini incredibili, è un divertimento che richiede la formazione e che ratifica la fotografia come l'arte contemporanea più apprezzata.

In questa occasione voglio mostrare ai lettori di Fany Blog, alcune foto che ho preso con il tema della bicicletta, un mezzo di trasporto utilizzato da milioni di persone e che il suo utilizzo contribuisce a non inquinare il nostro pianeta.

Il mio ricordo come un cinefilo, mi viene in mente il film "Ladri di biciclette", diretto da Vittorio de Sica, nel 1948, considerato uno dei film emblematici del neorealismo italiano, un'opera schiacciante e brillante d'arte, situata nel dopoguerra, e che insieme a “Umberto D”, “Miracolo a Milano” e “Roma, città aperta”, rimangono vivi nella storia del cinema.

Voglio inviare un messaggio a favore della bicicletta e dei ciclisti che spesso subiscono incidenti brutali a causa dell'arbitrarietà e del mancato rispetto dei conducenti automobilistici.

Le immagini, riprese in diverse città, comunicano diverse situazioni di vita reale in relazione alle biciclette.

Ma non dimentico il disegno umoristico in questo articolo, vorrei ricordarvi che la 19esima edizione del "Euro-kartoenale Kruishoutem", tenutasi in Belgio nel 2013, è stata dedicata al bicicletta, dove 718 fumettisti provenienti da 79 paesi hanno inviato 2483 disegni.

Il primo premio è andato a Mohsen Asadi (Iran); il secondo, Pavel Constantin (Romania) e il terzo, Ross Thomson (Regno Unito).

Il miglior ingresso europeo è stato per Constantin Sunnerberg, e la migliore voce belga è stata per Nikola Hendrickx, entrambe dal Belgio.

Il premio del Centro Europeo della Caricatura corrispondeva a Marco D'Angelo, e la copertina del catalogo era a cura di Angelo Campaner, sia dell'Italia.


 Premio del ECC: Marco D'Agostino (Italy)

Cover Award: Angelo Campaner (Italia)


*********


Grazie Francisco per questo interessante articolo, apprezzo tantissimo la 'bicicletta'
e riporto qui sotto, il disegno di Paolo Dalponte, che ben rappresenta quanto j'adore questo veicolo.





di Fany - Blog anche:

due raccolte molto belle a tema 'la bicicletta'

Work in progress 4

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Quarta immagine della caricatura che Gio sta ultimando...

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GIO / Mariagrazia Quaranta

Work in progress 5

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Particolare della caricatura di Gio

stasera scoprirete chi è!!

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GIO / Mariagrazia Quaranta

Mario Magnatti Mariom visto da GIO

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Work progress è giunto al termine.
Questa è l'ultima img della caricatura fatta da Gio all'amico e rivale Mario Magnatti Mariom.



Mario Magnatti Mariom  visto da GIO

© GIO / Mariagrazia Quaranta




Questa è una foto di Mario Magnatti Mariom scattata a Salsomaggiore Terme, durante la premiazione dei World Humor Awards, dove ho avuto l'onore di conoscere entrambi gli artisti.




Auguri Lido!

Frank Hoppmann e la sua mostra Animalism al Frankfurt Cartoon Museum

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Frank Hoppmann e la sua mostra Animalism al Frankfurt Cartoon Museum
Di Francisco Punal Suarez - Speciale per Fany Blog

Erdogan, presidente de Turquía - Frank Hoppmann - Premio Lápiz Alado de Oro 2017.



Frank Hoppmann y su exposición  “Animalism” en el Museo de la Caricatura de  Frankfurt.
Por Francisco Punal Suarez, Especial para Fany Blog

Frank Hoppman (Lingen, 1975)  es  un artista alemán excepcional. Un maestro del retrato, que nos asombra a todos.

En estos días, por su caricatura de Recep Tayyip Erdogan, el caudillo turco, Hoppmann ha ganado el Premio “Lápiz  Alado de Oro”, dotado de cinco mil euros, el galardón más importante de los caricaturistas alemanes, que le fue entregado en Dresde. En este certamen,  211 dibujantes de Alemania, Austria y Suiza habían presentado más de 1000 obras.



En este retrato satírico, el político turco lleva un cubo rojo en la cabeza, dibujado de una forma despiadada.

La obra, junto a otras de Donald Trump, Putin y  Ángela Merkel, forman parte de su exposición personal “Animalism”, que hemos tenido la oportunidad de apreciar al visitar el  Museo de la Caricatura de Frankfurt (c/ Weckmarkt, 17), y que estará abierta hasta el 3 de diciembre.

En su oncena muestra personal,  Hoppmann, además de políticos, capta a actores, atletas, músicos, filósofos, y hasta la muerte es representada, en un panorama donde el artista procura que el animal sea visible en el hombre, y por ello aparecen también cerdos y moscas, de una manera inquietante y subversiva. La exposición incluye objetos tridimensionales y exhibición de dibujos animados.

Su dibujo del presidente norteamericano Trump, publicado en el diario “Los Angeles Times”, y que le dio resonancia internacional,  es impecable e implacable. Su mirada también se fija en el norcoreano Kim Jong-Un, un personaje al que representa como una masa de grasa gigante; una Angela Merkel sonriente, y un Vladimir Putin con unos ojos atrevidos.

Hoppmann, graduado de diseño en la Universidad de Ciencias Aplicadas de Münster, ciudad donde vive y trabaja,  ha obtenido diversos reconocimientos desde el 2005, en Austria, Alemania, Italia y Gran Bretaña,  entre ellos el Premio a la Excelencia por la  Society for News Design, en la categoría de ilustración, en el 2014.
En otoño de 2012, fue honrado con un volumen en la serie "Master of Comic Art". Esta biblioteca presenta a los artistas alemanes  más importantes, que acompañan los acontecimientos del día,  desde 1950 con lápiz, pincel y el poder de las palabras,  y enaltecen el cómic con la debida seriedad.

Como artista independiente, publica sus dibujos e ilustraciones en la revista Rolling Stone (edición alemana), Die Welt, Welt am Sonntag,  Manager Magazin, Eulenspiegel, así como en Stern y Suddeutseh Zeitung, entre otras.

Museo de la Caricatura de Frankfurt (www.caricatura-museum.de)
La exposición “Animalism”, de Frank Hoppmann, ocupa la primera y segunda planta de este museo, que fue fundado en el 2008 y  atesora más de cuatro mil caricaturas originales de la Escuela de Frankfurt.

Este es un museo vivo que sirve de sede a la  celebración de  simposios, presentaciones de libros,  charlas de autores humorísticos y discusión de  investigaciones.

La exposición permanente del museo, en la tercera planta,  muestra una variedad de obras de FW Bernstein, Robert Gernhardt, Chlodwig Poth, Hans Traxler y FK Waechter. Junto a  estos cinco ilustradores, aparecen los escritores satíricos  Bernd Eilert, Eckhard Henscheid y Peter Knorr. El museo también presenta otros representantes de renombre del arte cómico en exposiciones cambiantes.




Angela Merkel - Frank Hoppmann.

Jack Nicholson - Frank Hoppmann.


Martin Schulz, presidente del SPD - Frank Hoppmann.



Frank Hoppmann y su Lapiz Alado de Oro - Focus.






Frank Hoppmann e la sua mostra Animalism al Frankfurt Cartoon Museum
Di Francisco Punal Suarez - Speciale per Fany Blog

Frank Hoppman (Lingen, 1975) è un artista tedesco eccezionale. Un maestro del ritratto, che ci stupisce tutti.

In questi giorni, per la sua caricatura di Recep Tayyip Erdogan, l'autocrate turco, Hoppmann ha vinto il Premio  "Matita Alado de Oro", di cinquemila euro, il premio più importante dei caricaturisti tedeschi, che gli è stato consegnato a Dresda. A questo concorso, 211 vignettisti provenienti da Germania, Austria e Svizzera  hanno presentato più di 1000 opere.

In questo ritratto satirico, il politico turco porta in testa un secchiello rosso.
L'opera, insieme ad altri di Donald Trump, Putin e Ángela Merkel, sono parte della sua mostra personale "Animalism" che ho avuto l'opportunità di apprezzare visitando il Museo della Caricatura di Francoforte (c / Weckmarkt, 17), e che resterà aperta fino al 3 dicembre.

Hoppmann, nella sua undicesima mostra personale, oltre a personaggi politici, cattura attori, atleti, musicisti, filosofi, e persino la morte è rappresentata, in un panorama in cui l'artista cerca di rendere visibile nell'uomo l'animale, e per questo motivo appaiono anche maiali e mosche, in modo inquietante e sovversivo. La mostra comprende oggetti tridimensionali e un'esposizione di cartoni animati.

Il suo disegno del presidente americano Trump, pubblicato sul quotidiano "Los Angeles Times", e che gli ha dato risonanza internazionale, è impeccabile e implacabile. Il suo sguardo guarda anche al nordcoreano Kim Jong-Un, un personaggio che rappresenta come una massa di grasso gigante; una sorridente Angela Merkel e un Vladimir Putin dagli occhi audaci.

 Hoppmann, laureato in design presso l'Università di Scienze Applied di Münster, la città dove vive e lavora, ha vinto dal 2005 numerosi premi in Austria, Germania, Italia e Gran Bretagna, tra cui il Premio Excellence dalla Society for News Design, nella categoria di illustrazione, nel 2014.
Nell'autunno 2012, è stato premiato con un volume della serie "Master of Comic Art". Questa collana presenta i più importanti artisti tedeschi, che  dal 1950 hanno accompagnato gli eventi della giornata, dal 1950 con la matita, il pennello e il potere delle parole, e hanno onorato il disegno umoristico e la caricatura con la dovuta serietà.

Come artista indipendente, pubblica i suoi disegni e le illustrazioni pubblicati sulla rivista Rolling Stone (edizione tedesca), Die Welt, Welt am Sonntag, Manager Magazin, Eulenspiegel, così come Stern e Suddeutseh Zeitung, tra gli altri.

Museo del fumetto di Francoforte (www.caricatura-museum.de)
La mostra "Animalism" di Frank Hoppmann occupa il primo e il secondo piano di questo museo, fondato nel 2008 e custodisce oltre quattromila caricature originali della Scuola di Francoforte.
Si tratta di un museo vivente che ospita simposi, presentazioni di libri, discorsi di autori umoristici e discussioni sulla ricerca.

La mostra permanente del museo, al terzo piano, mostra una varietà di opere di FW Bernstein, Robert Gernhardt, Chlodwig Poth, Hans Traxler e FK Waechter. Insieme a questi cinque illustratori, ci sono gli scrittori satirici Bernd Eilert, Eckhard Henscheid e Peter Knorr. Il museo presenta anche altri famosi rappresentanti dell'arte comica in mostre temporanee.


Trump - Frank Hoppmann


Putin - Frank Hoppmann

Nicolas Sarkozy - Frank Hoppmann.

Cerdo - Frank Hoppmann.


Cerdo 2 - Frank Hoppmann.


Mosca - Frank Hoppmann.




Museo de la Caricatura de Frankfurt, Alemania - Foto Francisco Punal.

Ho fame .... di Athos

MA COS'È QUESTA CARTA? di Dino Aloi

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Dino Aloi


MA COS'È QUESTA CARTA?


 Appunti per un’indagine metodologica su caricatura, umorismo, satira e fumetto


copertina di "Ma cos'è questa carta?"

© Edizioni Il Pennino - Torino 2017
Via Monte Rosa 106 - 10154 Torino



Di prossima pubblicazione il libro"Ma cos'è questa carta?", una raccolta di tutti gli scritti di Dino Aloi realizzati in occasione di mostre, eventi, articoli e introduzioni di libri.
460 pagine che rappresentano la passione per la storia della satira e per l'umorismo.

In copertina: scritta su elaborazione grafica di testate di giornali (L'Asino,
Retro copertina: l'autore visto da Fabio Sironi

I dati contenuti sono davvero molti e spaziano nei vari capitoli da piccole indagini nel mondo del fumetto a introduzioni a iosa su argomenti molto diversi di cui mi sono occupato, per arrivare a profili di autori (che nella realtà andrebbero ad arricchire i 54 profili presentati nel libro Non se ne avvertiva il bisogno) per arrivare ad una serie di interviste ormai lontane nel tempo a giganti del disegno come Giorgio Cavallo, Franco Bruna, Karel Thole o Carlo Jacono.




vignetta di Dino Aloi


D'Alema - la mossa del cavallo
Franco Bruna




BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Dino Aloi (Torino 1964), giornalista-pubblicista iscritto all'Albo dal 1990, ha diretto vari periodici tra cui la rivista satirica Sbadiglio. Laureato in Lettere moderne, Semiologia, con una tesi sui meccanismi di comunicazione dell’umorismo e della satira. Vignettista e illustratore ha collaborato con La Gazzetta dello Sport, Radiocorriere TV, La Notte, La Gazzetta del Piemonte, Paese Sera, Il Travaso, Mondo B, Sport Sud, Missioni Consolata, Il Lunedì di Repubblica Meditime, Almanach Vermot ed altre. Ha realizzato vignette per la trasmissione Gran Premio in onda su Rai Uno in prima serata nel 1990. In totale ha pubblicato più di 4.000 vignette. Autore di testi per fumetti disegnati da Cesare Lo Monaco pubblicati sulle riviste Piccolo Missionario, Messaggero dei Ragazzi e il Corrierino dei Piccoli. Ha esposto in rassegne umoristiche di tutto il mondo, vincendo talvolta qualche riconoscimento. Tra gli altri Bordighera, Oldemburg (Germania), Haifa (Israele), Gallarate, Vercelli. Ha tenuto mostre personali a Saint Jean Cap Ferrat, St. Esteve, Laveno e Firenze. Suoi disegni sono esposti in permanenza in musei tedeschi, turchi, spagnoli, giapponesi e brasiliani. Curatore e coordinatore di antologie satiriche, come “Caro Giulio” (su Andreotti, 1987), “Un lavoro da ridere” (sulla Camera del Lavoro, Feltrinelli 1991), “Mal costume mezzo gaudio” (antologia di vignette di Giorgio Cavallo, 1992), “L'altra storia d'Italia” (1996). Con Silvia Jacovitti ha realizzato un'antologica dedicata alla figura del grande artista “Benito Jacovitti”. Ha curato poi, con Emilio Isca, un altro evento analogo, sull'artista francese “Raymond Peynet” (Peynet, tutto l'amore che c'è, 2001) mentre nel 2004 con Alberto Gedda e Gian Paolo Caprettini dà vita alla mostra “Una TV da Ridere”. Nello stesso anno con Aldo Mola realizza il volume “Giovanni Giolitti nella satira politica” e ancora nel 2005 organizza una grande antologica dedicata a “Bruno Bozzetto”. Con Paolo Moretti ha curato “Storia d’Italia nel pennino della satira” (2006) e “Ludere et ledere” (2007). Per la Regione Valle d’Aosta ha realizzato nel 2008 “Il Sorriso Graffiato” e nel 2009 “La Valle dei Fumetti” e per il comune di Sarezzo “Far West, si replica in Valtrompia” (2007). Ha diretto con Alessandro Prevosto il Museo del Sorriso di Bajardo (in Liguria). Con Claudio Mellana ha dato vita al Premio "Giorgio Cavallo" per la Satira e l'Umorismo e realizzato nel 2010 il dizionario “Umoristi in Piemonte”. Sempre nel 2010 in collaborazione con lo storico Aldo Mola e il collezionista Paolo Moretti realizza “Dalla Storia alla satira”. Nel 2011 per il Consiglio regionale del Piemonte organizza la mostra “La donna immaginata, l’immagine della donna”, nel 2012 “Da moneta unica a unica moneta”, esposizione internazionale sul tema dell’euro, nel 2013 “Casimiro Teja”, grande antologica sull’artista, e nel 2014 “Matite di Guerra”, una mostra sulla prima guerra mondiale con materiale preso da giornali italiani, francesi, inglesi, olandesi e tedeschi. Dal 1981 ha organizzato circa 300 esposizioni, pubblicato come editore (Il Pennino) 200 volumi e realizzato una ventina di libri per altri editori come esperto e storico della satira. Dal 2012 è il direttore responsabile del mensile on line Buduàr (www.buduar.it)


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