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Tanti Auguri a tutti di Sergio Tessarolo

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I miei MIGLIORI AUGURI  di  BUON  NATALE e di un SERENO 2017:

un SACCO di LIKE con tutto il CUORE .

Sergio

Qualche vignetta di natale di Gianni Audisio

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Ti allego qualche vignetta di natale…
E ne approfitto per farti i migliori AUGURI
Gianni Audisio



Buone feste - Giovanni Beduschi

Auguri di buone feste e felice anno nuovo. Franco Portinari - Portos

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Auguri di buone feste e felice anno nuovo.
Franco e Giovanna

Un augurio di serene festività !

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Un augurio di serene festività !

Pierpaolo Perazzolli


Aspettando lo spirito natalizio:







Passato bene il Natale?

ma mi raccomando 

PEACE!


Babbo Natale di Tullio Boi

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I MIEI AUGURI A TUTTI VOI!

(vignetta pubblicata su Informazione, Ordine Ingegneri Cagliari)

Tullio Boi

Gli Auguri di Ugo Sajini

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I migliori Auguri a tutti.
Ugo Sajini






Natale e I Chinson

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di Mario Airaghi

Natale e I Chinson




Buon Natale
renne a gas

pacchi...




renne a gas (2)

regalo eco




gioco di memoria
2017 speranze...

Più buoni di Gianni Soria

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Piu' buoni


contraffazioni


passate le feste...



Poletti: regali natalizi

L'humour natalizio di Fulvio Fontana

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L'humour natalizio di Fulvio Fontana

Capponi
- "Perlomeno non c'è il problema di cosa fare l'ultimo."
- "Oh Gesù! non mi ricordo più come dovevamo chiamarlo!"


- "Serve un trapianto di renne!"



sleale concorrenza consegna regali

Natale in municipio di Roberto Mangosi

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Natale in municipio di Roberto Mangosi

REGALO POLITICO
Cambiano i tempi,
ma i regali ai politici
rimangono sempre gli stessi.


DISINFESTAZIONE LEGALE
L'ideale sarebbe distruggere tutto il formicaio,
ma in Italia più di tanto non si riesce a fare.



I NUOVI MAGI
Cosa ti porta il Natale quest'anno ?


... E PURE QUESTA E' FATTA
La festa più ipocrita al mondo,
in cui tutti fingono di essere buoni,
per quest'anno è passata.

Per Fabrizia Di Lorenzo

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SULMONA (L'AQUILA)  

mons. Angelo Spina*:

"Fabrizia Di Lorenzo come un angelo con le ali aperte: lei che amava la vita con tanti ideali e molti valori, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza a questi giovani per il lavoro". 


Non volevo fare il disegno per la tragedia di Fabrizia perchè comunque mi tocca come concittadina, e quando non si riesce a mantenere la giusta distanza meglio evitare.

Ma poi ho pensato che era giusto ricordare la forza del suo sogno e dei tanti nostri ragazzi che vanno fuori dall'Italia per poterlo realizzare.

Gio - Mariagrazia Quaranta





*= Con queste parole durante l'omelia il vescovo della diocesi di Sulmona Valva, mons. Angelo Spina, si è rivolto direttamente alla politica dando l'ultimo saluto a Fabrizia Di Lorenzo, la giovane donna italiana morta nell'attentato di Berlino, il 19 dicembre scorso, ad un mercatino di Natale.
Cittadina del mondo, Fabrizia apparteneva alla cosiddetta generazione Erasmus, aveva scelto un percorso formativo orientato all’integrazione tra i popoli e alla lotta alla discriminazione. Dopo la laurea triennale alla Sapienza di Roma in Mediazione linguistico-culturale, aveva conseguito la magistrale all’Alma Mater di Bologna in Relazioni internazionali e diplomatiche e un master alla Cattolica di Milano in tedesco per la comunicazione economica. Da qualche anno viveva a Berlino, dove lavora in un’azienda di trasporti.

L'ultimo tweet dell'italiana dispersa è stata un'amara clip sull'Italia "immobile"


Una vocazione, quella di Fabrizia, che emerge anche da frasi, citazioni, immagini postate su Twitter, un susseguirsi di messaggi contro la discriminazione razziale e appelli a non confondere il terrorismo con l’immigrazione. L’ultimo cinguettio risale al 5 dicembre, con il video della scena del film "La meglio gioventù" in cui il professore universitario, durante un esame di medicina, invita Nicola (Luigi Lo Cascio) a lasciare l'Italia, un Paese di dinosauri, in cui non cambia mai nulla.



Sensibile alla lotta alla discriminazione, Fabrizia Di Lorenzo aveva più volte manifestato la sua voglia di pace e integrazione sul suo profilo Twitter. La ragazza originaria di Sulmona, ma residente a Berlino, è dispersa dopo l'attentato a Berlino. Dagli appelli a non confondere immigrazione e terrorismo alla condivisione di articoli sull'Islam e l'Isis, ecco gli ultimi messaggi sul web di Fabrizia Di Lorenzo. Fino al commento sull'esito del referendum, accompagnato dalla clip "L'Italia da distruggere" tratta dal film "La meglio gioventù"

Berlino, Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza dispersa: una figlia dell'Erasmus con il sogno dell'integrazione

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Un grande abbraccio alla famiglia di Fabrizia da Fany-Blog.

Dall'Argentina gli auguri di Toti Spi!

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Dall'Argentina il regalo inedito ed gli auguri speciali di JUAN CARLOS TOTI SPINELLI




LO MEJOR DE LO MEJOR PARA VOS EN EL 2017

TOTI SPI

Happy 2017

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2017
di Ugo Sajini


Lavoro ai giovani!
Lido Contemori


2017
di Firuz Kutal

Happy 2017
di Franco Portinari

ti chiamerò Duemiladiciassette
Fabio Magnasciutti

di CeciGian


Ottimismo
Arriva il nuovo anno. Siate ottimisti.
di Uber


Stop ai botti
In atto la tregua in Siria.
Non ci resta che sperare duri a lungo.
AUGURI A TUTTI
Uber

Old year    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Nonsense.
31 Dec 2016


Hope for 2017    Anne Derenne
Hope for the earth for 2017
31 Dec 2016


uno SPLENDIDO 2017 a tutti....!!!!........speriamo...!!!!!
Alfio Leotta

-FELIZ AÑO NUEVO
El Universal 31/12/16
Angel Boligan


Gott nytt år?
Happy New Year?
Riber

BUON 2017!!! Happy New Year! Bonne Année! Feliz 2017!
Marco De Angelis


BONNE ANNEE 🎉❤️🌟
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HAPPY NEW YEAR 🎉❤️🌟
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FELIZ AÑO NUEVO 🎉❤️🌟

Cartoon by Swaha cartoons (Lebanon)



BONNE ANNEE 🎉❤️🌟
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HAPPY NEW YEAR 🎉❤️🌟
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FELIZ AÑO NUEVO 🎉❤️🌟

"NYE Family dinner is going great this year"
"-I put some LSD in the couscous..."
Cartoon by WillisFromTunis (Tunisia)


"New Year Message"   Antonio Rodríguez
All our solidarity and support to our colleagues in situation of political repression and to the defense of the press freedom and speech.
31 Dec 2016



Titoli di coda. E buona visione del 2017...
Credits. Good view of the forthcoming 2017…
Crédits. Et une bonne vision de 2017 ...
Créditos. Y una buena visión de 2017 …
Kredi. Ve 2017 iyi görme ...


Buon anno
Airaghi


Happy New...fear!
Puglia


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di Tiziano Riverso


Filastrocca di Capodanno di Rodari
di Tiziano Riverso



Via, via, via......................................
Marilena Nardi

Autori: Enzo Lunari

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80 

facciamo festa

per gli ottant'anni di Enzo Lunari

un grande autore sempre controcorrente.


differenze d'età


Renzi, la cultura e l'ISIS

Cazzulati ed il caffè
Fra Salmastro


Nato il 2 gennaio 1937 a Milano, Enzo Lunari,  fumettista, maestro del disegno umoristico e satirico, è creatore di indimenticabili personaggi come Girighiz, Cazzulati e Fra’ Salmastro da Venegono, pubblicati su “Linus”. Ha collaborato con giornali e quotidiani, tra cui “Tango”, “Cuore”, “La Stampa”, “Il Sole 24 Ore”, “Panorama”, “Corriere della Sera” e ha realizzato sigle animate per la trasmissione “Mai dire Gol”.

Ho scelto per il blog qualche disegno qui sotto tra i tanti di Girighiz.
Un nome un po' strampalato per un fumetto, Girighiz, segna l'esordio, nel 1965 sulle pagine della rivista Linus, di Enzo Lunari, e avrà lunga vita, sarà infatti edito, fino agli anni Novanta.

In Girighiz l'autore immagina la vita dell'uomo nella prestoria, precisamente nel Pleistocene, ma a dispetto dell'aspetto rozzo degli esseri primitivi che la popolano e del paesaggio brullo e semidesertico, la vita sociale e l'organizzazione delle tribù è tutt'altro che primitiva ed è organizzata, anche politicamente, come nelle società 'evolute'.

Ed è così che Girighiz si rivela un'intelligente satira politica e di costume della moderna Italietta nella quale Lunari si diverte a specchiare ed irridere i molteplici difetti dell'italica gente, paese di  furbi e di bigotti, dalla incrollabile passione per il calcio; ma sono soprattutto l'inettitudine dei governanti ed il panorama politico sconfortante a diventare oggetto della caustica satira di Lunari.

Il fumetto nasce in formato strip, con brevi strisce comiche spesso legate tra di loro da una continuità narrativa, ma evolve ben presto in tavole complete ed in veri e propri raccontini brevi.
Lo stile di Lunari è volutamente grottesco e caricaturale con personaggi sgraziati e sproporzionati, caratterizzati da una testa troppo grande rispetto al resto del corpo.
Tra i principali attori del fumetto, a parte il protagonista Girghiz, spiccano Foxtrot, il capotribù (specchio della classe politica inetta ma ricca di privilegi) inviso al popolo, l'inefficiente stregone Chicchevacche, il contestatore Wozzeck e molti altri tra i quali, sporadicamente, uno statuario mammuth.


girighiz e lo scemo del villaggio


Girighiz e il referendum
Girighiz ed il calcio



Girighiz e la politica



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Nota:

Tiziano Riverso a Gallarate mi parlato del bell'incontro svoltosi a Venegono con Enzo Lunari
il 5 novembre 2016
Enzo Lunari e la lunga guerra tra Venegono e Castelseprio

Enzo Lunari e la lunga guerra tra Venegono e Castelseprio
Il disegno originale che Enzo Lunari ha realizzato per l' incontro + spettacolo del 5 novembre ovvero: LA LUNGA GUERRA TRA VENEGONO E CASTELSEPRIO ! #enzolunari #frasalmastro #venegono #castelseprio #fondosclavi #venegonosuperiore #cooptotem #unabibliotecadapaura





I post più popolari del 2016

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I posts più popolari del 2016

di Fany-Blog
Amici cari grazie di avermi seguita per tutto il 2016!


Totale post editi 251.


Primo in classifica 
è il post in favore della mobilitazione internazionale contro il licenziamento di un cartoonist americano.
Sono orgogliosa di dirvi che è stato riassunto!

anteprima di Rick Friday


Secondo
il fertility day



anteprima di CeciGian

Terzo:
Finalmente Ennio Morricone OSCAR!

anteprima di Pierpaolo Perazzolli


Quarto 
le cosce della Boschi...

anteprima di Riccardo Mannelli 
Ricordo nel post il bellissimo commento di Dario Fo, pochi giorni prima della sua morte in difesa  della vignetta di Mannelli


Quinto
la nuova strip di Bruno Bozzetto: la mitica Beeelen


Sesto
Il 25 aprile inizia la mobilitazione dei comitati del No in difesa della Costituzione Italiana
anteprima di Marilena Nardi

Settimo 
Renzi e signora a cena da Obama

anteprima di Tiziano Riverso


Ottavo 
pubblicazione dei dati ufficiali dei migranti italiani all'estero

anteprima di Tiziano Riverso

Nono
Turchia e repressione di satira e giornalismo ecc
anteprima di Antonio Rodríguez García

Decimo 
le opere di Dario Castillejos


testo di Francisco Punal Suarez ed anteprima di Dario Castillejos

Undicesimo

Massimo Bottura è il primo chef al mondo 2016


L'Osteria Francescana di Massimo Bottura è il primo ristorante al mondo
anteprima di Paride Puglia


Dodicesimo

un libro edito per scongiurare il fenomeno Trump


TRUMP UN MURO DE CARICATURAS a cura di KEMCHS
testo di Francisco Punal Suarez anteprima di Kemchs





Tra i Concorsi
i più gettonati ...


Artisti italiani premiati al XXI Mercosur Internazionale Diogene Taborda Salon 2016, Buenos Aires, Argentina.
anteprima di Vladimir Semerenko. Russia
Tra gli italiani premiati gli amici Marilena Nardi e Ugo Sajini


World Humor Awards 1st Edition : i vincitori del concorso internazionale di disegno umoristico.
anteprima di Elena Ospina.


Festival di Internazionale a Ferrara - Concorso Una vignetta per l'Europa 2016: I Vincitori
anteprima di Niels Bo Bojesen.




 RASSEGNA UMORISTICA A GALLARATE 2016
anteprima di Agim Sulaj


Tra i tanti Ciao


Ciampi con le sopracciglia a forma di ali d'angelo
Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016)
anteprima di Gio



Reggio Emilia: Furiosamente illustrando Ariosto.

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L'amico Paride Puglia così annuncia l'evento:

Orsù, madamine e messeri! 
"Considerate la vostra semenza
 fatti non foste a viver come bruti
 ma per seguir virtute e canoscenza". 
E chi tosto non parìa da le parti de la città di Reggio Emilia, 
lo giorno 7 de lo mese di genaio, a l'ora decima settima, 
a la galeria San Francesco, 
lo fulmine de lo noto santo lo incenerisca!


Furiosamente illustrando Ariosto
di Paride Puglia


GALLERIA SAN FRANCESCO
Via Bardi, 4/B REGGIO EMILIA - tel. 0522 440458
FURIOSAMENTE ILLUSTRANDO ARIOSTO
Il significato di illustrare una mostra. Collettiva di disegni e illustrazioni ispirati al poema "L'Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto. Opere di Maria Cappello, Giovanni Laurent Cossu,  e Paride Puglia.
Dal 7 al 29 gennaio 2017
Orari: 16-19,30; chiuso martedì e giovedì.
Inaugurazione: 7 gennaio ore 17.



Furiosamente illustrando Ariosto
Paride Puglia


COMUNICATO STAMPA
Furiosamente illustrando Ariosto.
Il significato di illustrare un romanzo.
Presentare una mostra che ha la presunzione di illustrare il testo più famoso di Ludovico Ariosto, " L' Orlando furioso ", pare un sacrilegio, una stupida irriverenza: già egli, coi suoi versi, ha colorato, dipinto, intagliato e illustrato cavalieri, castelli, cavalli, dame e cortigiane, paesaggi nostrani e lunari, guadagnandosi il nome, presso i contemporanei del " poeta che colorisce ".
In " Furiosamente illustrando Ariosto ", i tre artisti, Maria Cappello, Giovanni Laurent Cossu e Paride Puglia, rispettosamente, hanno voluto rendere lustro e onorare, con la passione che accende cuore e spirito, i versi del grande poeta: così è il significato letterale della mostra, che viene volutamente proposta finito l 'anno, il 2016, di celebrazioni del cinquecentesimo anniversario ( 1516 ) della prima pubblicazione del poema cavalleresco.
Una mostra fuori dai giochi degli anniversari, ma che ha la freschezza del gioco e la leggerezza del tratto disegnato... “ Furiosamente “, ossia con la grave agitazione d' animo dovuta a violente passioni. Così recita la crusca sulla terminologia adoprata, perché questo è spesso il destino dell' artista nell' affrontare le vicende della vita: così agisce il cavalier cortese ariosteo; nella leggenda Michelangelo col suo Mosè; più modernamente Vincent Van Gogh che si recide l' orecchio nella casa gialla!
Così nella “ casa gialla “, altro nome della galleria San Francesco, Maria Cappello scrive e illustra, con il suo linguaggio coloratissimo ed immediato, una nuova avventura rocambolesca di Orlando; Giovanni Laurent Cossu, più severamente, graffia la terracotta come fosse una lastra da incisoria e ivi scrive le immagini fatte proprie del testo di Ludovico Ariosto; Paride Puglia, vignettista satirico, si diverte, ammalia lo spettatore, lo cattura, lo sazia di immagini e sorrisi, mostrando le contraddizioni di un epoca non molto diverse da quelle attuali.
Compito dell' illustratore è rendere popolare e leggero il grande romanzo: per tutte la pubblicazione a puntate del romanzo d' appendice, attraverso la quale sono stati stampati non solo i feuilleton, ma grandi capolavori della letteratura mondiale.
Così liberamente e senza vincoli di censura, i tre artisti hanno dato voce ad alcune ottave di Ariosto, così ampliando, per chi verrà a visitare la mostra, il parco numero dei lettori dell' Orlando Furioso, perchè questa è materia e compito dell' illustrazione: rendere popolare e fruibile un grande romanzo ed invogliarne la lettura.
Eventi in corso di mostra.
- Sabato 14 Gennaio, ore 17.00, presentazione di " La grammatica dell' arte, breve manuale per aiutare a capire le opere d' arte “. A cura dell' autore prof. Saverio Coluccio.
- Sabato 21 Gennaio, ore 17.00, per Arte e Poesia: gli artisti leggeranno e commenteranno le ottave dell' Ariosto a cui si sono ispirati.


Un anteprima della magia di Maria Cappello in Furiosamente illustrando Ariosto.




e un opera di Giovanni Laurent Cossu


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Il sito della galleria San Francesco : http://www.galleriasanfrancesco.com/
L'evento su FB: qui

Tullio De Mauro

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De Mauro è stato un grande linguista e docente universitario.
Tra le sue opere principali il Grande dizionario italiano dell’uso e la Storia linguistica dell’Italia unita. Il suo dizionario è online sul sito di Internazionale.

Chi non legge smette anche di studiare.
In Italia solo un venti per cento di quadri segue corsi di aggiornamento: quattro volte meno della media europea. Una classe dirigente male alfabetizzata, quindi non aggiornata, è la rovina di un paese, molto più di un crollo della Borsa.
Tullio De Mauro

/in·tel·let·tu·à·le/
Muore Tullio De Mauro
Mauro Biani



L'annuncio dato dal giornale dove lavora il figlio e anche lui collaborava:


Un interessate video



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L'intervista di Antonio Gnoli del 2013:

Tullio de Mauro
di Jatosti

TULLIO DE MAURO
"Il tempo cambia le nostre parole come la vita".
di Antonio Gnoli
Le parole cambiano senso e tramontano È la stessa cosa che accade con la vita
L' ultima immagine che mi cattura, dopo un paio d' ore trascorse con Tullio De Mauro, è lui alla finestra mentre fuma e io dal basso della strada che lo saluto. La scena si svolge in una stradina del quartiere Salario di Roma. Fa un cenno con la mano. Poco più che un movimento, come per dire ci sono, l' ho vista. Ma c'è davvero questo professore di 81 anni i cui pensieri sembrano portati sulla punta delle sue inconfondibili orecchie alate? Non so quanto quest' uomo abbia chiesto alla vita e ricevuto. Certo il successo accademico, i libri scritti (alcuni importanti), la politica, il ministero della Pubblica Istruzione, la Treccani, il premio Strega sembrano suggerire che a fine carriera il saldo sia largamente attivo. Eppure, tra le righe di questa esistenza tranquilla, si indovina un' irrequietezza smorzata dalla routine, una vita che va oltre quell' insieme di accorgimenti retorici con cui la si racconta, apparentemente senza dolore, senza spasmi, senza incertezze. Mi sforzo di trovare un punto di entrata, un passaggio a nordovest che renda questo impareggiabile cacciatore di parole anche un cacciatore di emozioni. Mi guarda, remoto ma al tempo stesso disponibile. Non rassegnato, ma attento a non lasciarsi cogliere di sorpresa.
Come è la vita di un linguista?

 «Non diversa da quella di tutti gli altri. La nostra deformazione, se così la si può chiamare, sono le parole. Scatta come un sesto senso quando queste mutano, trasformano il senso; alcune hanno successo, altre tramontano. Un po' come è la vita. Sono un termometro di ciò che accade nella società».
Che febbre misurano oggi?
«Nei duemila vocaboli di massima frequenza, che sono il cuore della lingua, sono entrate di forza un sacco di male parole. Giornali, televisione, Internet sono ormai un ricettacolo di parolacce. L' unico settore che ancora resiste è quello dei testi accademici».
C'è una differenza tra dire «rabbiosi» o «incazzati»? 
«Sono sinonimi stretti. Ma il fatto che si sia più inclini a usare una mala parola, mi pare esprima un certo cambio di stile di pensiero e di costume. È l' Italia bassa e privata che sta prendendo il sopravvento».
E il linguista che fa? 
«Prende atto. Non si possono ignorare il fattore tempo e la massa parlante se si vuole descrivere una lingua per come vive davvero. Lo ha insegnato più di un secolo fa Ferdinand de Saussure». La lingua è storia?
«È un pezzo di storia. Saussure diceva che era un sedimento del bisogno di una comunità di esseri umani di esprimersi e di capire. Quindi un primato della storia che si intreccia però con la necessità di mettere ordine continuamente in questo sedimento».
A proposito di Saussure è lei che lo ha introdotto in Italia curando il Corso di linguistica generale. 
«Un testo fondamentale della cultura europea. Ma poco letto almeno fino agli anni Sessanta. Devo al mio maestro Antonino Pagliaro le prime frequentazioni».
Personaggio controverso il suo maestro.
«È vero, dopo la guerra, fu epurato come fascista. Gli si chiedeva un atto di abiura. Lui tignoso reagiva dicendo "sono stato fascista e non ho niente da abiurare". Venne radiato dall' insegnamento per la sua protervia. Alla fine fu riabilitato e gli dovettero restituire anche due anni di stipendio che gli avevano sospeso».
Lo accusarono di aver diretto il Dizionario di Politica della Treccani.
«Un' opera tutt' altro che infame. Pagliaro chiamò a collaborarvi molti antifascisti».
Come aveva fatto Gentile con l' Enciclopedia Italiana. 
«Certo, fu Gentile, tra l' altro, a scoprire allora questo giovanissimo ragazzo. Ma i due finirono per diventare nemici. E alla fine si odiarono come solo può succedere tra siciliani. Un odio antico fatto di incompatibilità scientifiche».
Uno era glottologo l' altro filosofo.
«Pagliaro disprezzava il vaniloquio filosofico di Gentile».
E il suo rapporto con il fascismo?
«Intende il mio?».
Sì.
«Avevo quattro anni, ma ricordo una grande emozione per il discorso della proclamazione dell' Impero. Non avevamo ancora la radio, privilegio che arrivò qualche anno dopo, e la popolazione veniva portata nelle grandi piazze. Con la mia famiglia andammo a piazza del Plebiscito e attraverso gli altoparlanti ascoltammo il discorso del Duce che mi coinvolse tantissimo».
È nato a Napoli? 
«Sono nato a Torre Annunziata, un po' per caso. La mia famiglia proveniva da Foggia. In seguito mio padre, che era chimico e farmacista, aprì una farmacia fra Portici e Torre Annunziata. Ricordo meno il suo lavoro quanto invece che cambiavamo spesso casa. E la ragione di quei traslochi era dovuta a una certa inquietudine paterna, a un' insoddisfazione permanente che gli si leggeva in faccia».
 E da cosa dipendeva?
«Non lo so. Era un uomo del fare. Non stava mai fermo. Da giovane aveva inventato un purgante effervescente al sapore di arancio e di limone. Una trovata niente male se si pensa agli intrugli che venivano somministrati. Propose a mio nonno, che aveva un patrimonio cospicuo, di finanziare il prodotto. Cosa che accadde. E fu un successo enorme che coinvolse l' Italia intera».
Diventaste ricchi. 
«Macché. Solo alla fine si accorsero di aver sbagliato il conto economico. Per ogni bustina venduta perdevano un soldo. Fu un fallimento colossale. Mio nonno dovette vendere le sue proprietà e mio padre i beni che aveva. Ero piccolo, ma per anni la parola fallimento aleggiò nella casa come un orribile fantasma. L' unica cosa che non si riuscì a vendere furono i libri. E in fondo fu una fortuna perché su quelli appresi a leggere».
Chi c' era in famiglia?
«Oltre me, mio fratello Mauro, Franco - il maggiore morto in guerra - e mia sorella. Un fratellino, prima che io nascessi, era morto di meningite».
A un certo punto, suo fratello Mauro aderì alla Repubblica di Salò. 
«Partì volontario, con compiti che oggi definiremmo di ufficio stampa. Ci restò fino alla disfatta totale del 1945».
Cosa ha pensato di quella scelta? 
«Per lungo tempo ho pensato che aveva 22 anni».
Non proprio pochi.
«È vero non comparabili con quelli di oggi. Si maturava prima. Ma tutto sommato era un ragazzo che per collocazione sociale e regionale si era lasciato sedurre da quell' alternativa perdente. Ma non credo avesse illusioni».
Gli ha mai chiesto perché? 
«In generale fu una reazione moralistica di tutta la mia famiglia al tradimento, cominciato con il 25 luglio; il re che scappa; la percezione dell' armistizio vissuto come un ulteriore tradimento. È in questo clima piccolo borghese che maturò quella scelta».
Negli anni precedenti cosa aveva fatto suo fratello?
«Si era iscritto all' università, scegliendo prima ingegneria e dopo giurisprudenza. Poi cominciò ad avere le prime esperienze giornalistiche nella stampa locale, infine partì volontario nel 1941. E quando tornò dalla guerra si allontanò dal fascismo per tutte le baggianate che aveva raccontato. Alla fine ci fu quella reazione istintiva dinanzi al tradimento. Dopo la liberazione ebbe un sacco di guai processuali».
Di che genere?
«Era scappato da un campo di concentramento, fu accusato di reati mostruosi e condannato pesantemente in contumacia. In seguito è stato pienamente assolto. E dal 1948 tornò alla vita civile».
Lei come ha vissuto quegli episodi? 
«Male, malissimo. Nonostante gli errori commessi ho sempre pensato a mio fratello come a una bella persona che ha portato su di sé il peso di una coerenza stravolta».
Si può dire che quella coerenza lo abbia spinto in seguito a indagare sul caso Mattei?
«Il caso è stato riaperto l' anno scorso e a settembre ci sarà il processo di appello. Il magistrato è convinto che mio fratello avesse trovato qualche prova seria sull' attentato a Mattei e per questo la mafia lo fece sparire. Il punto vero da accertare non è se dietro la scomparsa di mio fratello ci fosse la mano di Totò Riina, ma chi era il vero mandante».
Come sono stati emotivamente per lei questi anni?
«Molto duri. È duro non avere una tomba; è duro che ogni tanto il caso si riapra e si ricominci da capo. È terribile per tutti noi. Ogni volta è un lutto che si ripropone».
La vedo per la prima volta scosso. 
«È una ferita che non si è chiusa. Ma perché scosso?».
L' immagine che di solito lei dà di sé è quella di uno studioso accademico molto posato, perfino un po' noioso.
«Da giovane ero un rompiscatole terribile. Ne facevo di tutti i colori, cose di cui oggi mi vergogno solo a pensarle. Però col tempo ammetto di essere diventato più posato».
Quello che volevo dirle è che dietro questa apparente imperturbabilità lei nasconde sorprendenti curiosità intellettuali. 
«A cosa allude?».
Per esempio ai suoi studi oltre che su Saussure, su Wittgenstein, in anni in cui pochi se ne occupavano.
«Wittgenstein mi ha aiutato a capire meglio Saussure».
Come sono stati gli anni dell' insegnamento universitario? Si dice che nell' ambito della linguistica ci fossero le due scuole: la sua e quella di Garroni.
«Con Emilio eravamo molto legati e la sua amicizia fu per me oltre che personalmente, intellettualmente fondamentale».
Che cos'è un maestro? 
«Adoperiamo la stessa parola sia per quello che consideriamo il lavoro più umile con i bambini di una elementare, sia quello che trasmette il suo sapere ai discepoli. Roman Jakobson diceva che per diventare dei veri maestri non bisogna essere troppo precisi, ma un po' confusi».
 Cosa legge fuori dal suo lavoro di linguista?
«Molti romanzi italiani, come sa presiedo il Premio Strega».
E che idea se ne è fatto?
«Ci sono state edizioni del premio in cui concorrevano Sciascia, Pasolini, Moravia, Gadda. Quella qualità non esiste più. Però la produzione odierna è di tutto rispetto».
Chi l' ha preceduta - Maria Bellonci e Anna Maria Rimoaldi - interveniva e orientava pesantemente. E lei?
«Preferisco il ruolo del notaio, cercando di limitare l' invadenza dei gruppi editoriali. Ma il problema oggi è un altro: la fondazione vive con pochi soldi e molti debiti. Rischio di finire in prigione. Scherzo, naturalmente».
Prima che la mettano dentro un' ultima cosa: è soddisfatto per tutto quello che ha realizzato?
«Potrei dirle che avrei dovuto fare molte altre cose che non sono riuscito a studiare. Ma cosa cambierebbe? Mia madre, quando ero piccolo, mi raccontava la storiella dell' Accademico di Francia che durante un pranzo viene interrogato da una signora: Perché il Polo Nord è così freddo? E lui: non lo so. Perché le cavallette emigrano? Non lo so. E così via. A un certo punto la signora si scandalizza e lui le risponde: vede, io sono pagato per quello che so, ma se dovessi essere retribuito per tutto quello che non so, non basterebbe tutto l' oro del mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"CRISTIANO RONALDO: Caricatura e Imprensa Mundial"!

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In Portogallo, a Porto mi scrive l'amico Francisco Punal Suarez
sabato 7 gennaio si è festeggiato il campione di calcio Cristiano Ronaldo
con l'apertura di una mostra di caricature della stella del calcio portoghese

https://www.facebook.com/Museu-Nacional-da-Imprensa-172067609484874/

XVIIPC_CRonaldo_1oPremio_Krzysztof Grzondziel_Polonia



 "CRISTIANO RONALDO: Caricatura e Imprensa Mundial"!
 Mostra al Museu Nacional da Imprensa, Porto, Portogallo

La mostra comprende le caricature premiate,
di Cristiano Ronaldo nel XVII PortoCartoon 2015
e le copie della stampa mondiale dedicate a questa stella del calcio.









XVIIPC_CRonaldo_2oPremio_Antonio Santos, Portugal




XVIIPC_CRonaldo_3oPremio_Renato Aroeira_Brasil




XVIIPC_CRonaldo_MH_Brasil_Luiz Carlos Fernandes.



XVIIPC_CRonaldo_MH_Brasil_Osvaldo Da Costa



XVIIPC_CRonaldo_MH_Polonia_Zygmunt Zaradkiewicz


Cartoon de Leandro Barea (Galiza)





Cartoon de Paulo Caruso (Brasil)



 "CRISTIANO RONALDO: Caricatura e Imprensa Mundial"!

Il Museu Nacional da Imprensa ha riunito una collezione di oltre 150 pezzi, tra cui circa 60 caricature, e 100 tra giornali e riviste di Cristiano Ronaldo, per rendere omaggio al giocatore e ritrarre il suo impatto in tutto il mondo.
La sessione inaugurale della mostra "Cristiano Ronaldo: Caricatura e World Press" sarà presieduta dal Segretario di Stato per la gioventù e lo sport, Giovanni Paolo Rebelo, Sabato 7 gennaio, alle 16 del mattino, presso la sede del Museo.
Tra i circa 100 giornali e riviste sono copertine di Marca, El Mundo, El Pais e La Razon, per la Spagna; il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport per l'Italia; France Football ,, Libération, Aujourd'hui en France e L'Equipe, per la Francia; Der Spiegel, Socrates: Das Denkende Sportmagazin e Bild per la Germania e The Daily e il Telegraph per il Regno Unito.
 Nell'elenco dei quotidiani nazionali portoghesi vi sono Público, Diário de Notícias, Jornal de Notícias, Record, O Jogo, A Bola, e molti altri.
Nel campo delle caricature, si possono ammirare le opere di famosi fumettisti brasiliani, come Renato Aroeira, Dacosta e Paolo Caruso. Tra i portoghesi ci sono le opere di André Carrilho, Batel, Santiagu e Vasco Gargalo. Grandi artisti stranieri partecipanti abituali PortoCartoon, sono anche rappresentati. L'elenco dei paesi degli artisti partecipanti  va dalla Spagna alla Colombia, Bolivia, Bulgaria, Egitto, Iran, Kenya, Romania, Russia, Tailandia, Turchia, tra gli altri.

Virtuale Esposizione nella metropolitana in ISMAI
Sarà fatta circolare in rete televisiva interna di stazioni di Metro do Porto una mostra virtuale chiamato "Cristiano Ronaldo al Humor mondo". Si tratta di uno spettacolo che presenta decine di cartoni animati PortoCartoon concorso.
Dal 10 gennaio, ci sarà un prolungamento della mostra di caricature presso l'Università di Maia Institute - ISMAI sulla base del Premio Speciale del lavoro di caricatura PortoCartoon-World Festival.
Dopo aver inaugurato una mostra che illustra l'impatto del nuovo Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il World Press lo scorso 28 dicembre, la stampa portoghese Museu Nacional da Imprensa  darà così omaggio ad un altro grande figura del 2016. le copertine della stampa evidenziano i numerosi riconoscimenti ricevuti di recente dal calciatore CR7.
Guterres e Ronaldo sono rappresentati come le due principali personalità internazionali del Portogallo in questo momento, la NMI.
La mostra "Cristiano Ronaldo: Caricature e Imprese mondiali" sarà aperta fino al 28 febbraio.



Humor e Jornais no Museu da Imprensa 
Secretário de Estado do Desporto
abre exposição sobre Cristiano Ronaldo
O Museu Nacional da Imprensa reuniu um conjunto de mais de 150 peças, entre cerca de 60 caricaturas, e 100 jornais e revistas sobre Cristiano Ronaldo, de forma a homenagear o jogador e retratar o seu impacto à escala mundial.
A sessão inaugural da exposição denominada “Cristiano Ronaldo: Caricatura e Imprensa Mundial”  será presidida pelo Secretário de Estado da Juventude e do Desporto, João Paulo Rebelo, no sábado, 7 de janeiro, às 16 horas, na Sede do Museu.
Entre os cerca de 100 jornais e revistas, estão capas da Marca, do El Mundo, El País e La Razón, de Espanha; Corriere della Sera e La Gazeta dello Sport de Itália; France Football,, Libération, Aujourd’hui en France e L’Equipe,; Der Spiegel, Socrates: Das Denkende Sportmagazin e Bild da Alemanha e The Daily Telegraph do Reino Unido.  Na lista de jornais nacionais encontram-se capas do Público, Diário de Notícias, Jornal de Notícias, Record, O Jogo, A Bola, entre muitas outras.
No campo das caricaturas, podem apreciar-se trabalhos de reputados cartoonistas brasileiros, como Renato Aroeira, Dacosta e Paulo Caruso. Entre os portugueses estão trabalhos de André Carrilho, Batel, Santiagu e Vasco Gargalo. Grandes artistas estrangeiros, participantes habituais do PortoCartoon, estão também representados. O leque de países vai desde Espanha à Colômbia, Bolívia, Bulgária, Egito, Irão, Quénia, Roménia, Rússia, Tailândia, Turquia, entre outros.
Virtual no Metro, extensão no ISMAI 
Estará também a circular na rede interna de televisão das estações do Metro do Porto uma Exposição Virtual denominada “Cristiano Ronaldo no Humor Mundial”. Trata-se de uma mostra que apresenta dezenas de caricaturas do concurso PortoCartoon.
A partir do dia 10 de janeiro, haverá ainda uma extensão da mostra de caricaturas no Instituto Universitário da Maia – ISMAI, baseada nos trabalhos do Prémio Especial de Caricatura do PortoCartoon World-Festival.
Depois de inaugurar uma exposição que retrata o impacto do novo Secretário-Geral das Nações Unidas, António Guterres, na Imprensa Mundial, no passado dia 28 de dezembro, o Museu Nacional da Imprensa vai prestar assim homenagem a outra grande figura do ano de 2016. As capas da imprensa destacam os vários prémios recebidos recentemente pelo CR7.
Estão assim representadas as duas principais personalidades internacionais de Portugal neste momento, no MNI.
A mostra “Cristiano Ronaldo: Caricatura e Imprensa Mundial” estará patente até ao dia 28 de fevereiro.


Mario Soares (1924 - 2017)

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Lutou como poucos contra a ditadura, foi preso, casou na prisão, teve de deixar o país. Regressou depois do 25 de Abril para ser um pouco de tudo na política (deputado, ministro, primeiro-ministro, Presidente da República e eurodeputado). Mário Soares, o rosto maior da democracia portuguesa, morreu neste sábado aos 92 anos, avançou a Lusa.

Garofani rossi per Mario Soares...

Mario Soares
Marilena Nardi


Una vita consacrata alla politica quella di Mario Soares. La resistenza, poi la fondazione del partito socialista in Portogallo, la copertura delle più alte cariche e le battaglie per l’integrazione del Portogallo in Europa. Nato nel 1924 a Lisbona, Soares cominciò giovanissimo, da studente universitario, a opporsi all’Estado Novo di Antonio Salazar prima e Marcelo Caetano poi.

Fu arrestato 13 volte e nel 1970 decise di lasciare il suo Paese per un esilio in Francia, per farne ritorno quattro anni dopo a conclusione della Rivoluzione dei garofani, che pose fine al regime. Subito divenne emissario nelle Capitali europee del nuovo Portogallo democratico, prima di diventare ministro degli Esteri. Nel 1985, firma, da primo ministro, il trattato per l’adesione del Portogallo nell’allora Comunità economica europea. L’effettivo ingresso avverrà il successivo primo gennaio. Europeista convinto, Soares si spese in prima persona perché il suo Paese “facesse parte di questo sforzo collettivo”.

Mário Soares (1924-2017)    Vasco Gargalo
Drawing of a life | The Father of Portuguese democracy passed away
07 Jan 2017


Premier dal 1975 al 1978 e dal 1983 al 1985, nonostante la fine prematura del suo governo si presenta e vince alle elezioni presidenziali del 1986 e cinque anni dopo ottiene la riconferma. Durante i suoi due mandati alla guida dello Stato, i primi assegnati a un civile dopo 60 anni, si fece promotore dei diritti umani in Portogallo e nel mondo.


The Democrat    Vasco Gargalo
Mário Soares (1924-2017)
07 Jan 2017

Lasciata la presidenza, dal 1996 amplifica la sua attività internazionale, diventando anche europarlamentare nel 1999. Nel 2006 si ripresenta alle presidenziali, creando una frattura a sinistra che contribuirà all’elezione al primo turno del socialdemocratico Anibal Cavaco Silva. Lo stesso avversario che lo sostituì alla guida del governo nel 1985.

Intervistato sulle conseguenze della crisi economica, disse a Euronews: “Rischiamo di assistere a grandi rivolte in seno all’Europa, perché le popolazioni potrebbero opporsi a quello che sta accadendo. L’Europa è un’altra cosa: uno spazio di dialogo, di benessere sociale, di rispetto”.

Una certa idea di Europa, che ha accompagnato tutta la vita di Soares e che sarà portata avanti dalla Fondazione alla quale ha dato il suo nome.




fonte: http://it.euronews.com/2017/01/07/soares-il-ritratto-del-padre-della-democrazia-portoghese

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Esta caricarura de Mário Soares, grande homem, eu fiz para o extinto jornal O Independente, de Lisboa, no início da década de 90. Este trabalho foi reproduzido com a altura de cerca de 3 metros e ficou exposto no Palácio de Belém, sede da Presidência da República por vários dias. Este fará falta.
Questa caricarura di Soares, grande uomo, ho fatto per il defunto il giornale indipendente, di Lisbona, all'inizio degli anni ' 90. Questo lavoro è stato riprodotto con l'altezza di circa 3 metri ed è stato esposto al palazzo di belem , sede della presidenza della Repubblica per diversi giorni. Questo ci manchera '.
Francisco Rocha (Chico)
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