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Fidel Castro

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Porque los hombres no mueren cuando dejan ideas como polvo esparcido por la libertad del viento que van hacia los continentes de hombres con esperanza. Porque las ideas continúan encallando en las orillas de países con sueños. Porque hay canciones urgentes para hombres olvidados. Porque la muerte no puede contra el amor encendido. Porque la llama del amor es eterna en el corazón de los pobres. Porque los pobres sólo necesitamos amor como arma fundamental para derrocar falsas promesas. Porque la lucha más sincera es aquella que se lucha con dignidad. ¡Hasta la victoria siempre, querido Camarada-Comandante! ¡Hasta siempre!
Texto y caricatura por / by Walter Toscano.
https://www.youtube.com/watch?v=NwTIfVG1i_g

Walter Toscano



Gio / Mariagrazia Quaranta



FIDEL ( 1926 - 2016 ) x Guaico - Colombia






A barba
www.ilustragargalo.blogspot.com



Adiós a Fidel...
https://twitter.com/Dariomonero/status/802401940587958272
Dario Castillejos


the waiting room
David Rowe


Fine 900
Fidel. Due interessanti articoli di Gennaro Carotenuto e Lia.

Pérez Esquivel: lasciate liberi Sudamerica e Cuba
intervista di Stefania Falasca

«Mi auguro che il nuovo presidente Trump sappia utilizzare il buon senso e comprendere che con i popoli dell’America Latina deve avere un comportamento collaborativo e non prepotente». Incontriamo Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace, al Teatro Argentina di Roma dove ha tenuto una lectio magistralissulla «forza della speranza». Con la sua consueta lucidità ci parla di Castro e della politica statunitense, del futuro di Cuba e delle nuove 'dittature del capitale' in America Latina.

Lei è stato molte volte a Cuba, è stato un amico di Castro. Ha un suo ultimo ricordo?
Quando lo accompagnavo negli spostamenti sull’isola salutava ogni famiglia e chiamava ognuno per nome. L’ultima volta l’ho incontrato tre anni fa. Parlammo nove ore di sviluppo e sfruttamento, danni dell’ambiente, solidarietà nella globalizzazione, il disegno che Castro enunciava con convinzione.

Con la morte di Fidel alcuni analisti sostengono che per l’America Latina sia finito il Novecento e inizia il XXI secolo. Cosa ne pensa?
Su Cuba occorre avere l’onestà di uno sguardo giusto e vedere che cosa è riuscita a fare, nonostante un embargo durato cinquant’anni. Si parla sempre delle colpe di Fidel ma nessuno racconta cosa era Cuba prima e cosa gli Stati Uniti hanno fatto prima e durante i governi di Castro. Cuba è un simbolo per tutta l’America Latina perché è vista come paradigma di autodeterminazione dei popoli. Di Castro restano un grande senso dell’unità dei popoli e di lotta per la loro libertà, di resistenza di fronte all’oppressione delle grandi potenze.

Quale futuro vede per l’America Latina?
È un continente in cambiamento continuo. Cambiamenti positivi sono la ricerca della nostra sovranità della nostra libertà, come nel caso della Bolivia, o dell’Ecuador con Rafael Correa, in contrasto con una certa politica degli Stati Uniti che ha fatto di tutto per non perdere l’egemonia sul continente. Da qui sono nati colpi di Stato come in Honduras, Paraguay e Brasile. Ora bisogna vedere la politica di Trump, c’è da augurarsi che non accresca l’ingerenza nella vita degli altri popoli. Raul Castro ha aperto i rapporti con Washington e si sono schiuse grandi possibilità di collaborazione reciproca. La cosa migliore che può fare Trump in questo momento è cancellare l’embargo e trovare soluzioni ai problemi rispettando le differenze di ciascuno. Gli Stati Uniti devono avere un altro sguardo su Cuba e l’America Latina, non possono più comportarsi come nel passato, cioè risolvere i problemi mandando i loro soldati.

Trump ha detto che è intenzionato a non procedere sulla strada aperta da Obama, quindi nel migliore dei casi sembra non profilarsi un cambiamento della situazione. Quanto conta per i cambiamenti che tutti auspicano, come anche per la Chiesa, il mantenimento o la deroga dell’embargo?
Obama ha potuto a fare qualcosa ma non è riuscito a cancellare l’embargo. C’è da augurarsi che il nuovo presidente riconosca a Cuba il suo diritto alla autodeterminazione. Si tratta di un problema ideologico, ma gli Stati Uniti in questo modo fanno del male a se stessi perché gli imprenditori desiderano andare a Cuba, interessati a un miglioramento dei rapporti non solo politici ma anche economici. C’è un’opposizione tra due interessi, stiamo a vedere.

Quale potrebbe essere la via per una soluzione?
Quello che attualmente gli Stati Uniti fanno con la Cina. Con Cuba si può fare lo stesso. Ci sono concezioni diverse ma buoni rapporti economici. Trump ha conquistato il governo degli Stati Uniti ma il potere si trova nel complesso industriale militare e nelle grandi corporation. Dunque da Trump ci possiamo aspettare dei discorsi ma la realtà lo costringerà a una visione meno ideologica del mondo.

Quanto pesa sul destino di Cuba la questione degli esuli?
Mi hanno lasciato un’impressione negativa i festeggiamenti a Miami per la morte di Castro, è una questione di rispetto. Gli esuli negli Stati Uniti si sono sempre opposti alla rivoluzione perché hanno perso i loro privilegi. Certo, hanno influenza politica e un grande potere economico, soprattutto a Miami. Sono professionisti del dissenso al servizio degli interessi degli Stati Uniti. Penso però che siano un gruppo politicamente esaurito.

Nel febbraio 2018 Raul Castro lascerà. Cuba potrebbe ritornare a essere per gli Stati Uniti quello che era prima dell’era castrista?
Credo che non ci sarà alcuna marcia indietro. Le condizioni del mondo e del popolo cubano di oggi non sono quelle di ieri, c’è più coscienza politica, più coscienza unitaria. Certo, anche all’interno di Cuba ci sono contraddizioni. Queste sfide sono compito delle nuove generazioni, di quelli che daranno vita al cambiamento generazionale dopo Raul Castro. È evidente che Cuba ha bisogno di molti cambiamenti ma senza cedere nei progressi conquistati: l’educazione, le scienze, la medicina, la solidarietà internazionale.

Lei ha parlato spesso di 'golpe bianchi' e di come il potere della finanza internazionale e dei grandi capitali non solo influisce ma determina i governi e le loro economie vanificando di fatto la democrazia. È ancora vero? E come si può invertire la rotta?
Le democrazie in America Latina sono fragili. Molti credono che la democrazia consista semplicemente nel votare, che però è un esercizio democratico ma non è la democrazia. Democrazia significa diritti e uguaglianza per tutti. Dopo il fallimento dei regimi militari si è messo in moto un nuovo meccanismo per imporre o favorire governi complici in sudditanza con gli interessi della grande finanza: è quello che è successo in Brasile con Dilma Roussef. Paradossalmente, chi l’ha destituita accusandola di corruzione è in buona misura un gruppo di politici corrotti, che in questo momento lavorano per far passare un’amnistia e coprire i loro reati. L’attuale leader brasiliano Tener applica politiche neoliberiste con grandi benefici per le multinazionali, e al tempo stesso fa di tutto per seminare discredito sul governo precedente. Il momento storico ci impone di passare da una democrazia della delega a una della partecipazione. I golpe bianchi possono non violare i diritti umani ma certamente violano i diritti dei popoli, e non riguardano solo l’America Latina: è un modello che si tende ad applicare anche in altre situazioni e continenti, fino all’Europa.

Qual è l’obiettivo?
Scartare i popoli. A me sembra che il prossimo golpe che si prepara in America Latina possa essere contro Maduro in Venezuela, una ragione in più per potare al successo il dialogo iniziato tra le parti e risparmiare a questo popolo l’ultima sofferenza: il sequestro della sua democrazia.

Da qualche settimana è in corso il tentativo di negoziare tra governo e opposizione...
Il dialogo avviato in Venezuela, anche per richiesta di papa Francesco, è una speranza importante. Il Papa ha dato un buon contributo offrendo solidarietà, incentivando la creazione di ponti e sostenendo le parti. Sedersi attorno a un tavolo e discutere le differenze significa abbassare le tante tensioni nel Paese. Il dialogo fra il presidente e l’opposizione deve essere sostenuto da tutti affinché possano negoziare una soluzione giusta e duratura. C’è un intero popolo che sta soffrendo le conseguenze di queste tensioni, quindi è necessario arrivare a elezioni libere con un clima diverso da quello attuale. Il dialogo in corso dovrebbe gettare le basi di questo nuovo clima.

Lei è stato tra gli osservatori internazionali per il raggiungimento della pace in Colombia. Il dialogo, sulla scia di quanto costantemente ribadito anche dal Papa, ha portato all’accordo di pace. Ma quanto questo modello è seguito in altri scenari di conflitto?
Per papa Francesco i ponti vanno costruiti nella diversità dei popoli e non nell’uniformità. Il Papa sta dando così il suo contributo all’umanità, la sua voce è forse la più credibile in questo momento nel mondo. Questo è stato anche il suo contributo per il raggiungimento della pace in Colombia. Ho seguito da vicino questo processo, parlando con il presidente Santos e con tanti altri, e ho assistito alla rinegoziazione degli accordi. Adesso siamo in attesa dell’approvazione definitiva del nuovo accordo da parte del Parlamento. In Colombia però non basta firmare un accordo di pace.

Perché?
Il Paese ha moltissimi problemi da risolvere, seppure gradualmente. Uno molto grave è la questione degli sfollati interni: ci sono sette milioni di colombiani esuli all’interno del Paese e sei all’esterno. C’è anche il problema dei gruppi paramilitari e quello di molti giovani sequestrati e uccisi facendoli passare per guerriglieri: venivano rastrellati, spesso nelle discoteche, gli si faceva indossare una divisa della guerriglia e poi venivano uccisi per vantare meriti e fare carriera militare. In questo momento in Colombia c’è il forte timore che si possano uccidere i guerriglieri smobiliatati come già accadde quando dopo la firma della pace gruppi paramilitari eliminarono più di quattromila guerriglieri. Questo non si deve ripetere. La sfida principale della Colombia è l’unità politico-sociale della nazione per la vera pace. In questo compito nessuno deve sentirsi escluso, ma la condizione essenziale è che tutti devono essere disarmati, altrimenti è un progetto che non ha futuro.

In Argentina cresce l’impoverimento della classe media. Cosa può fare il governo Macri per questa situazione denunciata anche dalla Chiesa?
In Argentina il presidente applica una politica neoliberalista privilegiando la finanza rispetto alla vita quotidiana del popolo. Sono stati tagliati i fondi per l’educazione e la salute, ma purtroppo nel Paese non c’è un’opposizione con obiettivi e progetti alternativi. Stanno crescendo le mobilitazioni sociali al di fuori dei partiti, sembra che il governo si prepari a introdurre qualche misura di miglioramento economico almeno sotto le feste natalizie, perché teme qualcosa che abbiamo già vissuto: il saccheggio.



CHI È
In lotta per i diritti da mezzo secolo

Si autodefinisce un «resistente della speranza». Adolfo Pérez Esquivel, 85 anni appena compiuti, ha dedicato oltre cinque decenni alla lotta non violenta per la difesa dei diritti umani. In America Latina e nel mondo. Terzogenito di un immigrato spagnolo e di una indigena guaranì, il futuro attivista trascorre l’infanzia in povertà a Buenos Aires. Sperimenta sulla propria pelle l’esclusione a strutture ingiuste condannano gran parte della popolazione. E decide di ribellarsi. Avido lettore di Gandhi, negli anni in cui il Continente è scosso dai fermenti rivoluzionari, però, il cattolico Esquivel sceglie la battaglia non violenta. Per questo crea, nel 1973, la rivista “Paz y justicia” che presto si trasforma nel movimento Servicio paz y justicia (Serpaj). Durante l’ultima dittatura argentina (1976-1983), viene arrestato e torturato. Scampa per un soffio ai voli della morte ma resta in carcere 14 mesi. Là si imbatte nella frase, scritta con il sangue sul muro da un prigioniero, «Dio non uccide» che segnerà per sempre la sua esperienza di uomo e di credente. Per il suo impegno è stato insignito del Nobel per la Pace nel 1980. (Lu.C.)


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La Costituzione italiana ( Principi fondamentali)

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Costituzione italiana

Principi fondamentali
Parte prima - Diritti e doveri dei cittadini


Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.



Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.



Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.


Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.


Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]


Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]


Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.


Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]


Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.



Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

(continua)
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Metto il link del raffronto tra la Costituzione originale e quella modificata se vince il SI.

Raffronto Proposta Costituzione Pdf

http://www.governo.it/costituzione-italiana/principi-fondamentali/2839

Lapo Elkann simula sequestro, arrestato a New York.

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#LapoElkann simula sequestro, arrestato a New York. 'Voleva 10mila dollari dopo due giorni tra escort e droga'.


caricatura di Lapo
di Gio


di Valerio Marini




TRANSAMERICA
Capita a tutti di fare un salto in America
per lavoro e trovarsi nei guai ...
Roberto Mangosi

Sondaggi ed Exit poll sul referendum costituzionale, le vignette.

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di Fabio Magnasciutti



Il No al 54-58%. La riforma non passa scrive il Corriere.it
Il dato degli exit poll Ipr Marketing-Istituto Piepoli.
Il Si sarebbe fermo al 42-46%Referendum costituzionale 2016
Il No al 54-58%. La riforma non passa!


Febbre da cavallo
Uber


Slot machine
Uber



DISPAR CONDICIO
Secondo lo slogan governativo basterà anche un SI ma non si sa mai. Sulla dirittura d'arrivo del Referendum Renzi mette mano a tutte le risorse disponibili. Dalla straripante presenza nelle diverse reti TV,  alla chiusura dei contratti sindacali, al pesante contributo della grande finanza, tutto vien bene per seppellire le ragioni del NO.
Uber





Geologicamente, l'Italia è schiacciata 
dalle due placche continentali europea ed africana.
Politicamente, invece, è schiacciata 
dai due fronti referendari SI e NO.
Questo referendum parte fallito in partenza, 
qualunque sia il risultato.
Cuocere in un unico calderone tante riforme 
vuol dire comunque cancellare 
quel che di buono contengono con il NO 
o accettarne i lati negativi con il SI.
Anche stavolta la politica è riuscita nel suo scopo: 
la confusione generale.
Roberto Mangosi

Integrativo
Mauro Biani


Staino 


Prodi ha votato Si
Portos


Pelù ha votato No
Portos

BERSANI, Brunetta, Caravanserraglio, D'Alema, Grillo, Meloni, Monti, Salvini, Scotto.
Portos

se la legge lo consente, il buon senso consente di lasciare posto ha chi ne ha più bisogno.
Fogliazza



Palex



http://www.giornalepop.it/i-chinson-maratona/
Mario Airaghi


Riforma
CeciGian

L'Italia ha detto NO!

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Questi i risultati definitivi del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 (fonte Viminale):
ITALIA + ESTERO
Elettori 50.773.284
Votanti 33.243.845
Percent. 65,47%
SI' 40,89%, pari a 13.432.208 voti
NO 59,11%, pari a 19.419.507 voti
Bianche 83.417, pari allo 0,25%
Nulle 306.952, pari allo 0,92%
Contestate 1.761, pari allo 0,00%



Italia nooooooooo! (la terra dei cachi) 
#disegniGrassilli #referendum #pd






i veri vincitori sono i morti viventi
Giuliano

Riverso



Al cenone rimandato
Tanti i NO, più di quelli che ottimisticamente ci si poteva augurare. Dentro molto probabilmente c'é di tutto, dalle antipatie per l'arroganza di Renzi, ai calcoli politici e , come nel mio caso, anche  la disapprovazione di una riforma pasticciata che, se veramente avesse avuto come obbiettivo una seria revisione della Costituzione ed una vera diminuzione delle poltrone, andava impostata con più calma e comunque non a maggioranza.
Per il momento i tacchini ringraziano.
Uber





Tullio Boi


Matteo Bertelli


EI FU
Con una massiccia affluenza alle urne, 
gli italiani hanno manifestato non solo 
il loro attaccamento alla Costituzione, 
ma anche dimostrato 
- con una schiacciante percentuale - 
la loro disapprovazione nei confronti 
di un governo fallimentare in tema di lavoro, 
politiche sociali e immigrazione.
Incapace, insomma, di tener testa 
ai principali problemi 
che dalla politica necessiterebbero 
di una degna soluzione.
La sola parlantina non regge a lungo, 
quando poi non è seguita da fatti 
concreti e sostanziosi.
Mangosi

Renzi : "la poltrona che salta è la mia".

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Renzi
Marilena Nardi






«Ho perso, mi prendo tutta la responsabilità», «l’esperienza del mio governo finisce qui, perché non possono restare tutti incollati alle loro abitudini prima che alle loro poltrone. Non ce l’ho fatta e la poltrona che salta è la mia»

Matteo Renzi




Morten Morland


Addio Renzi
Gianni Audisio

L'humour di Emilio Isca

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7 dicembre 2016 è il compleanno di Emilio Isca 

Tanti auguri !!








Bibliografia:

Dov'è la vittoria?!

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Il carretto dei vincitori
Franco Portinari /Portos



Dov'è la vittoria?
di Nadia Redoglia
Secondo me sta nel “l’Italia s’è desta”…  A scrauso d’ogni contemporaneo solone insistente a proclamare, e durante la campagna e post esito referendario, che questo referendum mirava esclusivamente al pro/contro governo, io urlo che non è vero! Voglio credere che questo referendum abbia raccolto e coinvolto la maggioranza (esorbitante a quanto pare) del popolo che per sue proprie scienza, coscienza e conoscenza,  s’è impegnato esclusivamente  a decidere se l’attuale governo fosse o meno in grado di riformare la nostra Costituzione…
Data l’elevata voragine tra i SI’ e i No, sono i fatti, riscontrabili già nei primi momenti post esito referendario, che lo dimostrano. Vediamoli.
Oggi sono proprio tutti  i leader di partito (del no e del sì) che, frenetici, stanno lavorando a perpetrare  quel senso bastardo. Tutto l’arco infatti, pur di votare in fretta per succhiare l’esito referendario, si sta dimenando esclusivamente nel suo proprio interesse d’accaparrarsi poltrona menefreghista insultante di tutti gli italiani. Il sistema elettorale, oggetto di feroce contestazione fino a ieri,  oggi frega loro più nulla: infatti si va dall’ortottero cui oggi va addirittura bene che l’italicun s’applichi anche al senato (ma come?! Fino all’altro ieri lo voleva manco per la camera!) al premier congelato (una volta era giusto con… gelato) disposto a votare con due leggi differenti tra le due camere.Per non parlare degli altri che, in ordine decrescente, pur di votare acchiappano tutti gli ellum vecchi e nuovi coniati sul momento… Eccolo qui il bailamme ingordo rivelatosi  in tutta la sua completezza! Spetterà alla Corte Suprema (costituzionale, appunto…)  lo sforzo d’accollarsi ancora (e ancorarci a)  un minimo di criterio buono a fornire base di partenza contro stalli e stalle.
quelli di cui sopra io avrei dovuto dunque affidare il compito di riformare parte della mia Costituzione?!

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Giannelli


Bersani - Renzi
Giannelli


REFERENDUM RIVELATORE
Dopo aver ridotto la classe media alla fame, 
massacrato sanità, 
lavoro ed ogni genere di servizio sociale, 
Matteo si stupisce della batosta.
Ciò significa che lui, 
di quel che accade nel paese, 
non se ne rende conto.



QUALCUNO HA QUALCOSA DA DIRE?
Natangelo

SEDUTI, SULLA SPONDA DEL FIUME
Natangelo



Cadei


Vauro


Staino

Morte di un clown ad Aleppo

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Morte di un clown ad Aleppo
Gio


Quando?
CeciGian



contagious    Luca Garonzi
Anas al-Basha, the clown for kids trapped in Aleppo, killed in a missile strike
02 Dec 2016






"From Aleppo Without Love"   Antonio Rodríguez
Wordless...
03 Dec 2016



Anas al Basha: The murdered smile    Pedripol
We end up with everythin...
03 Dec 2016



ALEPPO: A HUGE STEP..    SWAHA
.
08 Dec 2016




Truce in Aleppo    Paolo Lombardi
Paolo Lombardi
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La Notizia

Siria Morto ad Aleppo attivista-clown degli orfani: Anas al-Basha ucciso dalle bombe a 24 anni 
Aiutava bambini traumatizzati
2/12/2016
Altre decine di civili sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore in Siria. Morti destinati normalmente a rimanere anonimi per il resto del mondo. Ma così non sarà per una delle vittime di mercoledì scorso ad Aleppo, Anas al-Basha, un operatore sociale di 24 anni che per mesi ha cercato di far ridere i bambini orfani e traumatizzati dal conflitto, travestendosi per loro da clown. Anas aveva scelto di rimanere nella parte est assediata della città. Anche quando i suoi genitori si erano trasferiti in campagna, l'estate scorsa, lui aveva continuato a lavorare nello 'Spazio per la Speranza", una delle tante, piccole e sconosciute organizzazioni impegnate nel campo umanitario che cercano di assistere i più deboli nella tempesta della guerra. Ed è stata la sua diretta superiore, Samar Hijazi, a dare la notizia della sua morte, avvenuta sotto un bombardamento nel quartiere di Mashhad, apparentemente compiuto da forze governative o russe. I raid e i bombardamenti con razzi su Aleppo orientale si sono intensificati negli ultimi giorni, in coincidenza con l'offensiva delle forze lealiste per riprendere il controllo dell'enclave in mano agli insorti e a gruppi jihadisti, dove rimangono intrappolati 200.000 civili. Altri 30.000 sono fuggiti raggiungendo i quartieri occidentali sotto il controllo governativo, hanno fatto sapere oggi le Nazioni Unite, mentre 400 feriti gravi hanno bisogno di una "evacuazione immediata" per poter essere curati. 'Spazio per la Speranza' gestisce 12 scuole e quattro centri di sostegno psico-sociale per 365 bambini rimasti orfani di uno o di entrambi i genitori. Molti dei 34 membri che compongono lo staff hanno imparato il lavoro sul campo, durante gli oltre cinque anni della guerra civile, trasformatasi ormai in un conflitto internazionale. "Spesso - ricorda Samar Hijazi - Anas improvvisava scenette travestito da clown per rompere il ghiaccio tra i bambini". Ma ora l'organizzazione ha deciso di sospendere l'attività. Almeno per il momento. "Tutti noi che ci occupiamo di bambini - aggiunge l'operatrice umanitaria - siamo esausti, e dobbiamo trovare la forza per fornire sostegno psicologico e continuare nel nostro lavoro". Ad Aleppo est, sotto le bombe, rimane ora la moglie di Anas, rimasta vedova dopo due mesi di matrimonio.
Rainews

Bob Dylan premio Nobel per la letteratura 2016

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Oggi a Stoccolma c'è stata la consegna dei Premi Nobel 2016.

Bob Dylan è premio Nobel per la letteratura 2016

Bob Dylan
Gio/Mariagrazia Quaranta


Bob Dylan
Firuz Kutal


Bob Dylan
di Tiziano Riverso



Portos


comunque io a bob lo capisco
a bob
siamo fatti così noialtri
una volta, un tempo
mi ricordo
vinsi una penna a sfera
col quesito con la susi la vinsi
venne il fattorino
non aveva i miei occhi
aveva la mia penna
venne alla porta
lo guardavo dall'occhiolino
non gli aprii
non gli apersi
la persi
la penna
la tenne
la penna
il fattorino
Fabio Magnasciutti



Nobel Prize for Bob Dylan
BY PATRICK CHAPPATTE, THE INTERNATIONAL NEW YORK TIMES  -  10/17/2016


Bob Dylan accepts his nobel prize
BY LUOJIE, CHINA DAILY, CHINA  -  11/2/2016
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Bob Dylan dopo un iniziale smarrimento per la notizia del premio ha annunciato la sua  impossibilità a partecipare alla cerimonia causa precedenti impegni.

 Patti Smith è stata scelta da Bob Dylan come sua rappresentante alla cerimonia di consegna dei Premi Nobel 2016, che si è tenuta quest'oggi (sabato 10 dicembre) a Stoccolma.

La cantautrice e poetessa americana ha omaggiato il Bardo di Duluth eseguendo, accompagnata dall'orchestra, una reinterpretazione del classico "A hard rain's a-gonna fall", cedendo anche a una grande emozione.

Ecco, di seguito, il video integrale dell'esibizione di Patti Smith  e più sotto, l'originale di Dylan e la lettera all'Accademia svedese:


Patti Smith - A Hard Rain's A-Gonna Fall (ceremonia Nobel 2016)



Bob Dylan - A Hard Rain's A-Gonna Fall (Audio)

Da Nobelpreiseorg

Bob Dylan - Banquet Speech

© The Nobel Foundation 2016.
General permission is granted for immediate publication in editorial contexts, in print or online, in any language within two weeks of December 10, 2016. Thereafter, any publication requires the consent of the Nobel Foundation. On all publications in full or in major parts the above copyright notice must be applied.





Banquet speech by Bob Dylan given by the United States Ambassador to Sweden Azita Raji, at the Nobel Banquet, 10 December 2016.
Good evening, everyone. I extend my warmest greetings to the members of the Swedish Academy and to all of the other distinguished guests in attendance tonight.
I'm sorry I can't be with you in person, but please know that I am most definitely with you in spirit and honored to be receiving such a prestigious prize. Being awarded the Nobel Prize for Literature is something I never could have imagined or seen coming. From an early age, I've been familiar with and reading and absorbing the works of those who were deemed worthy of such a distinction: KiplingShawThomas MannPearl Buck,Albert CamusHemingway. These giants of literature whose works are taught in the schoolroom, housed in libraries around the world and spoken of in reverent tones have always made a deep impression. That I now join the names on such a list is truly beyond words.
I don't know if these men and women ever thought of the Nobel honor for themselves, but I suppose that anyone writing a book, or a poem, or a play anywhere in the world might harbor that secret dream deep down inside. It's probably buried so deep that they don't even know it's there.
If someone had ever told me that I had the slightest chance of winning the Nobel Prize, I would have to think that I'd have about the same odds as standing on the moon. In fact, during the year I was born and for a few years after, there wasn't anyone in the world who was considered good enough to win this Nobel Prize. So, I recognize that I am in very rare company, to say the least.
I was out on the road when I received this surprising news, and it took me more than a few minutes to properly process it. I began to think about William Shakespeare, the great literary figure. I would reckon he thought of himself as a dramatist. The thought that he was writing literature couldn't have entered his head. His words were written for the stage. Meant to be spoken not read. When he was writing Hamlet, I'm sure he was thinking about a lot of different things: "Who're the right actors for these roles?""How should this be staged?""Do I really want to set this in Denmark?" His creative vision and ambitions were no doubt at the forefront of his mind, but there were also more mundane matters to consider and deal with. "Is the financing in place?""Are there enough good seats for my patrons?""Where am I going to get a human skull?" I would bet that the farthest thing from Shakespeare's mind was the question "Is this literature?"
When I started writing songs as a teenager, and even as I started to achieve some renown for my abilities, my aspirations for these songs only went so far. I thought they could be heard in coffee houses or bars, maybe later in places like Carnegie Hall, the London Palladium. If I was really dreaming big, maybe I could imagine getting to make a record and then hearing my songs on the radio. That was really the big prize in my mind. Making records and hearing your songs on the radio meant that you were reaching a big audience and that you might get to keep doing what you had set out to do.
Well, I've been doing what I set out to do for a long time, now. I've made dozens of records and played thousands of concerts all around the world. But it's my songs that are at the vital center of almost everything I do. They seemed to have found a place in the lives of many people throughout many different cultures and I'm grateful for that.
But there's one thing I must say. As a performer I've played for 50,000 people and I've played for 50 people and I can tell you that it is harder to play for 50 people. 50,000 people have a singular persona, not so with 50. Each person has an individual, separate identity, a world unto themselves. They can perceive things more clearly. Your honesty and how it relates to the depth of your talent is tried. The fact that the Nobel committee is so small is not lost on me.
But, like Shakespeare, I too am often occupied with the pursuit of my creative endeavors and dealing with all aspects of life's mundane matters. "Who are the best musicians for these songs?""Am I recording in the right studio?""Is this song in the right key?" Some things never change, even in 400 years.
Not once have I ever had the time to ask myself, "Are my songs literature?"
So, I do thank the Swedish Academy, both for taking the time to consider that very question, and, ultimately, for providing such a wonderful answer.
My best wishes to you all,
Bob Dylan
http://www.repubblica.it/cultura/2016/11/16/news/nobel_bob_dylan_non_partecipera_a_cerimonia_ritiro_premio-152148148/

Governo Gentiloni

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Una prima caricatura del nuovo primo ministro.
Marilena Nardi


Nasce il governo Gentiloni
  Molte le conferme di ministri del governo Renzi: Pier Carlo Padoan all’Economia, Andrea Orlando alla Giustizia, Roberta Pinotti alla Difesa, Carlo Calenda allo Sviluppo Economico, Maurizio Martina alle Politiche Agricole, Gianluca Galletti all’Ambiente, Graziano Delrio ai trasporti, Beatrice Lorenzin alla Salute, Enrico Costa agli Affari Regionali, Dario Franceschini ai Beni Culturali, Marianna Madia alla Semplificazione e alla Pubblica Amministrazione, Giuliano Poletti al Lavoro. 
  Tra le novità, il passaggio di Angelino Alfano dall’Interno agli Esteri, la sua sostituzione al Viminale con Marco Minniti, le nomine di Valeria Fedeli all’Istruzione e di Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento. Diventano ministri i sottosegretari uscenti Luca Lotti, con delega allo Sport (prima era una delle competenze di Delrio), e Claudio De Vincenti, con delega alla Coesione Territoriale e al Mezzogiorno, mentre Maria Elena Boschi entra nello staff di Palazzo Chigi come sottosegretario con il ruolo particolare di «segretario del Consiglio dei ministri» (ruolo che prima era di De Vincenti).

Fabio Magnasciutti


Gianni Audisio


Fulvio Fontana



Bertelli



Riverso




Er stampella (non è successo niente)
Il -nuovo- governo
O.t. ieri, ricordando Piazza Fontana
Biani


Niente di originale
Biani


Governo
CeciGian



Gentiloni
Giannelli



Vauro


Puglia


Cucu Verdini non c'è più
Portos



Lo scatolone di Renzi
Uber


CHI SUONA LA CAMPANA ?
Varato il nuovo Governo Gentiloni con poche ma significative modifiche rispetto al precedente.
Indubbia la firma di Renzi che evidentemente non ha voluto che si sacrificasse chi lo ha coadiuvato, testa bassa, nella preparazione di quel pasticciaccio brutto di riforma costituzionale.
Un governo fotocopia si dice ma ora è Gentiloni che dovrà condurre la danza.
Uber

Un governo sotto dettatura o sotto dittatura?
Giuliano



La lista dei ministri
Cadei


Trovato su Twitter



(continua)

Governo Gentiloni ( vignette, seconda parte)

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Gentiloni incassa la fiducia al Senato, 169 sì 
Via libera del Senato al governo di Paolo Gentiloni che, dopo l’ok della Camera di ieri, ottiene così la fiducia del Parlamento. Il via libera di Palazzo Madama arriva con 169 voti favorevoli, 99 voti contrari e 0 astenuti. 
Ed allora Buon Governo!!

RENZI SIAMO STATI NOI A SCARICARLO. QUI A TARANTO 70% DI NO. STA FACENDO DI TUTTO PER TORNARE ALLA CARICA CON IL SUO AVATAR!
Nico Pillinini


La Repubblica Giuditta
Riccardo Mannelli





Regalo di Natale
Gianni Soria

il re dei ranocchi
Gianni Soria


laurea fasulla?
Gianni Soria



Boschi premiata
Franzaroli


Gentiloni giura sulla Costituzione
fatto a mano di natangelo


Gentiloni alle prese con la macchina del governo
fatto a mano di Natangelo


- Son qua! ( si tratta dell'ex sindaco Gentilini, soprannominato "lo Sceriffo")
- Ho detto Gentiloni. (Mattarella)
Beppe Mora


E Alfano?
Agli Esteri l'ardua sentenza.
Beppe Mora


Krancic



Gentiloni di Perazzolli


... senza olio di palma
La Micela

Al voto!
Lombardi



stai sereno
Lombardi


Crozza: Da Renzi a Gentiloni, passiamo da un Ego smisurato a un Ripiego esagerato
Crozza
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Qui la prima parte:


Bruno Hamzagic e le sue caricature personali

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Continua la bella collaborazione con Francisco Punal Suarez 
che presenta agli amici di Fany-Blog un grande artista brasiliano, 
già vincitore di famosi concorsi internazionali
Bruno Hamzagic


in fondo alla pagina anche il testo originale in spagnolo


Bruno Hamzagic e le sue 
caricature personali

Per Francisco Punal Suarez

Quando si apprezza il lavoro ampio e creativo del brasiliano Bruno Hamzagic, che ha lavorato 16 anni nell'illustrazione, nella direzione artistica di pagine web , in animazione e cartoon, si scopre che l'autore ama l'umorismo e lo include sempre in tutto quello che fa.

Le sue caricature sono "arbitrarie" e mostrano che ogni faccia è una singola equazione, a cui dà un'interpretazione insolita e intricata. In questo modo originale, Bruno coglie l'aspetto fisico e psicologico del personaggio, e provoca una reazione nel visualizzatore.
Louis Armstrong -Gran Premio en el Salón de Piracicaba- Bruno Hamzagic


"Le mie caricature personali - esprime  Bruno, che nel 2012 ha vinto il Grand Prix al 39º Salon di Piracicaba, in Brasile, con una foto di Louis Armstrong, e nel 2013, il premio in Personal Caricature con un disegno del flautista e compositore brasiliano Altamiro Carrilho - hanno la capacità di estrapolare il normale, esplorare i limiti della rappresentazione, e la composizione, e l'esperienza, in modo che è possibile rimuovere, stridere e scartare senza perdere la somiglianza con il soggetto. Questa è la mia sfida, e questo è ciò che mi piace fare nei cartoon. 


Flautista y compositor brasileño Altamiro Carrilho ... n de Piracicaba - Bruno Hamzagic.

L'incertezza che la mia interpretazione sarà chiaro allo spettatore, è un incentivo interessante per continuare a disegnare. Non mi sento mai che ha dominato questa tecnica, ma credo che questa instabilità è la causa del risultato è più interessante. Mai sottovalutare la capacità intellettuale di persone che contemplano le mie opere. Nell'opera di Louis Armstrong sono andato oltre la semplice raffigurazione di un musicista tromba, ho provato a registrare come vedo il rapporto di Armstrong con quello strumento e, naturalmente, ho cercato di riflettere la mia interpretazione umoristicamente ".

José Saramago - Bruno Hamzagic


"Un altro aspetto che vedo come una sfida -manifesta Bruno- sto cercando di giocare con le possibilità visive, cercando di uscire dal quadro distorto per ottenere una caricatura . Credo che la caricatura deve andare al di là di aumentare allungare un naso o un orecchio, credo che in questa arte ci sia la possibilità di giocare con l'estetica umana. Il premio più grande per me è quando, nel tentativo di raggiungere una interpretazione personale, stravolgo la persona, e tuttavia il lettore  guardando il disegno, dice: "Questo è il tizio tal dei tali".

Charles Chaplin - dibujo de Bruno Hamzagic


"Cerco sempre di fare la mia personale interpretazione, aggiunge caricatura. Molte celebrità e personaggi pubblici sono stati caricaturale. Questo cause rendere il vostro caricatura è un processo più difficile. Un esempio posso citare è l'attore Charles Chaplin, di cui ci sono migliaia di disegni. Nella mia versione, ho cercato di esplorare le caratteristiche del suo personaggio più famoso, ho sottolineato i suoi occhi e la sua postura del corpo, anche nascondere gran parte del suo corpo. Si tratta di una foto dove ho evidenziare il suo atteggiamento scenica. Ho fatto in modo di nascondere il cappello, e suggerire loro presenza solo tagliando il formato della vostra testa. Cerco sempre di esplorare la semplicità della composizione. Per la mia caricatura personale è caratterizzata da brevi, spesso quasi una sintesi di caricaturale. Nel disegno Rihanna, per esempio, riflette il suo taglio di capelli alla moda, fronte sporgente, le ciglia allungate, e un collo sottile in modo che mia moglie immediatamente riconosciuto la cantante. In quell'opera ho esplorato supporti analogici, pittura con pastello asciutto su carta kraft, che ha permesso un processo divertente, e quindi fuggire dal mio lavoro di routine, che domina il disegno sul computer, dove abbiamo ottenuto un processo veloce e produttivo, più aperti alla sperimentazione. Eppure, ogni volta che posso disegno a mano con i media analogici come il pastello, pastello, olio, acquarello, ecc "




 Anche se la maggior parte della sua formazione è autodidatta, Bruno ha studiato arti visive, design e animazione, e continua a eccellere ogni giorno. Negli ultimi 5 anni è stato più mirato nella zona di animazione dei personaggi in 3D, lavorando in VetorZero dove ha imparato da un sacco di grandi e talentuosi amici. Oggi lavora come animatore 3D per lo studio svedese MindBender. Disegna anche cartoon , illustrazioni e fumetti "Goiabada & Queijo-Branco", che racconta storie di moderna vita coniugale. Nel 2014 ha partecipato alla giuria di Salón di Piracicaba, e nel 2015, presso l'Artists Alley del CCXP. Ha inoltre partecipato a diverse mostre organizzate da José Alberto Lovetro, presidente dell'Associazione dei Cartoonists Brasile, una dedicata a Papa Francesco, di cui è stato  pubblicato un libro che è stato consegnato al pontífice.


Papa Francisco - Bruno Hamzagic.


Neymar, futbolista brasileño - Bruno Hamzagic




Bruno Hamzagic y sus caricaturas personales
Por Francisco Punal Suarez

Cuando uno aprecia la obra amplia y creativa del brasileño Bruno Hamzagic, que lleva 16 años trabajando en la ilustración, dirección artística de páginas web, animación y caricaturas, descubre que este autor adora el humor y siempre lo incluye en todo lo que
hace.

Sus caricaturas personales son “arbitrarias” y demuestran que cada rostro es una ecuación única, a la que él le da una interpretación inusitada e intrincada. De esa manera original, Bruno capta la apariencia física y psicológica del personaje en quien centra su mirada, y provoca una reacción mental en el observador.

Dita Von Teese - dibujo de Bruno Hamzagic


“En la caricatura personal –expresa Bruno quien en el 2012 ganó el Gran Premio en el 39º Salón de Piracicaba, de Brasil, con un dibujo de Louis Armstrong, y en el 2013, el Premio en Caricatura Personal con una obra del flautista y compositor brasileño Altamiro Carrilho - tienes la posibilidad de extrapolar lo normal, explorar los límites de la representación, y de la composición, y experimentar, de forma que puedes extirpar, descolocar y descartar, sin perder la semejanza con el caricaturizado. Ese es mi reto, y es lo que me gusta al hacer caricaturas. La incertidumbre de que mi interpretación quedará clara para el espectador, es un incentivo interesante para continuar dibujando. Nunca siento que domino esta técnica, pero creo que esta inestabilidad es la que provoca que el resultado sea más interesante. Nunca subestimo la capacidad intelectual de las personas que contemplan mis obras. En la caricatura de Louis Armstrong fui más allá de colocar simplemente una trompeta con el músico, traté de registrar cómo yo veo su relación con ese instrumento y, por supuesto, traté de reflejar mi interpretación en clave de humor”
Elis Regina - Bruno Hamzagic


“Otro aspecto que veo –manifiesta Bruno- como un reto, es tratar de jugar al máximo con las posibilidades visuales, tratando de salir del llamado “retrato deformado” para lograr una “caricatura”. Creo que la caricatura debe ir más allá de estirar una nariz o aumentar una oreja, pienso que en este arte tenemos la oportunidad de “jugar” con la estética humana. El mayor trofeo para mi es cuando, en un intento por llegar a una interpretación personal, hago un desorden visual, y sin embargo, el lector, al mirar el diseño, dice: “Ese es Fulano”.

JK Simmons - Bruno Hamzagic


“Yo siempre trato de realizar –añade- mi interpretación personal del caricaturizado. Muchas celebridades y figuras públicas han sido caricaturizadas. Esto provoca que hacer su caricatura sea un proceso más difícil. Un ejemplo que puedo citar es el del actor Charles Chaplin, de quien existen miles de dibujos. En mi versión, traté de explorar las características de su personaje más famoso, enfaticé su mirada y su postura corporal, incluso ocultando gran parte de su cuerpo. Es un dibujo donde destaco su actitud escénica. Me aseguré de ocultar el sombrero, y solamente sugerir su presencia, al recortar el formato de su cabeza. Trato siempre de explorar la simplicidad de la composición. Para mi la caricatura personal se caracteriza por ser sucinta, a menudo casi un resumen del caricaturizado. En el dibujo de Rihanna, por ejemplo, reflejé su peinado de moda, la frente que sobresale, pestañas alargadas, y un cuello delgado, de manera que mi mujer enseguida reconoció a la cantante. En esa caricatura exploré medios analógicos, al pintar con pastel seco sobre papel kraft, lo que posibilitó un proceso divertido, y así escapar de mi rutina de trabajo, en el que predomina el diseño en el ordenador, donde logramos un proceso rápido y productivo, más abierto a la experimentación. Aún así, siempre que puedo dibujo a mano con medios analógicos tales como pastel, lápiz de color, óleo, acuarela, etc.”

Jackie Chan - Dibujo de Bruno Hamzagic

Aunque la mayor parte de su formación es autodidacta, Bruno ha realizado estudios de artes plásticas, diseño y animación, y continúa superándose diariamente. En los últimos 5 años ha estado más centrado en el área de la animación de personajes 3D, al trabajar en VetorZero donde aprendió mucho de grandes y talentosos amigos. Hoy trabaja como animador 3d para el Estudio Sueco MindBender. También dibuja caricaturas, ilustraciones y su tira cómica "Goiabada & Queijo-Branco", que cuenta historias sobre la vida moderna de casado. En el 2014 participó en el jurado de selección del Salón de Piracicaba, y en el 2015, en el de Artists Alley en la CCXP. También ha participado en varias exposiciones organizadas por José Alberto Lovetro, presidente de la Asociación de Caricaturistas de Brasil, una de ellas dedicada al Papa Francisco, con la que se editó un libro que le fue entregado al pontífice.


Istanbul 2016: 33 Aydın Doğan International Cartoon Competition

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From Aydın Doğan International Cartoon Competition

The sentiment of tolerance is becoming ever more significant in the modern world whereby violence and discrimination threaten universal and ethical norms. Cartoons are among the fundamental building blocks of a society based on tolerance and prudence, open to different thoughts and beliefs. Held with this thought in mind, the Aydın Doğan International Cartoon Competition is renowned across the world as the “Oscar of Cartoons”.

The participation of over 7800 artists from 137 countries in the competition held since 1983 demonstrates the role and the significance of the prize. The Jury of the competition whereby hundreds of reputable cartoonists from many different countries compete is constituted by the most eminent master cartoonists across the world.

La tragedia dei migranti e le paure dell'Europa: l'opera di Marco De Angelis che ha vinto il primo premio


Satira e grafica, un italiano vince il superconcorso di Istanbul 
Il disegnatore italiano Marco De Angelis ha vinto il primo premio alla più prestigiosa mostra internazionale di grafica umoristica e satirica, l’Aydin Dogan International Cartoon Competition, che si tiene a Istanbul e celebrava quest’anno la sua 33esima edizione. Per De Angelis si tratta di un bis dopo 30 anni, visto che aveva già ottenuto il primo premio nel 1987. L’opera premiata è un disegno sulla tragedia dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo e il lungo sonno dell’Europa ed è stato scelto da una giuria composta dalle migliori firme della grafica internazionale. Il brasiliano Antonio Gomes ha ricevuto il secondo premio, mentre il terzo è andato al turco Dogan Arslan. Il premio speciale istituito quest’anno è stato assegnato al turco Emrah Arikan. Il tema era “Più potere alle ragazze, più potere al mondo” ed è stato scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di emarginazione e inferiorità delle donne nell’istruzione e nel lavoro, problema molto sentito anche in Turchia. Al concorso di Istanbul hanno partecipato 752 artisti di 68 paesi, con un totale di 2521 lavori. Il meglio del concorso  – 234 disegni di 183 autori – è stato il cuore della mostra a Istanbul a novembre in occasione della premiazione.


Il tema dei migranti visto dal brasiliano CAU Antonio Gomes, secondo premio


L'opera del turco Dogan Arlsan, vincitrice del terzo premio


La vignetta vincitrice del Premio speciale, sul tema "Più potere alle ragazze, più potere al mondo". L'autore è il turco Emrah Arikan


Alcuni dei tanti premi al merito:


Award of Merit
Hijab Smith - Turchia



Award of Merit
ZYGMUNT ZARADKIEWICZ - Polonia



Award of Merit
Kursat TEMPO - Turchia



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https://twitter.com/adoganvakfi/status/800662900255887360
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La giuria: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia)
Known for the value it places on the art of cartoons, the Aydın Doğan Foundation staged the 33rd outing of the “Aydın Doğan International Cartoon Competition” this year. The predominantly female International Selection Committee chose the most successful cartoons of the year. The jury meeting was held on Monday, June 13 at Bodrum Işıl Club.
Emphasizing education, empowerment and gender equality for girls at every step of their projects, the Aydın Doğan Foundation handed out a special “Empowered Girls, Empowered World” award as part of this competition.

Acclaimed as “the number one cartoon competition in the world”, the 33rd edition of the Aydın Doğan International Cartoon Competition drew 752 artists with 2,521 cartoons from 68 countries. No specific theme was set for the competition. The Preliminary Selection Committee convened on Monday June 13, 2016 at Bodrum Işıl Club and submitted 234 cartoons by 183 artists from 44 countries to the International Selection Committee.
Of the 11 members of the Selection Committee, made up of nationally and internationally acclaimed cartoonists since the inception of this competition, 7 jury members are women. Some 85,000 cartoons in all have been submitted to the competition over its 33 year course thus far. This year’s Selection Committee again comprised leading names from the world of the arts and culture: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia).


Karikatür Oscarları sahiplerini buldu


Auguri Papa Francesco

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17 dicembre Papa Francesco compie 80 anni
Mentre da tutto il mondo arrivavano auguri per la sua festa, papa Francesco ha iniziato il giorno del suo ottantesimo compleanno facendo colazione insieme ai senzatetto, invitati nella sua residenza di Casa Santa Marta. Dolci argentini e bevande calde, mentre il pontefice e i suoi ospiti dialogavano per mezz'ora. Poi il Papa ha celebrato messa insieme ai cardinali nella Cappella Paolina. E ha concluso l'omelia dicendo:"Un po' di umorismo aiuta ad andare avanti. Il Signore ci dia questa grazia".

Auguri Papa Francesco
di GIO / Mariagrazia Quaranta

Papa Bergoglio aveva già parlato dell'umorismo lo scorso ottobre

"L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo"

L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo». Con una frase pronunciata ieri a braccio nell’udienza ai confratelli gesuiti, Jorge Mario Bergoglio «sdogana» quel riso che nel Medioevo descritto da Umberto Eco nel romanzo «Il nome della rosa» andava ferocemente combattuto a salvaguardia della fede. La «riabilitazione» dell’umorismo da parte di Francesco arriva dopo che, in pieno pontificato di Joseph Ratzinger, Letture, la rivista dei Paolini, aveva riconosciuto che l’arma più efficace contro ogni forma di retorica è l’ironia: «L’umorismo finisce per abbattere le costruzioni più seriose». Nei monasteri spaccati dalle diatribe teologico-ecclesiastiche dei seguaci del papa avignonese Giovanni XXII e dell’imperatore Lodovico il Bavaro, Guglielmo di Baskerville scopre la sanguinosa rimozione del codice di Aristotele sul comico, perché «non c’è nulla di più pericoloso, per la dottrina ufficiale, della comicità, dell’ironia, della parodia». Il testo proibito era in custodia a un monaco che lo aveva intriso di un veleno in grado di uccidere chiunque lo toccasse.

Non solo un pregiudizio medievale. Era convinto che il riso venisse dal diavolo e che il comico fosse figlio del peccato anche il poeta maledetto Charles Baudelaire. La pensa in tutt’altro modo Francesco. A presentare lo scorso gennaio in Vaticano il suo libro «Il nome di Dio è misericordia» è stato il comico Roberto Benigni. E al ritiro per gli esercizi spirituali di quaresima, il leit motiv delle meditazioni è stato: «Non perdiamo la speranza, né l’umorismo». Non più una risata vi dannerà, bensì l’umorismo via per il Paradiso.
25 ottobre 2016 La Stampa



Pope Francis and Rainbow Holy Spirit
BY OSMANI SIMANCA, BRAZIL, WWW.CAGLECARTOONS.COM  -  6/29/2016





Papal Politics
BY NATE BEELER, THE COLUMBUS DISPATCH  -  2/19/2016




Souvenirs
BY DARIO CASTILLEJOS, EL IMPARCIAL DE MÉXICO  -  9/29/2015




Auguri Papa Francesco
Paolo Lombardi

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La sorprendente semplicità del nuovo Papa 




Conclave in Vaticano

Le fumate del
camino della
Cappella Sistina


Habemus Papam:
Francesco

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Così Gentiloni

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Holiday's Premier
Portos

Ch’al cor Gentiloni ratto s’apprende
15 dicembre 2016
di: Nadia Redoglia

Ché tanto gentile e tanto onesto pare. E’ una persona bella  che dà per li occhi una dolcezza al core. Peccato per quella vita nova che nova lo è per niente, per non parlare dello stil novo ridotto a frusto e malamente rattoppato. In 70 anni di repubblica abbiamo dovuto, infatti, ricorrere a ben 64 capi di governo e conseguenti giravolte ministeriali. Sarà (inquietante) avvisaglia d’instabilità istituzionale, tenuto conto che manco i condomini, nella loro millesimale ferocia da potere,  riescono a cambiare in così breve tempo i loro amministratori condominiali? Domanda che si fila nessuno.
Ed è perciò che questa volta, per la prima volta, manco s’è ricorso alla ministeriale giravolta. C’è stata giusto una sgrullatina, come usano dir a Pontassieve (feudo assurto temporaneamente a cattività avignonese). Un po’ come dire che ormai s’è nemmeno più degni d’esser presi per i fondelli  in modo serio: una bischerata raffazzonata è più che sufficiente…
Quando non si pretendono risposte o, peggio, manco più si pongono domande se non quelle indotte  con risposte già pilotate,  si corre il rischio d’essere chiamati prima coglioni  e subito dopo accozzaglia di coglioni…


L'ITALIA COTTA A FUOCO LENTO
Dopo il mischiotto il governo è formato.
Se non è zuppa, l'è pan bagnato !
Roberto Mangosi


Giannelli




Blowing in the uaind

Guardate questo video :)
https://www.youtube.com/watch?v=5Jh6pa4Xn2w
 — con Augusto Rasori


Ad Aleppo è in corso un genocidio

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Assad and Putin in Aleppo ruins
BY RIBER HANSSON, SYDSVENSKAN, SWEDEN  -  12/16/2016



Christmas Time   Marco De Angelis
Tis' the season to be jolly...
19 Dec 2016

La tragedia di Aleppo è una vergogna per il mondo. Qualcosa di simile a quello che è successo nella ex Jugoslavia.
Bombardamenti indiscriminati del governo siriano e russo, ma non dimenticate che i ribelli erano armati da parte della Turchia, degli Stati Uniti, dell'Arabia Saudita, illegalmente.
L'uccisione dell'ambasciatore russo in Turchia si propone di affrontare la Russia con la Turchia, e aggiungere benzina sul fuoco.
Ed ora l'attacco del camionista  a Berlino, molto simile a quello di Nizza, in Francia, scatena la psicosi del terrorismo in Germania, contro i rifugiati.
Si tratta di un momento critico per il mondo ...
Un fuerte abrazo
Francisco Punal Suarez




Building Peace in Aleppo...    Hassan Bleibel
Syrian government troops take control of eastern Aleppo.
14 Dec 2016



SYRIA MIRROR HOUSE  
Difficile individuare una logica  e un solo responsabile nel  massacro che si sta svolgendo in Siria e che non sembra voler finire. Non proprio una casa di vetro, direi più una casa degli specchi.
Gianfranco Uber



Aleppo   Vasco Gargalo
Vasco Gargalo's persective on the civil war in Syria, based on the most powerful anti-war painting in history, Guernica by Picasso. If you want to see more, visit our collections about Syria or cartoons based on famous art.
15 Aug 2016


Aleppo Siege    Paolo Lombardi
Lords of war. If you want to see more cartoons about Syria, visit our collection.



Aleppo
BY OSMANI SIMANCA, BRAZIL, WWW.CAGLECARTOONS.COM  -  12/19/2016



Aleppothe World 
BY EMAD HAJJAJ, JORDAN - 12/13/2016


The fall of Aleppo

BY PATRICK CHAPPATTE, THE INTERNATIONAL NEW YORK TIMES  -  12/3/2016

Aleppo come Sarajevo, morta come l'umanità che l'ha ignorata
Antonella Napoli
Aleppo sta morendo, anzi è morta come l'umanità che è rimasta a guardare mentre si consumava il dramma degli uomini, delle donne, dei bambini di questa città sacrificata sull'altare del "realismo", dell'impossibilità a porre un freno agli orrori compiuti dal governo di Bashar al Assad, prima, e dai russi, poi, accorsi a dare man forte all'alleato che rischiava di soccombere nel conflitto con l'opposizione armata.

Unicef, oggi come ieri, come mesi fa, lancia un appello affinché si illumini con un #AleppoDay il disastro umanitario in Siria e si faccia pressione affinché i civili rimasti bloccati nei quartieri controllati dai ribelli non subiscano ritorsioni e ulteriori violenze dopo la loro resa.

Come avvenuto già lo scorso 2 settembre, da giornalista, oltre che da attivista, rilancio l'azione di chi chiede di non lasciare in un cono d'ombra quanto stia avvenendo in questa realtà, che sta vivendo in solitudine una terribile agonia.

Il 21 dicembre, alle 16,30, nella sede della Federazione nazionale della stampa, con il presidente e il segretario del sindacato dei giornalisti Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso, Articolo 21, Usigrai e Associazione Amici di Padre Dall'Oglio, dedicheremo un momento di confronto e di solidarietà ai colleghi siriani intrappolati ad Aleppo, come centinaia di persone, senza alcuna protezione.

Siamo a fine dicembre, in clima pre-natalizio e distratti dalle questioni politiche e dall'acceso dibattito sulle vicende romane e milanesi che ha catalizzato l'attenzione mediatica, lasciando al minimo la copertura sulla guerra in Siria. L'unica volta in cui si è accesa una flebile luce sul conflitto, prima di oggi, è stato grazie all'immagine di un bimbo, Omran, 5 anni, sopravvissuto a un bombardamento ad Alepp Est, il cui smarrimento, il dramma inconsapevole vissuto, sono stati "fissati" in uno scatto divenuto virale.





Aleppo now FadiToOn
Syrian Blood in Aleppo

Il mondo si è indignato, ha pianto, guardando quei fotogrammi che hanno plasticamente dato corpo alle conseguenze dei bombardamenti in Siria, visto attraverso gli occhi di un bambino scampato alla

Il mondo si è indignato, ha pianto, guardando quei fotogrammi che hanno plasticamente dato corpo alle conseguenze dei bombardamenti in Siria, visto attraverso gli occhi di un bambino scampato alla morte che non aveva, Invece, risparmiato il fratellino, Alì, poco più grande di lui. In cinque anni in Siria sono morte decine di migliaia di bambini.

È un massacro inarrestabile che nessuna mobilitazione può fermare. Ma se ne può parlare, si può rilanciare gli appelli di chi chiede il rispetto dei corridoi umanitari, la fruizione degli aiuti e l'assistenza sanitaria, ad Aleppo come nel resto del Paese, per limitare la catastrofe che si è già profilata e in parte insinuata nel cuore della città. Metà della popolazione siriana non ha più una casa, 470mila persone hanno perso la vita, 1,9 milioni sono rimaste ferite o mutilate, l'aspettativa di vita è passata dai 70 ai 55 anni.

Numeri agghiaccianti che misurano la portata della tragedia alimentata dalla campagna di bombardamenti, che ha visto una crescita esponenziale di piccole vittime. L'inviato speciale delle Nazioni unite in Siria, Staffan De Mistura, ha chiesto più volte, inutilmente, una tregua duratura per permettere ai civili di usufruire delle vie di fuga in sicurezza.

Come hanno dimostrato i precedenti conflitti in Yugoslavia, Iraq, Afganistan, Libia, le "guerre umanitarie" altro non sono che massacri perpetrati per interessi economici e geopolitici. E non c'è azione diplomatica sotto egida Onu che possa impedirli.

Aleppo è la nuova Sarajevo. Oggi come allora il fallimento della Comunità Internazionale è sotto gli occhi di noi tutti, solo che oggi siamo ancor più distratti e colpevoli di ieri.


ALEPPO: OUR INDIFFERENCE    SWAHA

Indifferenza
CeciGian

Bilancio
CeciGian



Il video con il terribile j'accuse della giornalista Lucy Aharish sull'assedio di Aleppo est sta facendo il giro del mondo attraverso i social network. "Proprio adesso, in Aleppo, Siria, appena 8 ore d’auto da Tel Aviv, è in corso un genocidio", dice la conduttrice del telegiornale mentre è in onda sul secondo canale della televisione di stato israeliana.
"Ma fatemi esser più precisa: è un Olocausto. Magari non vogliamo sentirlo dire, non vogliamo occuparcene, ma sta accadendo", continua la giovane 34enne arabo-israeliana. "Ad Aleppo è in corso un Olocausto e il mondo se ne sta a guardare senza fare nulla".
"Nel ventunesimo secolo, in un mondo dove l’informazione può stare nel palmo della vostra mano, in un mondo in cui potete sentire le vittime e le loro storie dell’orrore in tempo reale, in questo mondo noi ce ne stiamo immobili, mentre i bambini vengono massacrati in ogni singola ora". (fonte)



Una foto pubblicata da fabio magnasciutti (@fabio_magnasciutti) in data:




Costantini


Atmosfera
Aleppo. E un condivisibile articolo di Fulvio Scaglione
Mauro Biani

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Per un mondo migliore e più solidale nel 2017! (prima parte)

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Elena Ospina - Colombia


Per un mondo migliore e più solidale nel 2017!
Da Francisco Punal Suarez

L'Humour, essendo rischioso e non avendo confini nel paese della fantasia, è in grado di affrontare in modo creativo, con le sue desacralizadoras armi, qualsiasi soggetto della vita sociale.
L'umorismo è un'arma di analisi, si tratta di una risorsa di intelligenza.

Non ci sono valori "sacri" che non possono essere esaminati con il prisma dell'umorismo.
Ora, accanto ai festeggiamenti per il Natale e il nuovo anno, ho ricevuto molti biglietti d'auguri dai colleghi cartoonist, dove ognuno di loro ci offre una visione particolare di questo evento, che dovrebbe provocare riflessione in mezzo al caos, l'egoismo, l'ambizione, l'indifferenza, la mancanza di solidarietà e le guerre, che caratterizzano il pianeta in cui viviamo.
Una data come questa, è per molti artisti, un mero pretesto per parlare di questioni di natura umana, o di attualità, che affliggono milioni di persone in questo mondo convulso,  ma sempre attraverso il prisma di umorismo e satira.
Speriamo che il panorama mondiale sia molto diverso nel 2017, e che la pace prevalga sulla terra!
Per tutti i lettori di FANY - BLOG ,  auguro il meglio per il prossimo anno, con la buona salute, il benessere e  che non manchi assolutamente l'humour!


Boas Festas , Xaquin Marín - Galicia




Guy Badeaux /Bado - Canada


Elihu Duayer - Brasil




Marlene Pohle - Argentina


JBosco - Brasil



Mauricio Parra - Colombia


¡Por un mundo mejor y solidario en el 2017!
Por Francisco Punal Suarez
El humor, al ser arriesgado y no tener fronteras en el país de la imaginación, es capaz de abordar creativamente, con sus armas desacralizadoras, cualquier tema de la vida social.
El humor es un arma de análisis, es un recurso de la inteligencia.

No existen valores “sagrados” que no puedan ser examinados con el prisma del humor.
Ahora, próximo a las festividades por la Navidad y el Año Nuevo, he recibido múltiples tarjetas  de los colegas caricaturistas, donde cada uno de ellos nos ofrece una visión particular sobre este acontecimiento, que debe provocar una reflexión en medio del caos, egoísmo, ambición, insolidaridad y guerras, que caracterizan al planeta donde vivimos.
Una fecha como esta, es para muchos artistas, un mero pretexto para referirse a temas de la naturaleza humana, o a asuntos de candente actualidad, que afectan a millones de personas en este mundo convulso, siempre con el prisma del humor o la sátira.
¡Ojalá que el panorama mundial sea bien distinto en el 2017, y que predomine la paz en la tierra!
¡A todos los lectores de Fany Blog, les deseo lo mejor para este año que comienza, con mucha salud, bienestar y que el  humor no falte!


Boligán - México.


Omar Pérez - Argentina.


Dibujo de Félix Ronda - España.


Dibujo de Fernandes - Brasil



For a better and more supportive world in 2017!
By Francisco Punal Suarez
Humor, being risky and having no borders in the country of the imagination, is able to creatively address, with its desacralizadoras weapons, any subject of social life.
Humor is a weapon of analysis, it is a resource of intelligence.

There are no "sacred" values ​​that can not be examined with the prism of humor.
Now, next to the festivities for Christmas and the New Year, I have received multiple cards from the cartoonist colleagues, where each one of them offers us a particular vision about this event, which should provoke reflection amid the chaos, selfishness, ambition , Insolidaridad and wars, that characterize the planet where we live.
A date like this, is for many artists, a mere pretext to talk about issues of human nature, or hot topics today, affecting millions of people in this convulsive world, always with the prism of humor or satire.
Hopefully, the world outlook will be quite different in 2017, and that peace will prevail on earth!
To all readers of Fany Blog, I wish you the best for this year that begins, with health, well-being and humor that is not lacking!

L. Sanchez - España

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continua qui:

Per un mondo migliore e più solidale nel 2017! (seconda parte)


Per un mondo migliore e più solidale nel 2017! (seconda parte)

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Alexander Dubovsky. Ukraine


Dibujo de Ortifus - Valencia.


Per un mondo migliore e più solidale nel 2017!
Da Francisco Punal Suarez

L'Humour, essendo rischioso e non avendo confini nel paese della fantasia, è in grado di affrontare in modo creativo, con le sue desacralizadoras armi, qualsiasi soggetto della vita sociale.
L'umorismo è un'arma di analisi, si tratta di una risorsa di intelligenza.

Non ci sono valori "sacri" che non possono essere esaminati con il prisma dell'umorismo.
Ora, accanto ai festeggiamenti per il Natale e il nuovo anno, ho ricevuto molti biglietti d'auguri dai colleghi cartoonist, dove ognuno di loro ci offre una visione particolare di questo evento, che dovrebbe provocare riflessione in mezzo al caos, l'egoismo, l'ambizione, l'indifferenza, la mancanza di solidarietà e le guerre, che caratterizzano il pianeta in cui viviamo.
Una data come questa, è per molti artisti, un mero pretesto per parlare di questioni di natura umana, o di attualità, che affliggono milioni di persone in questo mondo convulso,  ma sempre attraverso il prisma di umorismo e satira.
Speriamo che il panorama mondiale sia molto diverso nel 2017, e che la pace prevalga sulla terra!
Per tutti i lettori di FANY - BLOG ,  auguro il meglio per il prossimo anno, con la buona salute, il benessere e  che non manchi assolutamente l'humour!


Dibujo de Jarape - Colombia.


Dibujo de Cebula - Polonia.



GIO - Italia

Dino Aloi - Italia.




¡Por un mundo mejor y solidario en el 2017!
Por Francisco Punal Suarez
El humor, al ser arriesgado y no tener fronteras en el país de la imaginación, es capaz de abordar creativamente, con sus armas desacralizadoras, cualquier tema de la vida social.
El humor es un arma de análisis, es un recurso de la inteligencia.

No existen valores “sagrados” que no puedan ser examinados con el prisma del humor.
Ahora, próximo a las festividades por la Navidad y el Año Nuevo, he recibido múltiples tarjetas  de los colegas caricaturistas, donde cada uno de ellos nos ofrece una visión particular sobre este acontecimiento, que debe provocar una reflexión en medio del caos, egoísmo, ambición, insolidaridad y guerras, que caracterizan al planeta donde vivimos.
Una fecha como esta, es para muchos artistas, un mero pretexto para referirse a temas de la naturaleza humana, o a asuntos de candente actualidad, que afectan a millones de personas en este mundo convulso, siempre con el prisma del humor o la sátira.
¡Ojalá que el panorama mundial sea bien distinto en el 2017, y que predomine la paz en la tierra!
¡A todos los lectores de Fany Blog, les deseo lo mejor para este año que comienza, con mucha salud, bienestar y que el  humor no falte!

Gergely Bacsa - Hungría.


Valery Momot - Ucrania.


Tarek Benbaba - Marruecos.


Nenad Ostojic - Croacia.


Ciro D·Oriano - Italia.


Fenamizah, rivista umoristica turca


Osvaldo Macedo de Sousa - Portugal.jpg


For a better and more supportive world in 2017!
By Francisco Punal Suarez
Humor, being risky and having no borders in the country of the imagination, is able to creatively address, with its desacralizadoras weapons, any subject of social life.
Humor is a weapon of analysis, it is a resource of intelligence.

There are no "sacred" values ​​that can not be examined with the prism of humor.
Now, next to the festivities for Christmas and the New Year, I have received multiple cards from the cartoonist colleagues, where each one of them offers us a particular vision about this event, which should provoke reflection amid the chaos, selfishness, ambition , Insolidaridad and wars, that characterize the planet where we live.
A date like this, is for many artists, a mere pretext to talk about issues of human nature, or hot topics today, affecting millions of people in this convulsive world, always with the prism of humor or satire.
Hopefully, the world outlook will be quite different in 2017, and that peace will prevail on earth!
To all readers of Fany Blog, I wish you the best for this year that begins, with health, well-being and humor that is not lacking!

Ľubomír Kotrha- Eslovaquia.

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(continua)

Per un mondo migliore e più solidale nel 2017! (prima parte)

Natale ad Aleppo

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The Spirit of Christmas Gianfranco Uber
In spite of all the violence going on, let's remember the spirit of Christmas.
FINCHE' C'E' NATALE C'E' SPERANZA
Uber


"Pace agli uomini e alle donne nella martoriata Siria, dove troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci, è quanto mai urgente che, rispettando il diritto umanitario, si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, che si trova ancora in una situazione disperata e di grande sofferenza e miseria. È tempo che le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile nel Paese."
Papa Francesco nel MESSAGGIO URBI ET ORBI 2016




Christmas Time    Marco De Angelis
Tis' the season to be jolly...



Merry Christmas, Aleppo
Marilena Nardi


Ugo Sajini




Christmas in Alep
BY PATRICK CHAPPATTE, NZZ AM SONNTAG  -  12/21/2016




Syrian Christmas    Paolo Lombardi
.
24 Dec 2016


Riverso


Natale ad Aleppo
Gio


Pietro Vanessi


Santa in Aleppo
BY ARCADIO ESQUIVEL, COSTA RICA, CAGLECARTOONS.COM  -  12/20/2016



Christmas in Aleppo
BY RAYMA SUPRANI, CAGLECARTOONS.COM  -  12/16/2016



aleppo    Leopold Maurer
aleppo syria war peace
21 Dec 2016


Babbo Natale sopra ad Aleppo
Bicio - Fabrizio Fabbri

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Jes suis l'Autre di Stefano Lancini








Sound of peace from #Aleppochristmas #noel
l'église latine d'Alep, le courage et l’espoir ,un concert de noël à... http://fb.me/6WR6Y8sGh

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How Can I Help People In Aleppo? 10 Charities Working To Provide Food, Shelter, Medicine And Education To Syrians
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