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Ginevra: Gado e Zunar vincitori del Prix Cartooning for Peace 2016

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Les dessinateurs Gado (Kenya) et Zunar (Malaisie), lauréats du Prix Cartooning for Peace 2016


Prix
Suisse
Genève
03/05/2016
A l’occasion de la Journée internationale de la liberté de la presse le 3 mai 2016, le Prix international Cartooning for Peace du dessin de presse, décerné par la ville de Genève et la Fondation suisse Cartooning for Peace, a été remis par Monsieur Kofi Annan, Président d’Honneur de la Fondation, aux dessinateurs Gado (Kenya) et Zunar (Malaisie).
« Gado et Zunar nous rappellent combien cette liberté reste fragile en Afrique et en Asie comme dans d’autres régions du monde. Par leur engagement en faveur de sociétés ouvertes et transparentes, Gado et Zunar, menacés dans leur pays et qui ne peuvent plus exercer leur métier, nous mettent face à notre responsabilité de préserver la liberté d’expression et d’agir pour soutenir le combat de ceux qui ne peuvent s’exprimer par leur art », a déclaré M. Annan.
Le dessinateur Patrick Chappatte, Vice-Président de la Fondation Suisse Cartooning for Peace et membre du jury, a ajouté: « Pour avoir eu le courage de dessiner le roi nu, Gado et Zunar sont confrontés à une machine du pouvoir destinée à les faire taire. Ce Prix veut au contraire amplifier leur voix, qui est celle de la démocratie et de la justice » (extraits du communiqué de presse).
Ce prix, remis tous les deux ans à Genève, récompense un dessinateur ou une dessinatrice pour son courage, son talent et son engagement en faveur des valeurs de paix, de tolérance et pour la liberté d’expression.
La remise du prix du dessin de presse est accompagnée d’une exposition présentée le long du Quai Wilson jusqu’au 4 juin 2016. Pour plus d’informations sur l’exposition, c’est ici !
La Fondation Suisse Cartooning for Peace voit le jour en 2009 avec le soutien du Ministère Suisse des Affaires étrangères (DFAE) et l’Office des Nations unies à Genève. Co-fondée par les dessinateurs Patrick Chappatte, Jean Plantu et l’ancienne porte-parole de Kofi Annan, Marie Heuzé, la Fondation réunit également Frédéric Fritscher, Guy Mettan et Françoise Sampermans.
Découvrez les biographies de Gado et Zunar.

Gado




Zunar




Per celebrare la giornata mondiale della libertà di stampa, il 2016 International Editorial Cartoons Prize  è stato assegnato dalla città di Ginevra e la fondazione Svizzera Cartooning for peace ai cartoonists Gado (Kenya) e Zunar (Malesia).
Dal 3 MAGGIO AL 4 GIUGNO 2016, un open-Air fumetti per la pace, la mostra su 2016 i vincitori del premio, l'esodo, la libertà e la sicurezza, il mondo virtuale e il pianeta terra, viene visualizzato Lungo le rive del lago di Ginevra fino al 4 GIUGNO, 2016-maggiori informazioni: http://bit.ly/1W6oWoS










Dirotta su Cuba

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First cruise from USA to Cuba    Alfredo Martirena
First cruise from USA to Cuba
02 May 2016


Dirotta su Cuba


Sfilata Chanel a Cuba by Karl Lagerfeld in contemporanea con la prima crociera partita dalla Florida per l’Havana. A farla da padrona nella prima sono stati i baschi del Che,  nella seconda il business della Carnival che effettuerà due viaggi mensili al fine di -così dice-  promuovere gli scambi culturali tra l’isola e il resto del mondo…
Aqui se queda la clarala entrañable transparencia, de tu querida presencia, Comandante Che Guevara?
Aqui…
Il cantastorie di Ernesto Guevara, Carlos Puebla, compose Hasta siempre quando il Che nel 1965 disse addio a Cuba per proseguire le sue rivoluzioni. L’ inno ne raccoglie le imprese straordinarie porgendo tra le lacrime l’addio a Uomo tra i più belli della storia.
Oggi Cuba è protagonista di nuova rivoluzione nella quale non entro nel merito perché sono troppo di parte in quella precedente. Tuttavia quei baschi del Che in quella sfilata Chanel di quel Lagerfeld, che senso rivoluzionario hanno, a parte il ribaltarci nel gusto del ridicolo  di quel  Fulgencio Batista ribaltato dal Comandante nel ’58?  Ecco. Se questa nuova rivoluzione cubana del 2016 manifesta la  vittoria in questo modo, che il resto del mondo sappia almeno dirottare la sua intelligenza culturale  dal definirla rivoluzione…
4 maggio 2016



Socialism is Dead! Pedro X. Molina
Will restoring ties with the United States be the end of socialism in Cuba?
23 Jul 2015


Visit to Cuba    Vasco Gargalo
Cuba
21 Mar 2016



Havana tour    Ares
After the anounce of diplomatic relations between Cuba and USA the number of american tourists in Cuba was increasing 40 percent
27 Aug 2015



CUBA    Paolo Lombardi
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14 Aug 2015

last call
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  3/31/2016
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Dopo 88 anni un presidente USA a CUBA

Licenziato per una vignetta contro le multinazionali dell'agricoltura

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Rick Friday, an editorial cartoonist who worked at a local Iowa newspaper for 21 years, has been fired for a cartoon that criticized Monsanto and other major figures in Big Agriculture.

The cartoon in question appeared in Farm News on April 29 showed two farmers talking to one another. The farmer on the left says, “I wish there was more profit in farming.” The farmer on the right responds, “There is. In year 2015 the CEOs of Monsanto, DuPont, Pioneer, and John Deere combined made more than 2,129 Iowa farmers.”


Rick Friday, un cartoonist che ha lavorato in un giornale locale dello Iowa per 21 anni, è stato licenziato per una vignetta  che ha criticato la Monsanto ed altre importanti società nella Big Agricoltura.

La vignetta  in questione è stata pubblicata in News Farm il 29 aprile.
Mostra due contadini che parlano tra di loro.
Il contadino a sinistra dice: "Vorrei che ci fosse più profitto in agricoltura."
 Il contadino sulla destra risponde, "C'è. Nel 2015 gli amministratori delegati di Monsanto, DuPont, Pioneer, e John Deere insieme hanno preso più denaro  di 2.129 agricoltori Iowa. "




Again, I fall hard in the best interest of large corporations. I am no longer the Editorial Cartoonist for Farm News due to the attached cartoon which was published yesterday. Apparently a large company affiliated with one of the corporations mentioned in the cartoon was insulted and cancelled their advertisement with the paper, thus, resulting in the reprimand of my editor and cancellation of It's Friday cartoons after 21 years of service and over 1090 published cartoons to over 24,000 households per week in 33 counties of Iowa.
I did my research and only submitted the facts in my cartoon.
That's okay, hopefully my children and my grandchildren will see that this last cartoon published by Farm News out of Fort Dodge, Iowa, will shine light on how fragile our rights to free speech and free press really are in the country
Rick Friday

Ancora una volta, cado per l' interesse  delle grandi imprese. Non sono più il vignettista editoriale per  Farm News per colpa della vignetta  che è stato pubblicata ieri. A quanto pare una grande azienda affiliata con una delle multinazionali menzionate nel cartone animato si è offesa ed ha annullato la pubblicità col giornale, in tal modo,  il mio editore mi ha mandato una mail annunciandomi la cessazione delle pubblicazioni di Friday cartoons, dopo 21 anni di servizio e di oltre 1090 vignette pubblicate a oltre 24.000 famiglie a settimana in 33 contee dello Iowa.

Ho fatto le mia ricerche e presentato soltanto i fatti nel mio cartoon.

Va bene,  spero che i miei figli e i miei nipoti vedranno, questa ultima vignetta pubblicata da News Farm di Fort Dodge, Iowa, brillare di luce su quanto siano fragili i nostri diritti alla libertà di parola e la libertà di stampa sono in realtà nel paese
Rick Friday










qui l'intervista al disegnatore


Mamma!

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Dalcio


Vilma Vargas

Marilena Nardi




Mother's Day
BY CRISTINA SAMPAIO, PORTUGAL, CAGLECARTOONS.COM  -  5/5/2016

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Boligan
Boligan
CUANDO MAMÁ YA NO ESTÁ
El Universal 8/05/16
Boligan






Io ero il figlio
Al mattino entravo in camera sua prima di andare al giornale. «Come va?», chiedevo. «Stanotte ho dormito», rispondeva (sfido, a forza di iniezioni). Facevo due tre passi nel corridoio e mi raggiungeva la temuta voce: «Ci sei a pranzo?» Sì. «E a cena?» Dio mio, quanto innocente e grande e nello stesso tempo piccolo desiderio c'era nella sua domanda. Non chiedeva, non pretendeva, domandava soltanto un'informazione. Ma io avevo appuntamenti cretini e l'idea di tornare nella casa triste, avvelenata dalla vecchiaia e dalla malattia, mi repelleva, perché non si deve avere il coraggio di confessare queste orribili cose quando sono vere? Io andavo in giro ridendo e scherzando con gli amici, idiota, delinquente che ero, mentre il costrutto della mia stessa vita, l'unico mio vero sostegno, l'unica creatura capace di sanguinare per me, stava morendo. Le sarebbero bastate due parole prima di cena, io seduto sul piccolo divano e lei distesa sul letto, qualche informazione sulla mia vita e sul mio lavoro. E poi mi avrebbe lasciato andare volentieri dove diavolo volevo, non le sarebbe dispiaciuto, anzi, era lieta se avevo occasione di svagarmi.
Così poco chiedeva. E io neanche questo, per il mio schifoso egoismo. Perché io ero il figlio e nel mio egoismo di figlio mi rifiutavo di capire quanto bene le volessi.
(Dino Buzzati, I due autisti)



Solidarietà per Vilma Vargas

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Solidarity with Vilma Vargas !
Vilma was the victim of censorship in Ecuador precisely on the Day of Press Freedom !!
https://www.facebook.com/events/1259581314069229
https://www.facebook.com/groups/TodosSomosEcuador/?hc_location=ufi
http://vilmatraca.blogspot.fr/2016/05/cedulas-y-videos-censurados.html
https://www.facebook.com/Caricaturistas-del-mundo-por-la-libertad-de-expresión-131746770255748/?hc_location=ufi


Vilma Vargasè stata vittima della censura, in Equador, nientemeno che il giorno mondiale per la libertà di stampa.
Accolgo l'appello di Bernard Bouton di denunciare la cosa ed esprimo tutta la mia solidarietà a Vilma Vargas.




EL MATERIAL CENSURADO DE LA EXPOSICIÓN "HUARMICATURAS POR LA LIBERTAD"

1. CÉDULAS DE LOS DIBUJOS: Se expusieron sólo los dibujos y cuadros, sin las cédulas respectivas que ubican al espectador en el año, momento político o referencia adecuada.


HOOPER EN ECUADOR
Tomado de “MORNING SUN” - EDWARD HOOPER
Lápices de color y ordenador
2010
     

VENUS EN ECUADOR
Tomado de “NACIMIENTO DE VENUS” - BOTTICELLI
Lápices de color y ordenador
2010

LA LECCIÓN DE ANATOMÍA
Tomado de “LA LECCIÓN DE ANATOMÍA” – REMBRANDT
Lápices de color y ordenador
2010

LA LECCIÓN DE ANATOMÍA
ÓLEO/LIENZO
2010

VIOLENCIA DE GÉNERO EN ECUADOR
Tomado de “LA GRAN BAÑISTA”- INGRES
Lápices de color y ordenador
2016

S/T
Tomado de “LAS SEGADORAS” – MILLET
Lápices de color y ordenador
2016

EL ESPEJO DE LA VIOLENCIA
Tomado de “LA VENUS DEL ESPEJO” DE VELÁZQUEZ
(Dibujo Seleccionado para la muestra internacional “Apaguemos el Maltrato”, Madrid, 2014)
Lápices de color y ordenador
2014

Continua qui






COMUNICADO:
Dejo sentada mi protesta ante la censura de la que fueron impuestos mis dibujos en la exposición " HUARMIcaturas por la libertad", al haber impedido la circulación del catálogo, el retiro de las cédulas de las obras expuestas, la prohibición de pasar los videos animados al público asistente y el cercenamiento al texto curatorial que sustenta mi propuesta artística.
Resulta paradójico que todas estas censuras hayan acontecido en el propio Día Mundial de la Libertad de Prensa, en una institución que debate a nivel nacional su autonomía y que atropella su propio discurso ante el mandatario de turno.
El dibujo con el que protesto no puede ser más alusivo con el hecho histórico de los Fusilamientos del 3 de mayo de Francisco de Goya, convertido hoy en alegoría para mi reclamo en un país en donde tratan de imponernos una única verdad.
Vilma Vargas



Censuran a artista en exposición por la libertad de expresión

La libertad le da identidad a caricaturas de Vilma Vargas






Riber per Vilma


Fadi ToOn per Vilma

Roma: presentazione di DISABILLKILL a palazzo Montecitorio

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AMICHE ED AMICI DI ROMA E DINTORNI, E NON SOLO …

SIETE TUTTI INVITATI mercoledì 1 giugno a Palazzo Montecitorio, sala Aldo Moro.
Vorrei la conferma da parte di chi accetterà questo invito per trasmettere l’elenco dei nomi allo staff della Camera dei Deputati, come prassi vuole.

L’occasione è prestigiosa, sarà un piacere incontrarvi!
Tullio Boi*


Mercoledì 1 giugno dalle 13 alle ore 15
Presso la Sala Aldo Moro, Palazzo Montecitorio, Roma.

Presentazione di DISABILLKILL

Il dizionario satirico sulla disabilità, interpretato dalle matite e dai testi di due vignettisti particolari come Tullio Boi e Pietro Vanessi. Con il contributo di tantissimi autori di satira nazionali.


Con:

Vincenzo Falabella, presidente della F.i.s.h.
Tullio Boi, vignettista ed autore
Pietro Vanessi, vignettista e autore

Moderatore:
Giovanni Maria Bellu, giornalista e scrittore

Ospite d'eccezione:
Sergio Staino, vignettista ed opinionista




DISABILLKILL - Il libro di Pietro Vanessi e Tullio Boi


Si può ridere sulla disabilità?
E fino a che punto ci si può spingere?


Disabile è una parola che esprime un sacco di cose ma porta con sé anche una montagna di pregiudizi, di luoghi comuni e di domande che uno abile difficilmente si pone. Ma poi, chi è davvero disabile e chi no?

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*"Tullio Boi nasce a Cagliari nel 1961. È ingegnere dal 1985, padre dal 2003, vignettista satirico dal 2006. 2400 vignette, cinque libri, giornali e tv all’ attivo. Ed un impegno crescente nella scrittura di commedie, sua ultima passione."

La Boschi... si fa per ridere

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by Mannelli

*





Boschi, fratte, frattaglie…si fa per ridere


Dopo i Padri della Patria del ’48, fu il popolo a intervenire sulla Costituzione e così fu il 2001 a chiamarlo alle urne per modificarne il titolo V.  Concerneva modifiche alle autonomie  locali innalzandole di fatto a  governatorati. Vinsero i SI con 10 milioni e mezzo di votanti contro i 6 milioni dei NO, su 49 milioni e mezzo  di elettori.  Perciò oggi inanelliamo tutti quei governatori liberi di e da …
Poi fu il 2006 da Berlusconi scatenatissimo nel voler modificare l’intero assetto istituzionale (dal parlamento -passando per il presidente della Repubblica, la magistratura, la corte costituzionale- alla revisione della Costituzione in parlamento). L’affluenza purtroppo fu come quella precedente, ma (fortunatamente), non essendo vincolata al quorum,  questa volta vinsero a grande maggioranza i NO.
A ottobre 2016 saremo di nuovo chiamati ad accettare/rifiutare le riforme costituzionali per ddl Boschi (giusto per dare sintetica idea: noterete che, a parte una sorta di contentini civetta (da contrapporre ai gufi?), nonostante sottoboschi, sterpaglie e rigaglie, è palpabile il déjà-vudi  quel mancato referendum 2006. Il ddl Boschi interviene infatti sul Parlamento (togliendo poteri al  senato, ma aggiungendo ai locali istituzionali che diventeranno senatori non eletti dal popolo tutto,  l’immunità che oggi non hanno), sul presidente della Repubblica, sul CSM, sulla Corte Costituzionale…
Oltre al fior fiore dei costituzionalisti per professione, non per blablologia, anche alcuni magistrati hanno osato esprimersi con il loro personalissimo NO. Ovvio: per onorare il loro mestiere (parte integrante di organo costituzionale) passano quasi la totalità del tempo a districarsi nel fare rispettare leggi che fanno quegli altri due organi costituzionali. In tal senso -quanto a decodificazione più che interpretazioni-  siamo ormai allo stato di “tutto e il suo contrario” dati gli incistati contorsionismi ingarbugliati tra milioni di parole che oggi possediamo per merito del legislativo ed esecutivo (cfr. i suoi innumerevoli decreti legge).  Si badi: ogni legge deve essere promulgata partendo dalle (sacre) basi costituzionali. Mi spiegate dunque come ciò possa essere possibile dato che la Costituzione, testo scritto benissimo, chiaro e di alta leggibilità, usi solo 1.357 parole delle quali 1.002 appartengono al vocabolario di base e complessivamente ricorrono in oltre il 90% del testo?
E sarebbe ‘sto legislativo ed esecutivo (così come quello del 2006) che vorrebbe riformare parte della Costituzione?! Ma per piacere! Sì c’è da piangere, ma è meglio ridere…
Hai visto mai, in estremo afflato di sinistra, che  ‘sto capo di governo interpretando la vittoria del no come smacco personale abbia finalmente riconosciuto l’ufficialità di “una risata mi seppellirà” ?!
10 maggio 2016





Fogliazza


*
Fogliazza



Come CasaPound
Natangelo

Effetti collaterali
Beppe Mora



dal minuto 7.50


Crozza, alla fine del video, parla delle discusse dichiarazioni del ministro Boschi: “Per la Boschi chi vota NO al referendum sulle riforme costituzionali vota come Casapound.
Casa Pound avrà un successo enorme.  Riuscirà a far votare come lei,  56 costituzionalisti, 11 presidenti emeriti della Consulta, tutta la sinistra del Pd e i partigiani dell’Anpi. Certo che per dei neonazisti sfondare tra quelli dell’Anpi è un bel colpo. E stavolta senza rastrellamenti. Però, cara Boschi, un conto è votare come Casapound, un conto è votare con Verdini. Cioè, se io tutte le sere vado a letto presto come un prete, non è lo stesso che andare a letto presto tutte le sere con un prete
Maria Elena sembra una differenza sottile ma c'è, riflettici!  Orevuar! ”

Lino Toffolo e Johnny Bassotto

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Venezia perde un grande personaggio, Lino Toffolo, morto nella serata di martedì nella sua casa di Murano.
Lino Toffolo oltre essere stato uno straordinario attore, ed uomo di teatro, cabaret e tv, ha rappresentato il testimone di una venezianità che non c’è più. Attraverso la sua dirompente comicità, spesso in lingua veneziana, ha messo a nudo vizi e virtù della Serenissima, sempre con garbo e senza scadere nella volgarità. Insomma un artista poliedrico che ha spaziato in tutti i campi, contribuendovi con grande originalità e leggerezza, e che ha segnato negli anni settanta l’immaginario dei bambini con la celebre Johnny Bassotto.







Johnny Bassotto/I bambini d'Italia è un 45 giri di Lino Toffolo del 1976.
Johnny Bassotto, incisa sul lato A, è una canzone per bambini cantata da Lino Toffolo insieme con il coro I Nostri Figli di Nora Orlandi. La musica è di Pippo Caruso, che ha curato anche l'arrangiamento e la direzione d'orchestra, e il testo di Bruno Lauzi, da lui incisa come brano d'apertura nel coevo Johnny Bassotto, la tartaruga... e altre storie di Bruno Lauzi. Nel 1976 fu la sigla della trasmissione televisiva Anteprima di CHI? quell'anno abbinata alla Lotteria Italia. Ebbe un grandissimo successo anche grazie al cartone animato della sigla, realizzato da Guido Manuli per la Bozzetto Film di Bruno Bozzetto.



Pasta e fagioli

Marco Pannella 1930 - 2016

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Marco Pannella “non mai avuto in vita i riconoscimenti adeguati, nessuno glieli ha mai attribuiti”. Così Emma Bonino, storica leader dei Radicali, ricordando Marco Pannella, dopo la sua scomparsa, sulle frequenze di Radio Radicale.”Ma ci lascia una riflessione di cosa deve essere la politica, l’ impegno e la passione.- ha detto Emma Bonino -. Credo che il suo modo di essere, la sua irruenza, il suo modo per rompere conformismi incrostati debba far riflettere molti, ci mancherà e mancherà al Paese piu che a noi Radicali che lo abbiamo fatto nostro: mancheranno il senso delle istituzioni, delle regole e dello Stato di diritto, che serve ai piu deboli e fragili, perché i potenti lo ritengono spesso un intralcio.
“Molti diranno che Marco aveva il senso dello sberleffo e dello spettacolo, non è così: era piu profondo il suo modo di usare il corpo nella prassi della nonviolenza. Molte cose che rimarranno in questa società e al Paese. Marco Pannella è stato molto amato, ma gli sono stati poco riconosciuti i meriti”, ha aggiunto la storica esponente radicale.(fonte)


Fulvio Fontana


L'ultimo idealista.
Romaniello


Perazzolli



Mario Airaghi


Paride Puglia


#MarcoPannella #Pannella #mortoPannellavivaPannella
The Hand


Ellekappa






è stata l'icona degli ultimi sessant'anni della repubblica
Giuliano




Grazie Marco per

Per il referendum sul divorzio
Per il referendum sull'aborto
Per il referendum sul nucleare
Per il referendum sull'abolizione del proporzionale
Per i tuoi scioperi della fame e della sete
Per i bavagli pro informazione
Per le battaglie sulla legalizzazione delle droghe leggere
Per la battaglia sull'eutanasia
Per la tua grande sete di giustizia

Fany




Pannella, così.
Mauro Biani










ciao,  Signor Hood

https://www.radioradicale.it/home

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Nota 

Era l'ottobre  del 2011

Accade in TV

Pannella intenzionato a chiedere asilo politico in Mongolia. Tanto lì, mongolo più mongolo meno, manco se ne accorgono.



COERENZA

Un Pannella amareggiato dalle critiche che piovono dall'opposizione e dalla brutta accoglienza ricevuta durante la manifestazione di domenica dichiara di voler migrare in Mongolia e se la prende con la solita informazione.

Gianfranco Uber 
Etichette: informazione, politica, tv 

Piovono coccodrilli per Pannella

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venerdì 20 maggio 2016
PIOVONO COCCODRILLI
E' morto Marco Pannella.
Fino a ieri tutto sereno, oggi piovono coccodrilli che Dio li manda.
Gianfranco Uber



Pannella Già cinto…


Marco Pannella è stato l’Uomo che direttamente e indirettamente ha ottenuto più voti di chiunque altro. Quale Persona nella nostra storia repubblicana può pregiarsi di questo straordinario primato? Nessuno.  E, si badi bene, tutti quei voti sono mai stati per lui, ma grazie a lui per nostro esclusivo interesse. Abbiamo potuto “usarlo” a seconda di ciò che a noi interessava personalmente per coltivare l’orticello, riflettendo assai poco sul fatto che in Democrazia la conquista di un diritto è civiltà che consegna un bene inestimabile per tutta la comunità indipendentemente dal fatto che (al momento) parte di quella non sia interessata…
Ora Marco non c’è più.  I giornali ne esaltano le gesta, i sacrifici, le provvide provocazioni. Le istituzioni adesso lo chiamano  leone, guerriero, leader politico, ma in vita sono le parole di Pannella che meglio focalizzavano:«…un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo-ebreo mezzo-fascista, un liberalborghese esibizionista, un nonviolento impotente». Oggi c’è chi rinfaccia alle istituzioni il non averlo nominato senatore a vita, ma io volo anche più basso! Perché al più grande conquistatore di diritti per la Democrazia italiana, ovvero per laRes publica, le istituzioni hanno manco riconosciuto un’onorificenza al merito…
Come sarà identificato, sotto il suo nome, nelle targhe che (molto probabilmente) stradine e piazzette chiameranno “Marco Pannella”?
Già cinto...

20 maggio 2016



Tiziano Riverso




Krancic













Nota:

Mi scrive SAL

se dedicherai una pagina del tuo blog a Marco Pannella e se in essa posterai il corsivo di Nadia, ho la risposta alla domanda finale:

Come sarà identificato, sotto il suo nome, nelle targhe che (molto probabilmente) stradine e piazzette chiameranno “Marco Pannella”?

Galantuomo (cfr. De Gregori, "Il signor Hood")

buon FS

Sal :D

buon FS

Sal :D








ciao,  Signor Hood

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Marilena Nardi in mostra a FestivaLOVE 2016 di Scandiano Reggio Emilia

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Nelle culture antiche gli alberi erano il simbolo della vita.

Al loro riparo donne e uomini dichiaravano il proprio amore, e mentre affidavano se stessi all’altro sentivano che più in alto, fra i rami, fiorivano i nidi, germogliavano le stagioni.

I poeti seppero vedere questa immagine, e la tramandarono nei secoli fino a quando l’Ariosto “incontrò” il Boiardo: fu così che l’Angelica affidò ad un albero il proprio amore per Medoro, fu così che l’Orlando si fece furioso.


FestivaLOVE già dallo scorso anno aveva invitato vignettisti e fumettisti e quest’anno per continuare a dare spazio a questi linguaggi, verrà realizzata nell’Appartamento Estense, a piano terra, la mostra dal titolo Dell’amore e d’altri tormenti di Marilena Nardi.
Si tratta di vignette, alcune realizzate appositamente dall’artista per il festival, altre che riassumono la sua intera produzione artistica, che verranno stampate in grandi dimensioni e allestite nelle varie stanze della Rocca.

27 - 28 - 29 maggio 2016



Dell’amore e d’altri tormenti


mostra di Marilena Nardi


Dell’Amore ho tracciato soprattutto alcune linee fosche. I tormenti, le ansie, i sogni, le paure, i desideri, la mancanza, i ricordi, la passione che brucia e devasta l’anima.
Gianlorenzo Ingrami, eccellente vignettista e soprattutto l’amico che mi ha coinvolto in questa esposizione, ha visto i lavori in anteprima. Mi ha scritto alcune righe che vorrei riprendere, al netto delle cose più personali:
“(…) Marilena è pericolosa.
Nei suoi disegni non ci si riposa indenni. L'uso del nero di china sporca la carta per renderla materia in movimento, il colore è capace di sottolineare la luce di un buon sentimento ma più spesso è utilizzato per illividire le carni sofferenti dei personaggi rappresentati.
Il visitatore di questa mostra, in occasione del FestivaLove 2016 a Scandiano, non se ne andrà certo rassicurato o consolato. Troverà in questa raccolta di opere, di cui molte realizzate espressamente per l'occasione e per la prima volta esposte al pubblico, una rappresentazione della bellezza ma anche del lato oscuro dell'amore, quello in cui la sua più vera unità di misura è il dolore. (…)”.
Ecco, Ingrami ha colto nel segno. Ed ecco spiegato il perché del titolo “dell’Amore e d’altri tormenti”.
Perché dell’Amore ho tracciato soprattutto il suo lato più tormentato, il dolore.


E’ una visione dell’amore al femminile? Forse sì, forse no.
Di sicuro mi preme dar voce, con il mio disegno, anche alle altre donne. Perché troppo spesso, e impunemente, l’amore che si dà e sul quale si costruiscono sogni e progetti di vita viene frantumato e offeso da compagni, mariti o amanti che prendono la vita dalle loro compagne, e con crudeltà la godono, la spremono e la gettano via.


E’ un lavoro autobiografico? Forse sì, forse no.
Forse il sentimento che ho espresso è più comune di quanto non si creda. Semplicemente, attraverso il disegno è possibile renderlo palese e condivisibile.


Dell’Amore rimane ancora molto da dire e da disegnare.
C’è una parte che ancora non è emersa e non ha trovato spazio sulla carta, una parte che ancora rimane blindata in fondo al mio cuore.
Non credo si saprà mai, perché l’Amore è soprattutto Amor segreto.
                                                          …...................................................


Marilena Nardi – biografia


Insegnante all’Accademia di belle arti di Venezia, illustratrice e umorista grafica da una vita, approda alla satira una decina di anni fa, grazie alla possibilità di pubblicare le proprie vignette in rete, in tempo reale.
Ha disegnato a lungo per Diario, per gli inserti del Corriere della sera, per Gente Money, Borsa & Finanza, Salute Naturale, Monthly, Avvenimenti e vari altri periodici.
 Collaborazioni più recenti sono quelle per Barricate! e le riviste satiriche Il Misfatto, L’Antitempo, Il Ruvido, l’internazionale Fire. Qualche disegno anche per Il Nuovo Male e MicroMega online e molti di più per blog di informazioni e giornali online tra cui l’Asino, Fany-blog, Aspirina la rivista, Anpi.it e Buduàr. In Francia sue vignette sono state pubblicate da DNA e Ouest-France.
Collabora con Il Fatto Quotidiano fin dai primi numeri e con il trimestrale francese Espoir.
 È membro della FECO-France, di Cartoon Movement e ambasciatrice per l’Italia di United Sketches for Freedom.

Oltre 50 i premi conferiti. Tra i molti, il Primo Premio al World Press Freedom Cartoon di Ottawa nel 2011 e il Premio Forte dei Marmi per la Satira politica per il Disegno satirico nel 2013.
 Nei mesi scorsi, per la vignetta Vecchia Europa le è stato assegnato: il Secondo Premio a Puebla in Messico, all’Octavo Festival Internacional de Mentes Brilantes La Ciudad de las Ideas, il Primo Premio al Concorso Una vignetta per l’Europa, indetto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in collaborazione con Internazionale e VoxEurop e infine, in Francia, il Prix Kronik.







Il programma del Festival 2016



Venerdì 27 maggio

ore 18  inaugurazione festival e assegnazione Premio festivaLOVE 2016 con Dario Vergassola, Sindaco Alessio Mammi, Assessore e Vicesindaco Matteo Nasciuti e AssessoreAlberto Pighini – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 19,00 Pane, amore e fantasia incontro con Oscar Farinetti Dario Vergassola– cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 19-22 Giochi tradizionali recuperati da lontane tradizioni popolari a cura di CAIMERCATI e Blink Circus installazione fotografica viaggiante – piazza Spallanzani

ore 20-23 Maghi, Dame e Cavalieri alla ricerca dell’Amore narrazioni a cura di Asilo I Briganti in collaborazione con Fiabe in Scena e Zona Franca– piazza Libertà  (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 20- 24 esibizione delle scuole di danza del territorio – piazza Spallanzani (In caso di pioggia Palazzo dello Sport)

ore 20,30 Piano Suite spettacolo verticale di e con Mattatoio Sospeso e Teatro Necessario – piazza Libertà (in caso di pioggia annullato)
ore 21 Cambiamo il senso di rotazione incontro con Luca Mercalli e Dario Vergassola – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 21 Rachele Bastreghi “MARIE” Live in duo con Marco Carusino – piazza Fiume (in caso di pioggia Teatro M.M. Boiardo)

ore 22 Giovanni Allevi Love piano solo tour, anteprima XXI° edizione Mundus. I Linguaggi dell’identità e della differenza a cura di ATER – Associazione teatrale Emilia Romagna– piazza Fiume Fiume (in caso di pioggia Teatro M.M. Boiardo)

Sabato 28 maggio

ore 10-12 Saluti e baci laboratorio ludico-creativo per bambini a cura di coop. Pangea – piazza Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 10-12 Chi semina amore, raccoglie felicità atelier di strada per bambini a cura di Tutti giù per terra – via Tognoli (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 10 inaugurazione mostra  Tarocchi del Boiardo – piano nobile Rocca dei Boiardo
a seguire Giochi di carte, giochi di parole: da Boiardo a Calvino convegno a cura del Centro Studi Matteo Maria Boiardo con Ermanno Cavazzoni, Cristina Montagnani, Amedeo Quondam – Salone d’onore Rocca dei Boiardo

ore 12 presentazione libro Alla Salute! 109 succhi, smoothies e sfizi made in Las Vegans di Paola Maugeri con Dario Vergassola – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 15 Le cose dell’amore incontro con Umberto Galimberti – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Teatro M.M.Boiardo) in collaborazione con Università del Tempo Libero

ore 16-18 Spiazza la Piazza! laboratorio di circo per bambini e famiglie, a cura di Circolarmente – piazza Spallanzani (in caso di pioggia Palazzo dello sport)

ore 16-17.30 narrazione e laboratorio manipolativo con libri di Zoolibri a cura di Pina Irace – Associazione Le invenzioni inutili – Rocca dei Boiardo

ore 17  Amore e musica classica. Da Mozart al pop  Dario Vergassola  intervista Giacomo Fornari  con la partecipazione dei musicisti dell’Istituto Merulo-Peri salone – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 17- 19 Saluti e baci laboratorio ludico-creativo per bambini a cura di coop. Pangea – piazza Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 17-20 Il pianeta dei calzini spaiati, narrazioni e atelier del gioco appaiato/spaiato a cura di Tutti giù per terra – via Tognoli (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 18-24 Le radici dell’amore a cura di coop. Raptus e del Progetto Giovani di Scandiano – corso Garibaldi (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 18,30 Paola Maugeri intervista Tiromancino – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 18.30-23.30 Maghi, Dame e Cavalieri alla ricerca dell’Amore narrazioni a cura di Asilo I Briganti in collaborazione con Fiabe in Scena e Zona Franca – piazza Nuovo Mondo (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)
ore 20,00 visita guidata all’Orlando Innamorato di Emanuele Luzzati. David Riondino accompagnerà il pubblico alla scoperta delle stanza che hanno ospitato Matteo Maria Boiardo autore dell’Orlando Innamorato (replica alle ore 21.30 e alle ore 22.30)
ore 20.30 -22 narrazione e laboratorio manipolativo con libri di Zoolibri a cura di Pina Irace – Associazione Le invenzioni inutili – Rocca dei Boiardo

ore  21.30 Storia d’amore e amore per la storia  incontro con Valerio Massimo Manfredi  e Dario Vergassola – cortile Rocca dei Boiardo salone (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 18 – 24 This is not a love songs 2 concorso musicale in collaborazione con Krock radio station – Piazza Libertà (in caso di pioggia Teatro M.M.Boiardo)

I love Circus a cura di L’Ufficio Incredibile allestimento in collaborazione con Cà Luogo D’arte– piazza Spallanzani (in caso di pioggia Palazzo dello sport)
ore 19.00 (replica ore 23) Indaco Circo (Italia) in Rechazos e Caidas – acrobatica, giocoleria, verticalismo
dalle ore 19.00  Blink Circus installazione fotografica viaggiante
ore 19.30 (replica ore 22) Nando e Maila (Italia) in Sconcerto d’Amore – concerto-spettacolo comico, acrobazie musicali
ore 20.30 (replica ore 00.30) Clap Clap Circo (Argentina/Uruguay) in High Voltage – giocoleria, hula-hoop, clownerie
ore  21.15 (replica ore 23.30) Black Blues Brothers (Kenya) in Jungle Show – acrobatica
ore 21.15 concerto di apertura con Carpi.Re.Mo, vincitori del concorso This is not a love songs 2015 – piazza Fiume (in caso di pioggia Corallo rock club)

22  Instore tour concerto di Tiromancino – piazza Fiume (in caso di pioggia Corallo rock club)

Domenica 29 maggio

ore 9,00  34a camminata di Bosco – territorio di Scandiano
ore 10,00 visita guidata alla Rocca dei Boiardo a cura di Archeosistemi
ore 10-11.30 narrazione e laboratorio manipolativo ispirati ai libri di Zoolibri a cura di Pina Irace – Associazione Le invenzioni inutili – Rocca dei Boiardo

ore 10-12 #loveisintheair letture con Kamishibai in collaborazione con La Casina dei bimbi e atelier di strada “volante” a cura di Tutti giù per terra – via Tognoli (in caso di pioggia Rocca dei Boiardo)

ore 10.30 incontro con la vignettista Marilena Nardi e visita guidata alla mostra Dell’Amore e d’altri tormenti – Appartamento Estense Rocca dei Boiardo

ore 11.30 Presentazione libro Che bello essere noi di Lella Costa con Dario Vergassola – cortile Rocca dei Boiardo (in caso di pioggia Teatro M.M.Boiardo)

ore 15,00 visita guidata alla Rocca dei Boiardo a cura di Archeosistemi

ore 16-20 Wine in love concerti nelle cantine Casali, Emilia Wine, Bertolani Alfredo, Aljano in occasione di Cantine aperte
ore 18 Cooking dj-set con Don Pasta – cortile della Rocca dei Boiardo

ore 18-24 I love Cepam esibizioni finali dei corsi di musica del Cepam – Sala Casini

ore 18-24 I love indie ore 21:30 Cultura generale tour de I Ministri dalle 18:00 I love indie con i concerti di Smash (Indie rock) Big Service (Hip Hop) e altri da confermare – piazza Fiume (in caso di pioggia Corallo rock club) ingresso € 12 prevendite mailticket.it € 10


PROGETTI SPECIALI

Mostra Dell’amore e dell’avventura. L’Orlando Innamorato di Emanuele Luzzati – piano nobile Rocca dei Boiardo
Mostra Dell’Amore e d’altri tormenti di Marilena Nardi – Appartamento Estense Rocca dei Boiardo
Mostra I Tarocchi del Boiardo un percorso sul gioco attraverso i progetti realizzati nelle scuole del territorio affiancati dall’esposizione di copie di tarocchi storici – piano nobile Rocca dei Boiardo
Saluti e baci – installazione site specific a cura di coop. Pangea –  Rocca dei Boiardo
Monster & Love –  installazione site specific a cura di Elena Monzo – via Magati
Le radici dell’amore – installazione aerea a cura di coop. Raptus e del Progetto Giovani di Scandiano – vari luoghi della città

Piazza del gusto: venerdì 27 e sabato 28 maggio piazza I° maggio sarà allestita con stand enogastronomici a cura di associazioni no profit del territorio

Gli eventi sono gratuiti, ad eccezione dei concerti di domenica 29 maggio.
Merchandising a cura di Proloco c/o Rocca dei Boiardo e corso Vallisneri
Libreria del festival c/o Rocca dei Boiardo a cura di libreria Marco Polo
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mostra in fase di allestimento

Concorso: CARTOONSEA 2016

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CARTOONSEA 2016!
IL PREMIO NAZIONALE DI UMORISMO E SATIRA SUL TEMA:
“MISURE STRAORDINARIE – Mettiamo in sicurezza il lavoro!”
(Provvedimenti per tutelare la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro)
Dopo il successo dell’edizione 2015, è con grande entusiasmo che CartoonSEA annuncia l’apertura ufficiale delle iscrizioni all’ottava edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira, promosso da SEA Gruppo srl di Fano.
Un invito aperto a tutti i cartoonists, vignettisti, illustratori, autori satirici e grafici italiani ad esprimersi sul tema “MISURE STRAORDINARIE – Mettiamo in sicurezza il lavoro!” (Provvedimenti per tutelare la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro).
I premi in palio sono suddivisi in un Grand Prix da 1.000€, due Prix da 500€ ciascuno e un Premio Speciale “Franco Origone” (dedicato esclusivamente agli under 29) da 200€.
Inoltre, come di consueto, una selezione delle opere pervenute sarà ospite della mostra che avrà luogo a Fanoa fine luglio, corredata da relativo catalogo.
Il termine ultimo per l’ammissione al Premio CartoonSEA è fissato al 26 giugno 2016.
Il bando, completo di ogni dettaglio, è disponibile sul sito www.premiocartoonsea.it
La forte crescita del numero dei partecipanti delle ultime edizioni e l’alta qualità dei lavori pervenuti testimonia che CartoonSEA è una manifestazione fresca e giovanile che attinge da un humus di “satiri”, di età e provenienze diverse, molto sensibile e attento alle tematiche serie e fondamentali che il Premio Nazionale vuole stimolare.
SEA Gruppo, l’azienda ideatrice e promotrice di CartoonSEA, si occupa professionalmente e quotidianamente di sicurezza sul lavoro, tutela ambientale, medicina del lavoro e igiene alimentare attraverso i servizi di consulenza, di formazione professionale, laboratorio analisi ed interventi specifici.
Con grande auto-ironia, d’altra parte, SEA Gruppo si mette in gioco proponendo una sfida difficilissima: trattare con humor questioni gravi e serie, perché “una buona vignetta satirica, con l’immediatezza del suo messaggio, produce spunti di riflessione morale”.






Ufficio Stampa CartoonSEA
press@premiocartoonsea.it
0721-860053 

Via P. Borsellino 12/d
61032 Fano (PU)

Roma - TATTOO FOR PEACE

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MACRO Testaccio 
1° giugno 24 luglio 2016. 


TATTOO FOR PEACE 


 Il Grande Canale della Pace® 
3a Edizione 




IL GRANDE CANALE DELLA PACE® presenta: TATTOO FOR PEACE

Nell’ambito di un’importante e ampia rassegna internazionale sul tatuaggio, l'iniziativa di MultiOlistica "Il Grande Canale della Pace®", giunta alla sua terza edizione denominata per l’occasione “TATTOO FOR PEACE”, si integra in maniera armoniosa, in primis per la presenza del 13° Festival Internazionale di Humor Grafico i cui prestigiosi vignettisti provenienti da tutto il mondo presentano per la prima volta opere riferite a quest'arte. Usiamo il termine arte per quanto riguarda il tatuaggio perché la storia ci insegna che, fin dalla notte dei tempi, il supporto per la rappresentazione figurativa è stato tra i più vari; che fosse inizialmente roccia per poi arrivare alla tavola, alla tela ed ai materiali più disparati, sicuramente da epoche remote questo supporto è stato anche il corpo umano. A questo proposito, recenti scoperte archeologiche hanno portato alla luce insediamenti dell'Homo Sapiens nell'Africa del Sud. Qui le favorevoli condizioni per procurarsi il cibo sembra abbiano dato l'opportunità alla specie di non scomparire; sicuramente questo ha fornito tempo per periodi di quiete e di conseguenza per lo sviluppo di quell'elemento essenziale che è la fantasia. Ed ecco quindi che 80.000, o addirittura 100.000 anni fa, nasce il primo linguaggio universale che è la pittura, e con essa molto probabilmente la lingua parlata e di conseguenza la tradizione. Nell'età in cui iniziano le migrazioni, la pittura viaggia tanto sulla roccia quanto sul corpo; il tatuaggio quindi è a pieno diritto una forma d’arte che vanta il retaggio più antico con tutte le susseguenti evoluzioni, così come è accaduto per la pittura, la scultura e tutte le altre tecniche. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una forma emozionale sia per l'esecutore che per l'osservatore, nonché per il soggetto che porta sulla propria pelle l'opera d'arte stessa. È un metodo di riconoscimento, e sicuramente in molti casi anche di narrazione, e qui si nota l'assonanza con i vignettisti che ci ricordano i grandi Maestri del passato che raccontavano episodi storici tramite una sequenza di affreschi; o ancora ci torna alla mente uno dei personaggi più interessanti di "Straniero in terra straniera" che aveva il corpo completamente tatuato da vignette come fosse un fumetto. Indubbiamente il tatuaggio aveva anche un significato tribale, ma non si deve pensare che diversi gruppi di appartenenza arrivassero necessariamente allo scontro, anche perché l'esiguità della popolazione mondiale avrà dovuto trovare metodi di convivenza e d'integrazione per la sopravvivenza stessa della specie. E in questo contesto si inserisce “Il Grande Canale della Pace®”, una mostra itinerante che vede anche in questa occasione la presenza dei due testimonial Dario Fo e Romina Power con la partecipazione di un gruppo di artisti della cordata: il maestro argentino Federico Brook, il giovane e talentuoso pittore Daniele Bongiovanni e l’interessante e originale scultore Paolo Di Nozzi, tutti presenti con opere ispirate alla tematica della mostra. Questo nel convincimento che l'arte sia il vero linguaggio globale, il primo idioma dell'uomo che è coinciso proprio con la nascita del tatuaggio in questo concetto di universalità e di appartenenza all'umanità che dovrebbe ambire a vivere pacificamente.

Prof. Gregorio Rossi

Curatore del GCDP


Pubblicato il 22 mag 2016
Il Grande Canale della Pace® è un progetto internazionale che ha lo scopo di dare voce all’arte di tutto il mondo contro la guerra. Il progetto, nato a Venezia a maggio 2015, è successivamente sbarcato a Roma con l’obiettivo ambizioso di renderla la capitale mondiale dell’arte contro la guerra. La prima edizione del GCDP romano (novembre 2015), con il patrocinio del Comune e del Ministero dei Beni Culturali, è stata una rassegna ampia e articolata di eventi artistici: mostre, concerti, spettacoli, letture, rappresentazioni. Un percorso di un mese all’insegna della cultura e dei diritti umani, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e renderlo un attivo e partecipe messaggero di pace. La prossima edizione si svolgerà sempre a Roma, al MACRO Testaccio nell'ambito della mostra Tattoo Forever, dal 1 giugno al 24 luglio 2016.

Quella del Macro è la prima mostra dedicata al tatuaggio, inteso come forma di arte contemporanea. Oltre alla sezione storica, ce n’è una dedicata ai più grandi tatuatori al mondo. Nell’ambito della manifestazione ci sarà anche il 13° Festival Internazionale di Humor Grafico con opere satiriche sui tatuaggi. Fra gli artisti ci sarà con la sua “Cappuccetto Rosso” anche Andrea Pecchia – alias Giotto Tattoo – da noi intervistato.
Red Hood 2009,  © Andrea Pecchia
I tatuaggi di Giotto Tattoo sono opere d’arte ad hoc. L’artista Andrea Pecchia attua un doppio lavoro sottile, uno con la macchinetta per tatuare, quindi epidermico, l’altro con la sensibilità dell’artista che interagisce con le particelle sottili dell’anima del tatuato. Si entra così in una simbiosi personale, percettiva, capace di captare frequenze immortali e immortalarle in un attimo infinito chiamato Arte, Body Art. Ogni tatuaggio è disegnato studiando la personalità dell’individuo, restituendo un senso di unicità e di complicità con l’artista. Secondo Andrea Pecchia “I tatuaggi devono rispecchiare fuori ciò che si è dentro”. I suoi sono disegni che non si trovano nei cataloghi, ma nel DNA di chi sceglie di indossare Arte, fino alla fine…(fonte)



Il Grande Canale della Pace presenta:
il padiglione TATTOO FOR PEACE@TATTOO FOREVER ‪#‎GCDP‬
Inaugurerà il primo giugno prossimo al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, presso gli spazi de La Pelanda 2 e della Factory, Tattoo Forever la più grande mostra internazionale mai realizzata sul tatuaggio, inteso come moderna e originale espressione artistica.
TATTOO FOREVER
Apertura al pubblico: dal 2 giugno al 24 luglio 2016
MACRO Testaccio La Pelanda 2 e Factory
Piazza Orazio Giustiniani n°4, Roma
Informazioni: 060608
Prevendite: 06.32810811 www.ticketone.it
Orari
Dal martedì al giovedì 15.00 - 20.00
venerdì 15.00 - 23.00
sabato 11.00 - 23.00
domenica e festivi 11.00 - 20.00
Biglietti
8,00 € intero
6,00 € ridotto (per gruppi superiori alle 15 unità, maggiori di 65 anni, giovani tra i 18 e i 25 anni)
5,00 € ridotto speciale (per minori di 18 anni)
gratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo di adulti, diversamente abili e un accompagnatore, un insegnante per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino


Illustrazione per la mostra - curata da Julio Lubetkin - "Tattoo ai confini della realtà", al MACRO, Museo di Arte Contemporanea, Testaccio, Roma. Dal 1° giugno al 10 luglio.
Luca Bertolotti


di Lido Contemori

Angelo Lopez wins the 2016 RFK Journalism Award for Cartoons

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Fonte Michael Cavna



On May 25, Angelo Lopez will receive the RFK Journalism Award for Cartoons in a ceremony at the Newseum.
“I’m thrilled to receive the award,” Lopez tells The Post’s Comic Riffs, “and a little stunned, too.”
The RFK Journalism Awards, as presented by the Robert F. Kennedy Human Rightsorganization, “celebrate excellence” in a dozen categories, including investigative reporting, new media and international photography. (To see the full list of 2016 RFK journalism and book award recipients, including Post associate editor David Maraniss, click here.)
Lopez, who studied illustration at San Jose State, has been a political cartoonist at the Bay Area-based Philippines Today since 2012, while also working at a library. The author-artist’s cartoons last year offered sharp commentary on such issues as religious intolerance, sexual violence, women’s rights and censorship. He especially spotlights the challenges faced by marginalized Filipino Americans and Filipinos overseas.



Comic Riffs caught up with Lopez to talk about his influences, his heroes and the current state of controversial politics in the Philippines:
MICHAEL CAVNA: Congratulations on the award, Angelo. How did you receive the news … and have you yet received the standard call from the Kennedy family to congratulate you?
ANGELO LOPEZ: Robert Kennedy is one of my biggest heroes, and I admire all the social-justice work that the Kennedy family has done for our country. I received the news about a week ago. I got an email at my work, then received a call and found out I won the award. I was happy and also a bit stunned. It was a very surreal moment. When I was hearing about the news, I kept thinking to myself: “This doesn’t seem real.” I had won the Sigma Delta Chi award a few weeks ago, and was still getting over the thrill about that.
I haven’t received a call yet from one of the Kennedy family, but I’m going to meet Ethel and Kerry Kennedy in two weeks. … I’m excited and very nervous to meet [them]. I have a tendency to put my foot in my mouth when I get starstruck, and I’m definitely going to be starstruck when I meet Ethel and Kerry. My wife Lisa will be with me, so I’m hoping she slaps me upside the head before I do something that is too embarrassing.
MC: What were some of the hot-button issues that you think made for striking cartoons in your winning portfolio? Were there political or social matters you felt particularly passionate about last year?
AL: Over the years, I’ve focused a lot on the struggles of overseas Filipino workers and the struggles in this country of domestic workers. I think it’s important to comment on the most marginalized members of the Filipino American community, and to highlight the struggles of Filipinos overseas, and I think the judges detected that. In Mindanao, for instance, there is a lot of violence between the indigenous people and mining companies over the right to extract mineral resources from the land. Pope Francis’s efforts to reform the Catholic Church are having profound effects on Filipino Americans, as they are predominantly Catholic. This will effect Filipino attitudes towards divorces, LGBT individuals and the poor.
MC: Do you think you are continuing to improve and just get better, year to year [after eight years in the industry]?
AL: I think I’m improving. I’m always trying out new techniques whenever I see something I like. I work in a library to pay the bills, so I get exposed to a lot of great art books, graphic novels and comic collections. [···]


Angelo Lopez per Cartoon Movement
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Su Fany-Blog anche:
Domande al Papa di un non credente.

Nota:
Tutti i vincitori

48th Annual Robert F. Kennedy Journalism Awards (for 2015 Coverage)

High School Broadcast Winner
“The Jellybean Jar of Life: Nick’s Story,” Becca Kristofferson, Jacob Jaeger, Dylan Goodman, and Seamus Levin, Mexico High School, Missouri

High School Print Winner
“What One Family Can Never Forget,” Anthony Kristensen, North Star, Francis Howell North High School, Missouri

College Journalism Winner
“Land of Broken Promises,” Depth Reporting Class, Meek School of Journalism and New Media, University of Mississippi

Domestic Print Winner
“Beware the Fine Print,” Jessica Silver-Greenberg, Michael Corkery, Robert Gebeloff, and Christine Kay, The New York Times

International Print Winner
“Seafood from Slaves, “ Martha Mendoza, Margie Mason, Robin McDowell, and Esther Htusan, The Associated Press

Domestic Photography Winner
“The Geography of Poverty,” Matt Black, MSNBC

International Photography Winner
“Europe’s Migrant Crisis,” Carolyn Cole, Los Angeles Times

Radio Winner
“Injured Nurses,” Daniel Zwerdling, NPR News

New Media Winner
“Exxon: The Road Not Taken”, Neela Banerjee, John Cushman, Jr., David Hasemyer, and Lisa Song, InsideClimate News

Cartoon Winner
“Editorial Cartoons,” Angelo Lopez, Philippines Today

Domestic Television Winner
“Citizenfour,” Laura Poitras, HBO

International Television Winner
“Escaping Isis,” Edward Watts, Raney Aronson, John Bredar, Andrew Metz, and Evan Williams, FRONTLINE/WGHB

Sara e i mostri

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l'amor letale
Marilena Nardi


«Ti amo anche oggi», ha scritto Vincenzo, con la vernice, imbrattando un muro. Mentre con la sua gelosia sporcava la sua storia con Sara. Due anni insieme fatti di tira e molla, di liti e ritorni, di scenate e pentimenti. «Scusa non lo farò mai più», le diceva lui dopo uno sfogo di rabbia dettata dal possesso. E lei gli credeva.«Io ti cambierò», deve aver pensato come fanno, sbagliando, ancora troppe donne. Ma non si cambia con il solo cuore un animo malato. Un uomo infettato dalla cultura del possesso. Anche se oggi i vicini di casa, gli amici, le compagne di danza di Sara dicono che sembrava «uno a posto». [...]


l'amore asfissiante
Marilena Nardi



l'appuntamento
Marilena Nardi




L'amore ossessivo

Cuori di pietra
CeciGian

Un minuto di silenzio per Sara...
ElleKappa

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Mostriamo i mostri


[Mostro: essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale. In quanto tale, induce  paura e o stupore]
L’orrore che Sara ha subito è mostro. Se lo analizziamo, ordinando in modo naturale tutti i tasselli che lo scatenano, impareremo a (ri)conoscerlo.
L’embrione dell’orrore è partito nel momento in cui l’assassino si è arrogato il potere di tormentare la sua vittima tempestandola di segnali. Lei ha rassicurato i suoi cari sottovalutando il pericolo, confidando che prima o dopo avrebbe smesso. L’assillo inflitto alla vittima designata (vera e propria tortura) è di per sé indice di squilibrio mentale, prodromo di patologia severa che non regredisce, semmai aumenta, se non curata in tempo. Perciò è da considerare campanello d’allarme e dunque va denunciata e il portatore velocemente perseguito.  L’orrore è poi stato allevato dal lassismo, diventando adulto nel momento in cui la vittima  ha accettato  di stare con il carnefice ancora una  volta. La paura tremenda di Sara si è  manifestata fuggendo e urlando aiuto. Ci sono state persone che non hanno raccolto quel terrore, quelle urla,  comunque non hanno raccolto quelle significative espressioni estranee al consueto ordine naturale. E’ in questo tutto che l’orrore ha potuto portarsela via.
Il limitarci a chiamare “mostro” solo il carnefice, seppure fra i più feroci, è puerile, ancorché vile perché non è certamente archiviando in quella definizione le nostre emozioni che il caso si chiude. Non solo non lo chiudiamo,  ma spalanchiamo un’altra porta al prossimo mostro e, ancor peggio,  così agendo corriamo il rischio, sempre più vicino, di classificarlo con caratteristiche  non più estranee, ma compatibili con il “consueto ordine naturale” dove, com’è noto, abbiamo già sistemato mostruosità come l’ignavia, l’indifferenza, il menefreghismo…

2 giugno 2016


Al post tuo
Fabio Magnasciutti






#stopfemminicidio
Romaniello



Violence against women is...    Tomas
... a very primitive behaviour, resulting from a prehistoric mentality.
30 May 2016
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Femminicidio

CAMPIONATO ITALIANO DELLA BUGIA 2016 : ECCO I BANDI

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CAMPIONATO ITALIANO DELLA BUGIA 2016: ECCO I BANDI PER PARTECIPARE

Le Piastre (PT) 16 maggio 2016 –   L’Accademia della Bugia de Le Piastre (PT) ha pubblicato i bandi relativi alle tre sezioni del Campionato italiano della Bugia edizione 2016 e giovedì 23 giugno per la prima volta la sfida tra raccontatori bugiardi si trasferirà a San Miniato per una eccezionale anteprima.

«Abbiamo accettato – spiega il magnifico rettore dell’Accademia, Emanuele Begliomini – la richiesta che ci è arrivata dagli animatori del Centro commerciale naturale del paese del tartufo e per la prima volta esporteremo la nostra formula fuori dalle mura amiche de Le Piastre. Ci hanno convinto perchè anche a San Miniato vantano una tradizione bugiarda, visto che hanno una frazione che si chiama Pinocchio e dicono che Carlo Lorenzini ha pensato e ambientato lì il suo libro più famoso. Per noi e per tutti gli spettatori sarà una bella anteprima in quest’anno straordinario in cui festeggiamo il nostro cinquantesimo anniversario».

Da oggi è possibile iscriversi al concorso grafico, riservato ai vignettisti e disegnatori più bugiardi d’Italia, alla sezione letteraria dedicata a chi è capace di scrivere una bugia condensandola in un massimo di 1.800 battute, e al classico confronto tra bugiardi raccontatori, l’unico che ha anche una sezione dedicata ai bambini fino a 14 anni. Da segnalare che nella sezione letteraria, il presidente di giuria è, come al solito, il premio strega Sandro Veronesi.

Il tema unificante della quarantesima edizione del Campionato Italiano è “1966-2016, il Giubileo della Bugia: così rifaccio la storia dell’ultimo mezzo secolo” ovvero tutto ciò che è accaduto da cinquant’anni a questa parte rivisto in chiave bugiarda.

Vignette e componimenti letterari possono essere inviati entro le ore 24 di martedì 12 luglio,mentre i raccontatori hanno tempo per iscriversi fino alle 12 di sabato 30 luglio prossimo.

Alla sezione grafica lo scorso anno parteciparono oltre 70 vignettisti da ogni parte d’Italia, mentre gli scrittori aspiranti bugiardi sono stati 50. Anche quest’anno a chi vive fuori Toscana o comunque abita a più di 200 chilometri da Le Piastre, l’Accademia offre(e non è una bugia) la possibilità di soggiornare gratuitamente sulla montagna pistoiese, ospiti degli abitanti del paese che organizza il Campionato.

La corsa a diventare il più bugiardo o la più bugiarda d’Italia, è appena cominciata.

SCARICA I BANDI: 

Fra due mesi esatti si terrà il 40° Campionato Italiano della Bugia. Ecco il disegno realizzato da Sergio Tessarolo per il diploma che verrà consegnato a tutti i bugiardi.



Ma andiamo a rivedere quei gran bugiardi premiati lo scorso anno


Sergio Tessarolo  si è aggiudicato il titolo di miglior vignettista bugiardo disegnando un alpino che avendo perso una gamba e si rende utile nel campo con la protesi di legno e la stampella che lasciano sulla terra piccoli buchi pronti ad accogliere le piantine che sua moglie semina. I danni di guerra utili almeno in agricoltura.



Al secondo posto della sezione grafica Gianlorenzo Ingrami da Sassuolo con la sua colomba della pace frenata da un lingotto d’oro.


TerzoLucio Trojano da Lanciano (Chieti) che al posto della colomba ha disegnato una lumaca con in bocca un ramoscello d’ulivo.


Le menzioni d'onore ed i premi speciali

Il premio della giuria popolare “Bartoli”è andato a Eugenio Saint Pierre di Genova con il suo tritacarne pacifista. Segnalazioni qualità per Cardelli, Lombardi, Corvi e Longo
Per la prima volta è stato assegnato il bugiardino internazionale che premia il miglior vignettista straniero. Se l’è aggiudicato la francese Raissa Tireau, che viene da Limoges.




Liste elettorali

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Oggi si vota...

Votate bene!!

Elezioni comunali. Le liste civiche.
Lido Contemori



Elezioni
CeciGian



Vigilia insonne
Giannelli



Cadei



Staino



mal comune mezzo grullo
Riccardo Mannelli




 Candidati Sindaco Milano 
Portos



indicazioni di voto
Franzaroli



Bertelli



Parmagnèr per la CulturaLa commissione anticosa ha esaminato oltre 3200 candidati alle prossime amministrative rintracciando 14 “impresentabili”: un dato vergognoso che ci preoccupa per il futuro di questo Paese. Davanti ad un numero così esiguo abbiamo quindi deciso di avviare, a partire già dalla prossima settimana, i nostri laboratori di minaccia creativa, fantafatturazione e origami di cemento. Per iscriversi non saranno necessari i vostri dati (quelli li abbiamo già), ma basterà farsi pungere un dito.
Per maggiori informazioni: fatevi i cazzi vostri.



aperture elettorarali della destra
Beppe Mora


Intenzioni di voto
Vanessi

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E torneranno le navi a remi di Franz Falanga

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E torneranno le navi a remi 
di Franz Falanga

Editore ADDA

CONTENUTO : «Malgrado si sapesse ormai da decenni che prima o poi le fonti si sarebbero isterilite, la gente, malgrado gli attentati e la ormai prossima fine dei carburanti fossili, aveva allegramente continuato a scialare acquistando sempre più macchine costose e non facendosi mancare nulla. Erano gli ultimi scadenti ruggiti del capitalismo morente. Quelle tre abbondanti miliardate di poveri del terzo e quarto mondo, ai quali ormai nessuno più pensava, se la sfangavano da sole, visto che i cosiddetti Stati civili della terra, particolarmente la Comunità Europea, erano diventati delle fortezze pressoché inespugnabili che si circondavano sempre più di ostacoli impermeabili alle varie ondate migratorie che comunque non smettevano di premere alle varie frontiere…»

Mi scrive Marilena Nardi

La cover è mia ma il libro l'ha scritto Franz Falanga, un mio caro amico.
Si intitola "e torneranno le navi a remi". Ed è finalmente disponibile per Adda Editore. Non perdetelo!!!


 FRANCESCO FALANGA

Francesco Falanga, detto Franz, nato a Bari, si è laureato a Venezia in architettura con il prof. Giuseppe Samonà, durante la straordinaria stagione in cui lo stesso Samonà, Carlo Scarpa e Bruno Zevi, protagonisti della cultura architettonica italiana del novecento, insegnavano all'IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). E' stato professore nella cattedra di Elementi di architettura e urbanistica all'Accademia di belle arti di Venezia. Ha insegnato, negli anni precedenti il 1996, all'Accademia di belle arti di Bari. Ha sempre combattuto contro la cancellazione del senso della storia che la società dell'apparire e del consumare ad ogni costo pilota quotidianamente con pervicace costanza, facendo più danni di una guerra in special modo alle ultime generazioni. Questo immenso continente giovanile, se non torniamo tutti al più presto a privilegiare, come scriveva Machiavelli, le forze di dignità della conoscenza e della creatività, rischia di essere divorato e digerito senza scampo da questa società, indubbiamente molto squinternata e molto pericolosa con i più deboli e, contemporaneamente, molto condiscendente con i più forti. 
Insegnare ad insegnare, in Italia è pratica quasi inesistente. Una gran percentuale degli addetti alla trasmissione della cultura, pur essendo di grande eccellenza professionale, sono però privi delle tecniche della trasmissione del sapere. L'insegnamento ben fatto e ben curato è quindi affidato al caso e alla buona volontà dei singoli che fanno quello che possono. Ma così non si progredisce e non si preparano al meglio le generazioni future. Non sarebbe male se, in ogni disciplina universitaria, si implementassero dei corsi di didattica della disciplina medesima. Tutto sta ad incominciare, tenendo presente che i futuri docenti di didattica dovranno "realmente" essere in grado di farlo. Il problema è, infatti, tutto lì, nella parola "realmente".
Le Accademie di belle arti italiane, alla fine del 1999, sono passate nella fascia dell'istruzione universitaria, spostandosi così dall'ormai ex ministero della Pubblica Istruzione (notare che l'aggettivo "pubblica"è da molti anni scomparso ogni qualvolta si parli di scuola a qualsivoglia livello) per passare all'attuate MIUR. Ministero dell'Istruzione (anche qui l'aggettivo "pubblica"è stato rimosso), dell'Università e della Ricerca. Questo passaggio, come si può ben immaginare, è stato ed è tuttora complesso (tra l'altro non è ancora perfettamente a regime) e molto intrigante perché sta mettendo in contatto, molto faticosamente, le varie realtà delle Scuole di Architettura Italiane con le realtà altrettanto varie delle Accademie di "belle arti" e dei Conservatori. Va da sé che le Accademie di belle arti dovrebbero, per prima cosa, sostituire la frase "belle arti" con il termine "creatività". Chi sta scrivendo queste note sta pensando a futuri "Istituti universitario della Creatività, della Forma e della Comunicazione oppure, nei futuri Politecnici della Creatività, della Forma e della Comunicazione". Se codesta futuribile situazione si riuscirà a progettarla e ad articolarla nella giusta maniera, c'è forse la fascinosa e rapinosa possibilità di riprendere le fila bruscamente troncate del Bauhaus, che non ha assolutamente esaurita la sua carica innovativa. All'interno di questo Politecnico si potrebbero organizzare al meglio la didattica delle varie forme di creatività tout court, aggiungendo nuovi strumenti culturali a quelli già esistenti utilizzando, ovviamente, moltissime nuove tecniche, comprese quellle informatiche.

Franz Falanga ha pubblicato anche: Nella terra dell'U edizioni Menabò, Pescara, O DADO' O DADA' Adda Editore Bari, La didattica dell'architettura Gangemi Editore Roma, Il commissario Navarrini e lo strano destino del generale scenografo Adda Editore Bari, A proposito della comunicazione / Come perdere con assoluta certezza le elezioni Armando editore Roma, Il commissario Navarrini e una sua personalissima indagine su una Bari geneticamente modificata Adda Editore Bari, Franz Falanga, con la collaborazione fotografica di Andrea Fantinato, ha pubblicato Le invarianti nella Tomba Brion di Carlo Scarpa edizioni AURELIA in Asolo, BARI /IL BORGO MURATTIANO 1813 - 2013 Adda Editore Bari, l'ebook La Tendopoli di Canazei, l'ebook LE INVARIANTI NELL'ARCHITETTURA / SOLUZIONI D'ANGOLO con Paolo Perfido e Massimo De Faveri. Gli ebook possono essere acquistati su qualsiasi piattaforma dedicata.
Un fantasma si aggira per l'Italia, le comunicazioni di massa. Esse sono caratterizzate da un'anomalia difficilmente estirpabile, da un equivoco di fondo difficilmente risolvibile. L'equivoco del quale sto parlando è l'errata convinzione che noi viviamo in uno straordinario periodo epocale dove le comunicazioni di massa sono dedicate al benessere della collettività. Nulla di più falso. I meccanismi dell'informazione e della comunicazione sono attualmente utilizzati in maniera distorta, nel senso che, anziché privilegiare il benessere dell'intera società, privilegiano una ristretta corporazione di persone. Con il trascorrere degli anni, a partire dall'invenzione del telegrafo senza fili, diventato in seguito radiofonia e quindi televisione, la comunicazione è diventata sempre più appannaggio di pochi addetti ai lavori a fronte di moltitudini tenute ad arte nella più totale disinformazione. Un plateale esempio di un uso distorto della comunicazione è osservabile nell'universo politico italiano drammaticamente diviso fra due contrastanti visioni del mondo. In una parte i meccanismi comunicativi sono ben oleati e straordinariamente funzionanti, ancorchè ripetitivi e prevedibili, nell'altra i meccanismi in questione sono impegolati in una visione dei rapporti con gli avversari politici quanto meno disarmante. Il dilemma è cornuto: riuscire a bonificare questo meccanismo perverso, oppure no.

Ritratto di Giorgio Albertazzi

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Ritratto di Giorgio Albertazzi 
di Riccardo Mannelli 

In Senato è stata ricordata la figura emblematica di questo grande vecchio attore del teatro italiano, scomparso il 28 maggio scorso  con un minuto di silenzio.
Riporto invece io, oltre al bel disegno di Mannelli, anche le sue parole in una delle ultime interviste fattagli da Antonio Gnoli, quando ha compiuto novant'anni, la sua arte  nel video  "Memorie di Adriano" e nelle note le sue ombre.


Albertazzi: "Gassman aveva il corpo, Carmelo Bene il talento. Ma io sono Re Lear e vorrei morire sul palcoscenico"

"In scena porto me stesso.  Il teatro è finzione assoluta: fingere vuol dire capire"

di ANTONIO GNOLI



In una stradina del quartiere Parioli abita Giorgio Albertazzi: l' attore per antonomasia, verrebbe da dire. È domenica mattina. Poca gente in giro. Qualche cane, trascinato da domestiche indifferenti, annusa un' aria che sa di pioggia. Tutto è autunnale. Anche i numerosi cartelli con scritto "vendesi appartamento", che affissi un po' ovunque, mostrano che quel luogo romano, concentrato di ricche famiglie, sta lentamente ingrigendo. Arretra davanti ai colpi della crisi. Non fa eccezione. Albertazzi abita al pianterreno di una palazzina.

Mi riceve con divertita rassegnazione. Guardo il disordine dell' appartamento, sembra quello prodotto da uno scapolo. Guardo lui e noto che regge benissimo ai colpi del tempo (farà novant' anni tra qualche mese). Ha retto meno alle tavole del teatro: due lividi ai lati del naso ne rabbuiano il volto. "Caduto sulla scena", commenta brusco. E poi aggiunge: "Recitavo Puccini a Castellammare di Stabia. Una scena di gelosia. Mi lancio verso la ragazza e inciampo fra i tendaggi. Giù, a faccia avanti. Che botta! Fermo un quarto d' ora. Il sangue, lo stordimento, il dolore. Il medico voleva che facessi immediatamente la tac. Decido di riprendere. Poi l' ovazione e il teatro che sembrava dovesse crollare. L' attore ferito che torna in scena. «Pura epica, leggenda. Il pubblico in piedi che gridava: Giorgio, Giorgio!».

Le piace questo mestiere. «Adoro sentire le vibrazioni del pubblico e mi piace Albertazzi».
Come fu il suo esordio?«Un gran debutto: Firenze, Troilo e Clessidra, regia di Visconti. 1949, mi pare. C' erano tutti i migliori: Ricci, Benassi, Stoppa, Cervi, Ruggeri. Gassman. Facevo il servo di Clessidra, interpretata da Rina Morelli».
Grande compagnia. Le avrà insegnato tanto. «Ci ho messo un paio d' anni a imparare a recitare come loro e tutta la vita a disimparare. La verità è che non ho mai amato il teatro. Il loro soprattutto».
Sputa nel piatto dove mangia? «Del teatro mi coinvolge la vita degli autori. Il grande teatro è tradimento. Le opere non mi interessano. Le confesso che non ho neppure letto fino in fondo Le memorie di Adriano. Eppure ho fatto quasi mille repliche in giro per il mondo con lo spettacolo. Ma ho letto tutto quello che c' era da leggere su Marguerite Yourcenar. Donna strepitosa. Mi soffermo sulle sue foto da giovane e da vecchia. E ammiro la sua lotta contro il tempo. La stessa che combatteva Hemingway. Esistono gli autori. I personaggi sono ombre, fantasmi, passanti».

Alla fine cosa mette in scena?«Me stesso, naturalmente».
Un' affermazione carica di responsabilità. «Lo so,è azzardato dirlo. Ma succede qualcosa che non so neppure io cos'è. Se faccio Adriano sono Adriano. Così con Giulio Cesare e Riccardo III».
E dov'è Albertazzi?«Dentro di loro. Il mimetismo è totale. Annullo i personaggi per questo diventano ombre o fantasmi».
Un vero egocentrico.«Mi lasci riflettere. C'è in me il gusto della scoperta: vedere cosa accade non sapendo quello che accadrà. Non mi chiedo mai come cammina o muove le mani un certo personaggio. Chissenefrega. Mi interessa come cammino e muovo io le mani. Io sono Re Lear e Re Lear è me».
Cos'è una trance teatrale? «È la schizofrenia dell' attore: sdoppiarsi e ricomporsi. È doloroso, ma secondo me Antonin Artaud faceva la stessa cosa. E anche Carmelo».
Intende Bene?«Sì proprio lui. L' unico, tra tutti gli attori, che sento più vicino».
Lui forse non sarebbe stato della stessa idea.«Non ne sono convinto».
Polemizzaste ferocemente.«È vero. Però piombò tra me e Vittorio Gassman come un V2. Un critico scrisse chi è il re tra i magnifici quattro? Intendeva tra Romolo Valli, Gassman, Bene e Albertazzi. Io non credo che sia un atto di superbia ma un fatto erotico sentirsi il migliore. E la partita era tra me e Bene. Portò nel teatro il talento e la provocazione».

Provocatoriamente disse infatti che aveva chiamato il suo cane lupo "Albertazzi".«E io risposi: amo troppo i miei cani per chiamarli "Carmelo Bene". Quando morì fui il primo a rendergli omaggio al Teatro Argentina. E la sorella, che vedevo per la prima volta, mi ringraziò. In quell' occasione mi confessò che Carmelo continuamente diceva: Albertazzi non mi vuole bene, non mi capisce. E invece l' ho adorato».
Che cos' era il suo recitare? «Teatro della crudeltà. Dietro quell' apparente cinismo si massacrava».
E di Gassman cosa pensa?«Bravissimo accademico. Ma il grande Gassman è quello del cinema non del teatro. Però il suo arrivo sul palcoscenico fu clamoroso e devastante. Portò in scena l' atletismo, il corpo. E fu una novità. Fino a quel momento tutti gli attori recitavano composti nei loro abiti di scena, corretti nella voce. Nella dizione, e nella potenza: Renzo Ricci, Ermete Zacconi. Meravigliosi dinosauri».

E per lei cos'è il teatro? «Aver paura di se stessi. Farsi male. È Orfeo che si fa divorare dalle baccanti. Il teatro non ha nulla di pensoso, di contemplativo, di distaccato. È cannibalico. Convoca l' eros e la morte. Ho sempre pensato che nel grande teatro la parola debba coincidere con il pensiero. Senza questa alchimia il teatro diventa una cosa noiosa: un ripetere le parole, entrando da destra o da sinistra».
Ed è finzione?«Assoluta. Fingere vuol dire capire».
Lei ha un qualche rapporto con la verità? «La penso come Nietzsche: non ce n'è una sola. Soltanto Ratzinger può dire che la verità è una e splendente».
Lei crede? «In nulla. Detesto pensare che qualcuno da su ci consoli o ci punisca. Le mie consolazioni sono i miei ricordi».
Il più bello? «Con Franco Zeffirelli facemmo all' Old Vic di Londra un Amleto straordinario. Giudicato da Lawrence Olivier il più bello di quell' anno. Tra coloro che lo interpretarono c' erano Peter O' Toole, Jean Louis Barrault, Richard Burton, Maximilian Schell. Era il 1964».

Lei ha recitato tanto Shakespeare? «Sedici opere in tutto. Nessuno è all' altezza di Shakespeare e di Dante».
E tra i contemporanei?«Amo Borges e Proust mi piace, ma mi annoia. Mi intriga la sua idea del tempo. Vorrei fermare il tempo. I miei quasi novant' anni che rincorro come una palla da bowling».
Cos'è per lei la vecchiaia?«Ci sono tre indizi: quando confondi o dimentichi i nomi; quando cammini a piccoli passi; ma il più terribile è quando ti fanno presidente onorario. Però ci vogliono molti anni per diventare giovane».
Aveva vent' anni quando aderì alla Repubblica Sociale. Che ricordo ha?«Intanto non fui il solo. Altri, come Dario Fo, Franco Enriquez, Enrico Maria Salerno, per restare nel mio mondo, avevano compiuto quella scelta».
Lei andò volontario. «Sì, feci la scuola allievi ufficiali per otto mesi. Perché? Mi chiede. Potrei risponderle perché provai schifo per la vigliaccheria di un Re che scappava. Oppure dirle che mio zio fascista fu ammazzato a Campo di Marte. E lo vidi morire sputando sangue dai polmoni. Ma la verità è che io ho aderito a quella parte perché mi sembrava di fare qualcosa di simile al D' Annunzio fiumano».

Anche quando partecipò all' esecuzione di un disertore? «Non partecipai. Presenziai in quanto, come sottotenente, ero il più alto in grado. Il capitano era stato ferito e il tenente, quella mattina, si era dato malato. Il comando italo-tedesco aveva condannato a morte quel giovane. Noi per giorni prendemmo tempo. Alla fine arrivò il colonnello Zuccari e il comandante tedesco e ci dissero che se l' indomani il disertore non fosse stato fucilato noi avremmo preso il suo posto».
Uno scambio di vite?«No, un gesto inutile. Perché quel giovane sarebbe stato comunque fucilato».

Quello a cui assisteva non era teatro ma vita. Cosa provò in quel momento? «L' impressione fu grande. Ma al tempo stesso c' era una tensione drammatica. Vedevamo tornare sulle barelle i nostri morti. Era terribile. Si era a Sestino, nei pressi della linea Gotica».
In seguito fu arrestato?«Passai un anno in carcere. Tra Bologna e Milano. In attesa di un processo che non ci fu perché venni assolto in istruttoria dal generale Traina».
 Si è chiesto se quella di aderire alla repubblica Sociale fu la scelta giusta?«La mia educazione fu fatta anche sugli episodi della Mas, sulla trasvolata di Balbo e la Fiume di D' Annunzio. Mi sentivo figlio di quelle imprese. Non sono mai stato fascista. La mia scelta, sbagliata che fosse, nacque per orgoglio nazionale. E l' ho pagata, glielo assicuro».

Lei ha figli?«No, non ne ho mai voluti. Di recente ho pensato cosa sarebbe avere un figlio oggi di quaranta o cinquant' anni. Ma poi dico chissenefrega. Non sono un padre. Sono nato figlio di qualcosa. Magari di molte donne».
Sono state importanti nella sua vita?«Fondamentali. Non saprei prescinderne».
Perché? «Sono la grazia, la bellezza, il mistero».
Non è un po' scontato?«Dice la Yourcenar: "L' amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a restare soli"».
Però è sposato. «Da qualche anno con Pia de' Tolomei, discendente dalla celebre Pia dantesca. Una donna che amo e da cui sono amato sebbene ci dividano diverse generazioni».

Che ruolo ha la vanità?«Me lo chiedo spesso».
Si sarà dato una risposta. «È inutile che mi rifaccia a modelli diversi da me. Io non sono gli altri, non posso fingere di essere quello che non sono».
Si accetta completamente?«Forse no. Anche se, a questo punto, sarebbe difficile immaginarmi diverso».
Qual è il suo peggior difetto?«Dovrei dire la vanità. Mi piaccio troppo. Ma forse il mio peggior difetto è avere novant' anni. E oggi, quando mi dicono: bravo, bravissimo, non sento quasi più nulla. Applausi e ricchezza mi lasciano indifferente».

Ha guadagnato molto?«Tantissimo e ho dissipato altrettanto».
Non teme l' attore che diventa povero? «Che finisce alla casa di riposo?»
Non volevo giungere a tanto.«Mi auguro di no. Sono stato molto più amato di quanto io non abbia amato. Ogni cosa in amore inizia e finisce. È un fatto che gli dei ci invidiano. Mi viene in mente L' Immortale di Borges che è disperato perché non riesce a morire. Perché non c'è più l' attimo fuggente. Gli amori più sono grandi e più sono destinati a finire».
Li rimpiange? «Sono la mia malinconia: una tristezza che si è fatta leggera. C'è bellezza anche nel decadere degli entusiasmi, nello spengersi delle attitudini, nel corpo che non ti risponde più come una volta e ti obbliga a stare al suo servizio e non lui al tuo. Cambia la percezione del mondo. Queste parole mi colgono nell' assillo del tempo che passa. E dei progetti che non ho ancora realizzato. E so che vorrei fare ancora tante cose. Non mi piaccio come attore, mi piace il cuore del pubblico. Conquistarlo sera dopo sera. Fino alla fine».
Morire in scena, come l' ultimo trionfo? «C'è molta retorica popolare in questa immagine. Ma forse sì, anch' io vorrei morire tra le tavole di un palcoscenico».



MEMORIE ADRIANO - Ritratto di una voce
Frammenti dal romanzo di Marguerite Yourcenar
Interpreti: Giorgio Albertazzi, Anita Bartolucci, Gianfranco Barrra, Roberto Gandini, Yordi Godal, Luana Nunzi, Tito Piscitelli, Andreas Rallys, José Sanchez Minobas, David Sant Noell
Interventi Musicali: Maria Carta, Alfio Antico, Domenico Maglionico
Coreografie: Eric Vu An
Regia: Maurizio Scaparro
Registrazione del 1989 nella Villa Adriana, Tivoli


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Note:

Quelle ombre di un passato mai davvero dimenticato
FULVIO PALOSCIA
BISOGNA andare indietro nel tempo, risalire alla guerra, al 28 luglio del 1944 quando a Sestino — un borgo arroccato nell'aretino, vicino alla linea gotica — un plotone di fascisti uccise Ferruccio Manini. 19 anni.
Passato dalla Guardia Nazionale Repubblicana alla lotta partigiana. Sulla divisa di soldato agli ordini della Repubblica Sociale, Albertazzi portava i gradi di sottotenente.
Fu l'attore a dare il via alla fucilazione. Anzi, a Sestino dicono d'averlo visto impugnare le armi e sparare.
Un colpo dritto in testa. Nel processo, il tribunale militare di Milano lo assolse, per aver agito «in stato di necessità». Eppure, Albertazzi in molte interviste avrebbe tradito la verità.
Riferendo di non aver «partecipato» ma di aver «presenziato» all'esecuzione perché, quel 28 luglio, era il più alto in grado. Dichiarazioni che hanno sempre suscitato sdegno. Avvenne anche nell'estate dell'89, quando alla Rai il mattatore spese parole dure sulla Resistenza. A nulla valse la lettera che l'attore inviò a Sestino, chiedendo un incontro col paese. E il premio Castiglioncello tolse a Albertazzi il riconoscimento che avrebbe dovuto conferigli. Le sue parole in merito alla militanza fascista sono sempre state ambigue. Mai di completo pentimento. Scrive nel libro Un perdente di successo: «Andai a Salò da ribelle e ho visto solo scappare chi faceva la Resistenza. Io i partigiani li ho sempre visti scappare». «Si è chiesto se quella di aderire alla repubblica Sociale fu la scelta giusta?» gli chiese Antonio Gnoli in un'intervista su
Repubblica. Albertazzi: «La mia educazione fu fatta anche sugli episodi della Mas, sulla trasvolata di Balbo e la Fiume di D' Annunzio. Mi sentivo figlio di quelle imprese. Non sono mai stato fascista. La mia scelta, sbagliata che fosse, nacque per orgoglio nazionale». E sulle nostre pagine, a Roberto Incerti: «Fascista.
Repubblichino. Soprattutto, sono sempre stato inaffidabile».

“Renziade. Da Rignano a Palazzo Chigi l’epopea del Sindaco degli Italiani”

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Prossimamente a Forte dei Marmi



Anteprima  La“Renziade” una mostra satirica divertente e dissacrante da luglio a settembre

Si intitola“Renziade. Da Rignano a Palazzo Chigi l’epopea del Sindaco degli Italiani” una divertente e dissacrante mostra dedicata al protagonista politico del momento, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che sarà ospitata a Forte dei Marmi (Lucca), da luglio a settembre. L’esposizione inaugurerà la sede ristrutturata del Museo della Satira presso il Forte di Leopoldo I, che in anni passati ha ospitato le mostre “Craxeide”, “Berlusconeide” e “Napolitaneide”.
I migliori disegnatori satirici italiani si sono divertiti, con una punta di veleno, a mettere sotto la propria lente satirica le imprese di Renzi, le sue promesse, le sue avventure politiche, facendo emergere da tutto ciò un sorprendente ritratto corale, come solo la migliore vena satirica riesce a delineare.  “Matteo Renzi è il personaggio che domina la scena politica italiana: con le sue espressioni, i suoi modi di fare, sempre affiancato dal suo gruppo di ministri e fidati collaboratori, rappresenta un’icona – sorprendentemente satirica – dell’Italia proiettata verso il 2020”, si legge in un comunicato degli organizzatori della mostra. Il Museo della Satira ha invitato i disegnatori satirici italiani a dire la loro sulla figura del presidente del Consiglio e il risultato è una divertente epopea satirica.   A presentare in catalogo i disegni è il giornalista Marco Damilano, firma politica del settimanale “L’Espresso”, che ha voluto analizzare il fenomeno Renzi, trovatosi come molti altri leader politici in passato, sulla strada della satira italiana al racconto politico.   Damilano spiega come “con Matteo Renzi la rappresentazione benevola e solare che ogni potere vuole dare di sé si è fatta, definitivamente e grazie anche al dominio dei social network, compiuta auto-rappresentazione. Raffigurazione che non accetta mediatori, che si fa da sé”.

Il Museo della Satira ha invitato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a visitare la mostra, perché come diceva Ethel Barrymore, attrice americana di fine ‘800, “si cresce davvero la prima volta che si ride di sè stessi”.
Questi i disegnatori partecipanti alla mostra: Achille Superbi, Allegra, Aloi, Altan, Athos Careghi, Beduschi, Benny, Beppe Mora, Bertolotti e De Pirro, Bicio Fabbri, Bucchi, Cecigian, Contemori, D. Paparelli, Darix, DM-Danilo Maramotti, Donarelli, F. Natali, Fabio Magnasciutti, F.Bianco, Frago, Franzaroli, Giannelli, Isca, Istituto Lupe, Lele Corvi, Leo, Leoni, Luca Garonzi, M. De Angelis, Ma – Mario Airaghi, Mannelli, Marco Careddu, Marco Scalia, Marengo, Massimo Presciutti, Mauro Biani, Migneco e Amlo, Milko, Minoggio, Nardi, Natangelo, Passepartout, Pat, Pillinini, PV, Ricciarelli, Riverso, Roberto Mangosi, Sergio Staino, Stefano Disegni,Vauro, Vincino. Marilena Nardi, in copertina di catalogo, disegna Renzi seduto regalmente sul proprio nome, moderno granduca di Toscana, con corona e scettro fiorentino.- Il Renzi di Massimo Bucchi pensa, come il cantante Domenico Modugno, “che un sogno così non ritorni mai più”.
Benny lo dipinge mirabilmente nei panni di Lorenzo il Magnifico. Il personaggio Bobo di Sergio Staino ammette ormai rassegnato che Renzi sia “il nostro petrolio”: ”Dobbiamo usarlo cercando di limitarne i danni, dandosi da fare per sostituirlo al più presto con le energie rinnovabili”.   Biani lo raffigura come Dorian Gray, che nello specchio vede Berlusconi; Vauro lo disegna mentre nasconde Verdini ai carabinieri, arrivati a prelevarlo; l’Istituto Lupe, gruppo di satirici popolari sul web, lo rappresenta in miriadi di fotomontaggi esilaranti, uno fra tutti, Renzi-sfinge di Cheope.


In alto la copertina del catalogo di Marilena Nardi.
Sotto l'opera di Benny.


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