Quantcast
Channel: FANY - BLOG
Viewing all 1805 articles
Browse latest View live

Concorso: Festival Economia 2015 "Sorrisi in mostra"

$
0
0


Festival Economia 2015
"Sorrisi in mostra"

 Regolamento | Regulations (pdf format)

Lo Studio d'Arte Andromeda è stato invitato a partecipare al Festival dell'Economia che si tiene dal 29 maggio al 2 giugno 2015 nelle città di Trento con l'allestimento di una mostra virtuale sul sito www.studioandromeda.net

Rassegna: aperta a tutti i cartoonists professionisti
Tema: MOBILITÀ SOCIALE (Disuguaglianze, disparità sociali, disparità di reddito, self-made men, ricchi e poveri)
Entrate: min. 1 cartoon
Formato: min. A4 - JPG (col) or GIF (b/w), 300 dpi
Dimensione: max. 1 Mb
Tecnica: libera
Scadenza: 24 maggio 2015
Esposizione: mostra on line sul sito www.studioandromeda.net
Premi: i primi 3 classificati votati da una commessioni di giuria saranno premiati dall'organizzazione del Festival (premi non in denaro)

Le opere dovranno essere inviate via email all'indirizzo:

studioandromeda@gmail.com
www.studioandromeda.net
Nella e-mail devono essere indicati nome, cognome, indirizzo completo dell'autore.



Agim Sulaj, winner  concorso 2014 Economia
Trentogellery online


Regulations

Exhibition: open to all professional cartoonists
Theme: SOCIAL MOBILITY (Dynamic and static inequalities, disparities, rich and poor men, self-made men)
Entries: min. 1 cartoon
Size: min. A4 - JPG (col) or GIF (b/n), 300 dpi, max. 1 Mb
Technique: free
Deadline: May 24, 2015
Exhibition: gallery on website www.studioandromeda.net
Prizes: 3 winning cartoons, selected by jury, will be awarded by the organization of Festival (not-monetary prizes).

The works should be sent via e-mail to:

studioandromeda@gmail.com

including entry-form with complete author's data


www.studioandromeda.net

Winners of the 15th International Cartoon Competition for World Press Freedom - Canada

$
0
0
Grand Prize: Signe Wilkinson (USA)

From Bado's blog

This year’s cartoon contest theme — “Press Freedom has a value, but also a price” drew 365 submissions from 43 countries around the world.

As a condition of this competition, the cartoon creators grant the CCWPF and media outlets the right to publish them on the occasion of World Press Freedom Day and in support of its free speech principles. Credit to the creator and to the International Editorial Cartoon Competition of the Canadian Committee for World Press Freedom (CCWPF) is required.




Second Prize: Elchicotriste (Spain)

Third Prize: Ebrahim Ghanei (Iran)


Awards of Excellence

Marilena Nardi (Italy)

Ares (Cuba)

Ivan Flammia (Italy)

Wissam Assad (Syria)

Roar Hagen (Norway)

Gianlorenzo Ingrami (Italy)

Jim Morin (USA)

Plantu (France)

Mauricio Zamprogna (Brazil)

Raul Zuleta (Colombia)
http://www.ccwpf-cclpm.ca/english

Concorso: CartoonSEA 2015

$
0
0


CARTOONSEA 2015!
IL PREMIO NAZIONALE DI UMORISMO E SATIRA SUL TEMA:
“PIANO TERRA – Linee guida per l’utilizzo delle risorse naturali”

Dopo il successo dell’edizione 2014, è con grande entusiasmo che CartoonSEA annuncia l’apertura ufficiale delle iscrizioni alla settima edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira, promosso da SEA Gruppo srl di Fano.
Un invito aperto a tutti i cartoonists, vignettisti, illustratori, autori satirici e grafici italiani ad esprimersi sul tema “PIANO TERRA – Linee guida per l’utilizzo delle risorse naturali”.

I premi in palio sono suddivisi
 in un Grand Prix da 1.000€,
due Prix da 500€ ciascuno
e un Premio Speciale “Franco Origone” (dedicato esclusivamente agli under 29) da 200€.

Inoltre,
come di consueto, una selezione delle opere pervenute sarà ospite della mostra che avrà luogo a Fano, in via Arco d’Augusto presso la Chiesa S. Michele dal 26 luglio al 9 agosto 2015, corredata da relativo catalogo.
Il termine ultimo per l’ammissione al Premio CartoonSEA è fissato al 29 giugno 2015.
Il bando, completo di ogni dettaglio, è disponibile sul sito www.premiocartoonsea.it
La forte crescita del numero dei partecipanti della scorsa edizione e l’alta qualità dei lavori pervenuti testimonia che CartoonSEA è una manifestazione fresca e giovanile che attinge da un humus di “satiri”, di età e provenienze diverse, molto sensibile  e attento alle tematiche serie e fondamentali che il Premio Nazionale vuole stimolare.
SEA Gruppo, l’azienda ideatrice e promotrice di CartoonSEA, si occupa professionalmente e quotidianamente di tutela ambientale, sicurezza sul lavoro, medicina del lavoro e igiene alimentare  attraverso i servizi di consulenza, di formazione professionale, laboratorio analisi ed interventi specifici.
Con grande auto-ironia, d’altra parte, SEA Gruppo si mette in gioco proponendo una sfida difficilissima: trattare con humor questioni gravi e serie, perché “una buona vignetta satirica, con l’immediatezza del suo messaggio, produce spunti di riflessione morale”.
www.premiocartoonsea.it

Attenzione!
SLITTA  LA SCADENZA PER CARTOONSEA!

NUOVA SCADENZA: VENERDì 3 LUGLIO 2015



Ufficio Stampa CartoonSEA
press@premiocartoonsea.it
0721-860053
Via P. Borsellino 12/d
61032 Fano (PU)

Le quote che nessuno vuole.

$
0
0



La  diluizione
La Commissione Europea finalmente ha raggiunto un piccolo risultato positivo sul fronte dell'immigrazione.
Ma Cameron non gradisce questa medicina, neanche a dosi omeopatiche.
UBER

ARCA O BARCONE?
A poco a poco tutti gli altri stati  europei si stanno sfilando dalla equa decisione delle  quote lasciando magnanimamente all'Italia il  comando di una criticissima e impraticabile missione navale per l'affondamento dei barconi.
UBER




IL SILURO ACCESO
Dopo la storica decisione della Commissione Europea, quasi unanime, sul tema dell'immigrazione iniziano i "distinguo". Dopo la Gran Bretagna e la Danimarca anche la Francia e la Spagna rifiutano il sistema delle "quote"  lasciando volentieri il cerino acceso della distruzione dei barconi in mano alla Mogherini.
UBER





Tieh inglese

di Nadia Redoglia
Sarebbe importante per l’Europa se la Commissione Juncker imponesse a tutti i paesi membri l’accoglienza dei profughi ripartita secondo criteri PIL e superficie territoriale in forza di quella solidarietà su cui l’Unione fonda le radici: sarebbe la soluzione migliore per garantire una seria politica d’immigrazione.  E’ invece l’assunto orwelliano che detta legge: tutti i membri sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. E dunque i sette punti che la commissione sta deliberando per attenuare l’infame mattanza mediterranea prevedono sì sostanziali progressi sotto il profilo umano, strategico e finanziario, ma di fatto ben pochi Stati tra i 28 onoreranno il trattato e così il piano funzionerà giusto provvisoriamente. Fresco di nuova nomina il primo ministro inglese rifiuta l’ospitalità ai rifugiati consapevole che per economia e politica l’Europa ben difficilmente potrebbe esistere senza il Regno Unito, sicché in attesa del promesso (paventato) referendum 2017 lancia il suo dictation: no Camerun just Cameron. Del fatto che anche la City stramazzerebbe senza l’asse economico europeo e che la Scozia (filo europea) uscita trionfante dai seggi con il suo Partito-Stato, appena Londra si tirasse fuori dichiarerebbe la fine della Gran Bretagna, sembra fargli manco un plissè.

E mentre lui non fa una piega il resto d’Europa appare sempre più spiegazzato, spiazzato e piegato…

12 maggio 2015



quota plan refugees
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  5/13/2015


Divisive British election 
- © Chappatte in The International New York Times



Stuttman


Stuttman


cartoon SK

© Manny Franscico (Philippines)

Mediterranean migrants
BY PARESH NATH, THE KHALEEJ TIMES, UAE  -  4/22/2015



Help
BY SCHOT, DE VOLKSKRANT, NETHERLANDS  -  5/19/2015


EXPO VENETO: SCULTURE IN ACQUA, IN PIAZZA, IN ARIA a Piazzola sul Brenta

$
0
0
Maurizio Tonini


SCULTURE IN ACQUA, IN PIAZZA, IN ARIA
Rassegna d'arte Contemporanea
II Edizione
Nella splendida cornice di Piazzola sul Brenta dal 24 aprile al 28 ottobre 2015 è possibile ammirare passeggiando sotto i portici di piazza Paolo Camerini, nel giardino antistante Villa Contarini e negli scorci più pittoreschi della cittadina la ricca rassegna d'arte contemporanea giunta alla sua seconda edizione dal titolo "Sculture in acqua, in piazza, in aria".
Curatore della rassegna Giuseppe Pin scultore di Piazzola sul Brenta che, in collaborazione con il Comune e con la promozione della Pro Loco locale, ha saputo riunire opere di artisti delle Accademie delle Belle Arti di Venezia, Urbino, Verona e Milano.


ULTERIORI INFORMAZIONI OPERATIVE

È possibile visitare la rassegna d'arte contemporanea tutti i giorni e a tutte le ore, tranne che per le opere esposte nel giardino antistante Villa Contarini le quali sono accessibili negli orari di apertura della villa, in particolare ricordiamo la chiusura della villa il mercoledì.
È possibile raggiungere Piazzola in auto, con mezzi pubblici ed anche in bicicletta grazie anche alla pista ciclabile dell'Ostiglia.
L'accoglienza garantita grazie anche a ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie pronte a soddisfare le vostre esigenze. Per chi desidera è possibile soggiornare nel nostro territorio nelle diverse strutture ricettive come agriturismi e bed and breakfast per poter godere delle varie iniziative e bellezze della Città.
Ricordiamo uno dei più grandi mercatini dell'antiquariato in Italia qui presente ogni ultima domenica del mese, la splendida Villa Contarini, spettacoli musicali e concerti soprattutto nei mesi di giugno e luglio.
Non dimenticate la macchina fotografica!
VISITARE LA RASSEGNA D'ARTE CONTEMPORANEA È GRATUITO.






Annamaria Gelmini





pdf volantino sculture + mappa delle sculture

*

BASSANO TG  - Cinquanta artisti e più di ottanta sculture disposte tra villa Contarini e l’area di archeologia industriale di Piazzola. Sono i numeri della seconda edizione della Biennale dal titolo “Sculture in Acqua, in Piazza, in Aria

http://www.expoveneto.it/it/22641/sculture-in-acqua--in-piazza--in-aria


Concorso: 39° CAMPIONATO ITALIANO DELLA "BUGIA"

$
0
0
39° CAMPIONATO ITALIANO DELLA "BUGIA"

Sezione Grafica

Origini. Il Campionato della  Bugia nasce nel 1966. Lo scopo è quello di rendere omaggio ai raccontatori di storie fantasiose di un tempo, quando a Le Piastre, paesino del pistoiese, ci si riuniva davanti al fuoco dei metati (luoghi dove si essiccavano le castagne) elaborando fantasiosi racconti misti tra la cultura “fai da te” e l’inventato.

Sezione grafica. Nasce negli anni ’80 per volere del vignettista Franco Bacci detto “Bac”. Illustrare una bugia,un fatto paradossale o inverosimile si può? Sì e i risultati sono stati esaltanti.
Lo scorso anno furono oltre 60 i partecipanti a questa sezione.

Come partecipare. Inviando fino ad un massimo di 4 bugie all’indirizzo “Accademia della Bugia” –Via della Chiesa, 27 – 51100 Le Piastre (PT) - oppure all'indirizzo e-mail accademiabugia@gmail.com
Per partecipare basta compilare la scheda sottostante.
La sottoscrizione della scheda consentirà agli organizzatori di utilizzare
le bugie come meglio riterrà opportuno con scopi comunque legati al Campionato Italiano della Bugia.
Il Campionato si svolgerà i prossimi 1-2 agosto.
Il termine per inviare le proprie opere è il 12 luglio 2015

I temi di questa edizione. Sono: "Guerra e pace" e "Il turismo in Italia"

Cosa si vince. Oltre a tanto onore, ci sono premi in puro metallo ricavato dalle cave della valle del Reno.
 I premi dedicati alla grafica sono 5: i Bugiardini (simbolo della bugia piastrese ideato dallo scultore Leonardo Begliomini, che identifica il campanile locale di S.Ilario) d’oro, d’argento e bronzo, oltre al premio popolare dedicato allo storico barbiere del paese “Pitillo”.
Da quest'anno c'è anche il Bugiardino Internazionale , che premierà il miglior autore straniero.
La giuria, inoltre, si riserverà di segnalare gli autori particolarmente meritevoli.
Il vincitore avrà l’onore di realizzare il diploma e le immagini del materiale pubblicitario del
 40° Campionato Italiano della Bugia.
 I vincitori saranno ospitati dagli abitanti del paese

Suggerimento tecnico. Ricordate: disegnare una bugia, un fatto paradossale o qualcosa di clamorosamente falso è possibile anche senza l'ausilio del testo.


La classifica 2014:

1° Marco De Angelis

Marco De Angelis ha sbaragliato tutti disegnando sotto la scritta “piatto tipico italiano, mozzarella e pomodoro” un contadino intento a mungere le mammelle di un enorme pomodoro, sicuramente transgenico


2° Margherita Allegri

 Al secondo posto Margherita Allegri di Cremona (città evidentemente di “bugiardi” visto che si è aggiudicata il podio sia nella sezione grafica che in quella letteraria) con il maquillage sulla lingua di un politico che prima di un discorso viene dipinta con gli zuccherosi colori dell’arcobaleno della pace. 


3° Gianlorenzo Ingrami

Terzo Gian Lorenzo Ingrami che ha disegnato un commensale intento a mangiare con coltello e forchetta veri una bistecca virtuale che fa bella mostra di sé dallo schermo di un tablet sistemato sulla tavola.


Premio popolare “Pitillo”, Giacomo Cardelli

Viene invece dalla vicina (a Le Piastre) Buggiano l’autore che si è aggiudicato il premio della giuria popolare intitolato al barbiere piastrese Pitillo. Giacomo Cardelli ha disegnato uno degli organizzatori dell’Expò 2015 che ha per tema “nutrire il pianeta” mentre parla ad una platea di bambini poveri a cui prima promette un pollo che poi invece si mangia avidamente davanti a loro.


Autori segnalati: Luca Ricciarelli, Luca Giorgi, Sergio Tessarolo, Giorgio Giunta







Il volantino con la scheda di partecipazione
cliccare QUI per allargare l'img



------------------------------------------------------------------------------

Se vuoi partecipare ad altre sezioni trovi tutto qui
http://www.labugia.it/

Concorso: Festival Economia 2015 "Sorrisi in mostra" i vincitori

$
0
0
Lo Studio d'Arte Andromeda ha comunicato i vincitori del concorso, Festival Economia 2015 "Sorrisi in mostra"
First place: Agim Sulaj– Italia


Dear artist,
thanks for participating at the exhibition "Sorrisi dal mondo"
international Festival of Economy in Trento, Italy.
In June 2nd, we counted the votes from the audience, and these are the results:
First place: Agim Sulaj – Italia
Second place: Luc Descheemaeker – Belgio
Third place: Mario Bochicchio - Italia

The works have been exposed to an international audience and will be visible on a website at this address:
http://studioandromeda.net/economia/

Thanks again for having taken part in this Festival, we hope to hear from you in our next project.


Studio d'Arte Andromeda
www.studioandromeda.net
http://2015.festivaleconomia.eu/
Trento

Second place: Luc Descheemaeker– Belgio



Cari artisti,
Grazie per aver partecipato alla Mostra "Sorrisi dal mondo"
Festival internazionale dell'economia di Trento.
Ii 2 giugno, abbiamo contato i voti del pubblico, e questi sono i risultati:
Primo posto: Agim Sulaj – Italia
Secondo posto: Luc Descheemaeker  – Belgio
Terzo posto: Mario Bochicchio-Italia

Le opere sono state esposte ad un pubblico internazionale e saranno visibili sul sito Web :
http://studioandromeda.net/economia/

Grazie ancora per aver preso parte a questo Festival, speriamo di risentirvi nel nostro prossimo progetto.


Studio d'Arte Andromeda
www.studioandromeda.net
http://2015.festivaleconomia.eu/
Trento


Third place: Mario Bochicchio - Italia

Buduàr 25

$
0
0



COPERTINA DI RAMSES MORALES


Sputtanati a mezzo stampa

A volte la realtà della nostra società dell’informazione riesce a superare il paradosso dell’umorismo. Ma non fa ridere.

Ci sono dei nostri amici e collaboratori che in aprile si sono ritrovati al centro di una vicenda davvero inammissibile.

Achille Superbi, Agim Sulaj e Alessandro Gatto sono stati accusati di partecipare in Iran ad una mostra che vorrebbe negare l’Olocausto.

Una falsa notizia, non verificata, tremenda, da brivido. Peccato, ovviamente, che NON sia vera. Una grandissima bufala non nata per scherzo, ma dai mezzi di informazione che man mano l’hanno gonfiata, senza prendere la precauzione – precauzione che dovrebbe fare parte integrante dell’etica giornalistica – di verificarne la fonte. E per i artisti, trovarsi al centro della vicenda e delle ingiurie derivate è stato un vero schiaffo. Ho sentito personalmente più volte Agim e Achille e ho colto il loro rammarico, la loro impotenza davanti a questo flusso di fango e la loro rabbia.

Ma ricostruiamo i fatti, perché questo specifico accaduto rappresenta un esempio di quello che non dovrebbe essere il giornalismo, quello che non informa ma disinforma, per mancanza di etica professionale..

Non solo non è giusto sputtanare a mezzo stampa senza almeno verificare che la notizia sia vera, ma costituisce un danno alla reputazione e all’etica stessa delle persone coinvolte.

E purtroppo capita anche a giornalisti di fama.

L’undici aprile, sul Foglio, a firma di Giulio Meotti compare la notizia di una mostra in Iran, con relativa presenza di artisti Italiani e giustamente si indigna. Purtroppo è tratto in inganno dal fatto che sul sito dell’associazione di cartoonists iraniana ci siano i nomi di Superbi e Sulaj in quanto hanno partecipato ad altre edizioni della biennale, ma non certo a tematiche di questo tipo. Superbi realizza da sempre eccellenti caricature che espone in tuto il mondo, ma quasi sempre di calciatori o attori e non ha mai realizzato vignette di satira politica.

Stessa cosa per Agim che è un illustratore delizioso, che non si esprime solo attraverso la satira e mai per offendere altri. Diverso il fatto per Gatto che alcuni anni fa partecipò ad una mostra che poteva avere caratteristiche analoghe a questa.

Certo, negare l’olocausto è una delle cose più stupide che si possano immaginare. Leggendo poi le intenzioni degli organizzatori, la motivazione non è propriamente questa, ma quello di dare una sorta di risposta satirica al fatto che in occidente i giornali come Charlie possono liberamente sbeffeggiare il credo musulmano, e dopo i tragici fatti di Parigi il tono di vignette di questo tipo è ancora aumentato.

Si può da un lato comprendere, ma il tema resta molto scivoloso. L’Olocausto purtroppo è avvenuto ed è tragicamente innegabile.

Questo non impedisce certo oggi di poter fare vignette sui politici israeliani. Ma tutto questo riguarda l’oggi e non ha nulla a che vedere con l’Olocausto.

L’articolo di Meotti termina con una frase che lascia aperta una porta: “Speriamo di scoprire, per questi vignettisti e per noi italiani, che con questa nuova porcheria iraniana antisemita non c’entrano niente”.

Ma lunedì 13 aprile, la notizia è ripresa con foga da Pierluigi Battista che fingendo di scrivere ai responsabili della Repubblica dell’Iran rincara la dose con considerazioni ai limiti dell’ingiuria (lo valuteranno gli avvocati degli artisti) chiedendo se è vero che parteciperanno questi italiani.

(Dino Aloi, dall'editoriale del numero 25)

Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
E' anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.


Un piccolo assaggio di quello che troverete nelle 127 pagine di Buduàr 25

di Silver


di Bruno Bozzetto


Ritratto di Giovanna Marini

$
0
0
Su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli

e l'intervista di Antonio Gnoli

a Giovanna Marini



Giovanna Marini: "Il mio canto libero in un mondo che non crede più alla resistenza"
La musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale: "Una sera venne ospite il grande folksinger americano Peter Seeger, amato anche da Bob Dylan. Dovevo fare da traduttore ma non sapevo lo slang. Fu surreale"

di ANTONIO GNOLI

PENSO che Giovanna Marini appartenga ad una certa sinistra scomparsa. Lei è ancora qui, ma gli ideali di giustizia e uguaglianza sono volati via da un pezzo. Non si sente, per questo, una sopravvissuta. Per curiosità vado ad una sua lezione dedicata al canto contadino.
Temo il peggio. Mi accorgo che è una donna affabile e brillante, mentre  -  negli spazi del Macro di Testaccio  -  racconta un mondo visibilmente remoto. Dispiega le sonorità della sua voce particolare davanti a una platea di allievi che la segue e partecipa attivamente. L'età media è alta. Come la passione dopolavoristica di questo gruppo che nel canto sembra voler scoprire disciplina e bellezza, più che impegno e futuro. Con Giovanna c'eravamo visti un paio di giorni prima nella sua casa ai Castelli Romani. E ripensavo alla naturalezza delle sue parole. Una semplicità non artefatta combinata con un'idea di vita coerente. Una cantante fuori dalle mode e dalla tirannia del mercato: "Non ho mai avuto pose da artista ispirata. La mia musica del resto nasce dalla conoscenza precisa di un mondo che non c'è più e dall'indignazione e la protesta con cui alcuni hanno cantato e denunciato le ingiustizie e i soprusi. So bene che tutto questo ha un sapore oggi strano, desueto, inattuale. Ma quel mondo è stato e continua a restare la mia vita".

Tutta la vita sotto il segno della musica?
"Sì, decisamente. Mio padre  -  che non ho mai conosciuto, morì a 29 anni quando nacqui  -  era un compositore, allievo di Respighi e Casella. Un talento anarchico le cui musiche sono ancora eseguite. Mia madre ha insegnato a lungo al conservatorio. Questo era lo sfondo. Studiai pianoforte. Una complicazione seria a un braccio mi impedì di continuare. A nove anni fui spedita in Inghilterra e lì per un po' persi il contatto con la musica".

Quel viaggio perché?
"A causa di un disturbo serio agli occhi provocato dall'avitaminosi. Venivamo da anni tremendi. Improvvisamente la guerra ci aveva reso tutti più poveri. Non c'era da mangiare. La mamma, per giunta, era una donna fuori dal mondo. Incapace di procurarsi alcunché. Pensava che la "borsa nera" fosse non già il mercato parallelo e illegale per l'acquisto del cibo, ma letteralmente una borsa dal colore nero! Quando scoprì l'arcano vendemmo due pianoforti e una radio. Ma per me era tardi. Avevo cominciato a perdere la vista".

C'era la guerra?
"La guerra era finita da un po'. Era il 1947. Fui spedita in Inghilterra, non lontano da Londra, ospite di una zia, architetto di paesaggi. Vi restai più di un anno. La mia vista migliorò, grazie alle cure e soprattutto al cibo. Tornai a Roma e a 13 anni feci l'esame per entrare al conservatorio di Santa Cecilia. Avevano da poco istituito un corso di chitarra classica. Decisi di provare".

So che ha studiato anche con Andrés Segovia.
"Accadde dopo il diploma, quando entrai all'Accademia Chigiana di Siena per il corso di specializzazione. Ci rimasi due anni. Incontrai quest'uomo conformista, ortodosso, noioso che imprecava contro la musica moderna. Era perennemente circondato da una corte di spagnoli e di uruguayani. Ma quando imbracciava la chitarra avvertivi potente il prolungamento dell'anima".

La musica ha questo di prodigioso?
"La musica, certo. Ma non solo. Direi che ogni arte, se è grande, è in grado di portarci in un altro mondo".

Il suo mondo, però, non restò quello della musica classica.
"Sono le circostanze e gli incontri, oltre alle preferenze, a orientare il cammino di una persona. Non sono stata un'eccezione. Mi imbattei casualmente in un libro che raccoglieva i canti dell'Alta Savoia. Mi affascinava la metrica, la diversità sonora. Ne imparai alcuni a memoria. Cominciai così a interessarmi di canti popolari. Nel frattempo proprio a Roma Harold Bradley aveva fondato il Folkstudio".

Ci andò a cantare?
"Praticamente dall'inizio. Quando Bradley tornò in America fu Giancarlo Cesaroni a rilevarne la gestione. E a rilanciarlo grazie anche ad alcune intuizioni felici. Qui mossero i primi passi personaggi come De Gregori e Venditti. Per tornare a me, una sera venne a sen- tirmi Roberto Leydi. Mi disse che aveva coinvolto, per un giro di concerti, Pete Seeger, il grande folksinger americano al quale lo stesso Bob Dylan aveva tributato il suo omaggio. Seeger venne a cantare al Folkstudio. Io, che conoscevo piuttosto bene l'inglese, fui invitata a tradurre a braccio le cose che veniva dicendo a commento alla sue canzoni. Fu una serata surreale".

Cosa accadde?
"Per quanto sapessi l'inglese, non conoscevo le inflessioni e le sfumature dello slang americano. Dal pubblico cominciarono a ridere. Seeger si guardava nervosamente intorno. Insomma fu un esordio al quanto impacciato".

Che anno era?
"L'inverno del 1963. Leydi  -  che oltre a essere un grande etnomusicologo era anche un uomo paziente e generoso  -  malgrado l'incidente, mi chiese se volevo partecipare a Milano, alla casa della Cultura, alla presentazione del primo disco del Nuovo Canzoniere Italiano. Fu così che entrai in contatto con il meglio che in quel momento si produceva nella musica folk".

Chi conobbe?
"Non c'erano solo cantanti. Ma anche intellettuali e antropologi. Conobbi Ivan Della Mea, Michele Straniero, Gianni Bosio. Si aggiunsero i nomi di Umberto Eco, Dario Fo, Giangiacomo Feltrinelli, Giovanni Pirelli, Diego Carpitella, Franco Fortini".

Aveva un'idea circa il tipo di intellettuale che stava nascendo?
"Per quello che potevo capire e dalle conferme che ebbi in seguito era una figura totalmente staccata dal mondo accademico; legata alla Resistenza e insofferente di certi conformismi; curiosa di sperimentare i fermenti che provenivano dalla società. E questo valeva anche per scrittori come Italo Calvino, antropologi come Ernesto De Martino o compositori come Luciano Berio, Luigi Nono e Sergio Liberovici. Con alcuni di loro strinsi rapporti di lavoro e perfino di amicizia".

Non c'erano donne?
"C'erano, eccome. Franca Rame, Sandra Mantovani, Caterina Bueno e poi Giovanna Daffini. A molti, quest'ultima, dirà poco. Ma fu un personaggio fondamentale e non solo nella mia vita".

Nel senso?
"Fu Giovanna Daffini a insegnarmi come cantano le mondine, a farmi capire la differenza tra canto contadino e canto lirico. Il primo non sfoga nella testa, ha una risonanza facciale. È una tecnica che pone una differenza culturale rispetto al canto lirico. Quando ascoltavo Bella ciao  -  che non è in origine un canto partigiano  -  mi colpivano non tanto le parole quanto la voce in qualche modo "strozzata"".

Quell'anno lei cominciò dunque a collaborare con il Canzoniere.
"Cominciai e ben presto ci lanciammo in una serie di iniziative musicali che ci condussero l'anno dopo al Festival di Spoleto. Era il 1964. E una sera del mese di giugno cantammo le nostre canzoni contadine davanti a un pubblico ostile. Fummo assaliti dai fischi e dagli insulti. Una donna si alzò gridando: non ho pagato il biglietto per ascoltare cantare la mia donna di servizio. In un certo senso aveva capito che il nostro canto nasceva dalle classi umili".

E poi cosa accadde?
"Il giorno dopo arrivarono i fascisti decisi a boicottarci e a buttarla in rissa. Da Genova giunsero alcuni partigiani e un gruppo di "camalli", ossia i portuali. Ci difesero dagli assalti. Riuscimmo così a portare fino in fondo il nostro spettacolo. Furono giorni memorabili. Improvvisamente diventammo famosi".

So che subito dopo andò a vivere per un certo periodo in America. Perché?
"Seguii mio marito che di professione era fisico. Il suo trasferimento al Mit di Boston fu l'occasione per conoscere meglio un mondo che alla musica folk aveva dedicato passione, intelligenza, creatività. La prima cosa che feci fu di andare a trovare Pete Seeger. Lui suonava spesso al Club 47, una specie di Folkstudio, non lontano da Boston. Gli ricordai quella serata romana disastrosa. Rise. Mi presentò sua sorella Peggy che cantava non solo bellissime ballate con il banjo, ma ne studiava anche le origini. Facemmo amicizia in quel luogo che avrebbe visto la consacrazione solo un paio di anni dopo di Bob Dylan. Tornai in Italia nel 1966".

I suoi legami con l'antropologia e la letteratura quanto l'hanno aiutata?
"Direi tantissimo. Grazie a Ernesto De Martino e Diego Carpitella. Ma anche a Pasolini che fu per me uno stimolo straordinario, anche se del tutto involontario".

Lo ha conosciuto?
"Ci incontrammo nel 1960 a una festa pubblica. Strimpellavo Bach con la chitarra. Avevo appreso a suonarlo da Segovia. Si avvicinò questo giovane che mi chiese se avevo voglia di cantare. Pensai: ma guarda stò ignorante che mi interrompe. Feci un gesto, come per allontanarlo. Lui insistette. Disse: ci sono cose bellissime che si fanno con la voce. E intonò una villotta friulana. Solo un accenno. Rimasi stupita. Gli chiesi in quale libro aveva trovato il testo. Mi rispose che apparteneva alla tradizione orale. A quel punto cantai qualcosa anch'io. Con Pasolini ci rivedemmo poi nel 1968. Nel frattempo divenni amica di Laura Betti".

Che ricordo ne ha?
"Una donna aggressiva e generosa. Dotata artisticamente. Persa dietro la cucina e la puntualità. Una sera a cena si presentò tardissimo Luca Ronconi. Lei, inferocita, cominciò a insultarlo. C'era il povero Franco Zeffirelli che cercava di calmarla. E a stento alla fine ci riuscì".

Ha mai cantato altro a parte la canzone contadina e politica?
"Direi di no, feci però una tournée in Spagna con Renato Carosone e Gegé Di Giacomo. Renato era bravissimo al pianoforte. Lo suonava con tre dita. Ed era simpaticissimo: mangiate, mangiate. È tutto pagato, diceva".

Ha mai frequentato il mondo della tradizione napoletana?
"Troppo grande e profondo. Per calarsi in quel mondo occorre possedere il genio di De Simone. A un certo punto mi ero interessata, diciamo così, di alcuni fenomeni religiosi. Insieme ad Annabella Rossi, una ricercatrice e antropologa, ci incuriosimmo di una guaritrice che si mormorava avesse poteri straordinari".

Dove praticava?
"Non lontano da Napoli. Era chiamata Giuseppina del Glorioso Alberto. Il "Glorioso Alberto" era il nipote, un camionista morto in un brutto incidente sull'autostrada. Giuseppina, si disse, ne aveva inghiottito l'anima. E senza sapere che era morto, un bel giorno si mise a parlare con la voce del nipote. Identica. Un medico avrebbe diagnosticato un caso di isteria. Lei, furbissima, in quella zona poverissima del napoletano, non lontano da Castel Volturno, impiantò una piccola Lourdes. Venivano da tutta la Campania per farsi guarire. Un vero spettacolo".

Ma il suo interesse qual era?
"Per le litanie che il popolo cantava. Poi la vicenda ebbe un finale imprevisto e cruento. Qualche mese dopo Giuseppina la veggente fu ammazzata da un devoto al quale aveva garantito una sostanziosa vincita al totocalcio. Lui si indebitò e quando scoprì di non aver vinto niente perse il lume della ragione. Il denaro, questa "lingua" ritenuta universale, spesso stravolge le relazioni tra le persone".

Il suo lavoro non l'ha resa ricca?
"La ricchezza non è mai stata in cima alle mie priorità".

Si sente ancora di sinistra?
"Sento di essere me stessa con coerenza, nonostante le incertezze e i dubbi. Provengo da quel mondo, anche se non so più bene cosa oggi rappresenti. Se avessi vissuto una vita da politico sarei una sopravvissuta. Ma ho vissuto una vita da musicista. E allora eccomi ancora qui. La mia ricerca del canto popolare si è legata ai valori della Resistenza e della Costituzione. Avevo come punti di riferimento: Vittorio Foa, Pietro Ingrao, Bruno Trentin. Maestri e amici nel rispetto e nella fede nell'uomo. Era questa la mia sinistra".

E la fede in Dio?
"Avevo una madre profondamente cattolica. Alla morte di mio padre si votò alla castità assoluta, trovando nella religione un forte sostegno. Mi sembrò un modo estremo ed eccessivo di attaccarsi a Dio. Però non posso dire di non avere fede, se non altro perché ho un fratello sacerdote col quale a volte discuto. Siamo il risultato delle nostre radici, siamo la nostra terra".

Questa terra è la tua terra?
""Questa terra è stata creata per te e per me", cantava Woody Guthrie. Ci sono certe canzoni che dicono dove devi andare. Basta crederci e incominciare a camminare".



Francesco De Gregori & Giovanna Marini - Sento il fischio del vapore

Cartoon of Vianden 2015 tema BIO, ORGANIC, NATURAL, ECOLOGY : i vincitori

$
0
0

1 prix Mikhael Zlatkovsky Russie



2 prix Carlo Schneider Luxembourg



3 prix Nikola Listes Croatie



Mention Istvan_Kelemen_Hungary



Mention Pepe Sanmartin Peru 



Mention_Vladimír PAVLÍK Slovakie 


Matthias Kiefel-Allemagne,
Michael Holtschulte-Allemagne,
Wolfgan Theiler-Allemagne,
Jan Tomaschoff-Allemagne,
Valeriu Kurtu-Allemagne,
Helmut Jacek-Allemagne,
Sabine Voigt-Allemagne,
Klaus Pitter-Autriche,
Emilel De Bolle- Belgique,
Sunnerberg Constantin- Belgique,
Luc Vernimmen-Belgique,
Stefaan Provijn-Belgique,
Luc Descheemaeker-Belgique,
Dereck Teixeira-Bresil,
Erico Junquieira-Bresil,
Neltair Abreau-Bresil,
Silvano Melo-Bresil,
Ubiratan Porto-Bresil,
Radoslav Marinov-Bulgarie,
Trayko Popov-Bulgarie,
Valentin Georgiev-Bulgarie,
Nikola Listes-Croatie,
Marek Ciezkiewicz-Canada,
Jing Xiao Xing-Chine,
ZhangWei-Chine,
Julio Angel-Cuba,
Roberto Castillo Rodriguez-Cuba,
Felipe Galindo -Etats Unis,
Matias Tolsa Montedoro-Espagne,
Istvan Kelemen Hongrie,
Ferhad Bahrami Reykani-Iran,
Hamid Ghalijari-Iran,
Hamid Soufi-Iran,
Malek Sheihi-Iran,
Mahdieh Sabbaghkar-Iran,
Boris Erenburg – Israel,
Grigori Katz-Israel,
Ilya katz-Israel,
Emilio Isca-Italie,
Paolo Dalponte -Italie,
Galym Boranbayev - Kazakstan,
Vladimiras Beresniovas- Lituanie,
Carlo Schneider-Luxembourg,
Ronny Peiffer - Luxembourg,
Darko Drljevic-Montenegru,
Pepe Sanmartin-Peru,
Szczepan Sadurski-Pologne,
Pawel Kuczynski-Pologne,
Wozniak Zbigniew-Pologne,
Andre Carrilho-Portugal,
Vaclav.Linek- RépubliqueTchèque,
Roman Kubec-République Tchèque,
Marek Simon-République Tchèque,
Doru Axinte-Romanie,
Aurel Stefan Stefanescu-Roumanie,
Constantin Pavel- Roumanie,
Liviu Stanila-Roumanie,
Mihai Ignat- Roumanie,
Marian Lupu Roumanie,
Petry et  Crisan-Roumanie,
Ross Thomson- Royaume Uni,
Alexander Yakovlev-Russie,
Bondarenko Marina-Russie,
Mikhail Zlatkovsky-Russie,
Vladimir Stankovski-Serbie,
Vladimir Pavlik-Slovakie,
Wissam Asaad-Syrie,
Omer Cam- Turquie,
Alexander Dubovsky-Ukraine,
Konstantin  Kazanchev-Ukraine,
Sergiy Riabokon-Ukraine,                                                    
Oleksy Kustovsky-Ukraine,                                                  
Michael Mayevsky-Ukraine,                            
Sergey Velmozhko-Ukraine,
Vladimir Kazanevsky-Ukraine,
Oleg Gutsol-Ukraine,
Sergei Semendyaev-Ukraine,

http://caricature.eu/index.html

FIFA corruzione e scandali

$
0
0

Scandales à la FIFA
#FIFA Corruption Scandal - © Chappatte in International Herald Tribune (2011)


Ennesimo scandalo alla FIFA
 Un terremoto che ha travolto i vertici della federazione internazionale di calcio, con sette arrestati tra cui due vicepresidenti. Sono due le operazioni svolte dalla giustizia svizzera, una in collaborazione con gli Usa e l’altra in modo indipendente. La prima ha portato all’arresto di sette dirigenti della Fifa in un’albergo di Zurigo (l’accusa è corruzione per circa 100 milioni di dollari su diritti tv e marketing negli Stati Uniti ed in Sudamerica). La seconda riguarda presunte irregolarità nell’assegnazione di Russia 2018 e Qatar 2022, con perquisizioni e sequestro di documenti nella sede della Fifa. (continua)
Raccolgo qualche vignetta delle innumerevoli disegnate per questo scandalo, partendo da una del 2011 di Chappatte, la cosa si sapeva ma non c'erano le prove o fino ad ora non c'era la volontà di far emergere lo scandalo.






Ré-élection de Sepp Blatter
#FIFA: Sepp #Blatter réélu? – © Chappatte dans NZZ am Sonntag, Zurich


FIFA: le patron reste
#FIFA: #Blatter le parrain reste au pouvoir - © Chappatte dans Le Temps, Genève


Après la démission de Sepp Blatter
#FIFA: Après la démission de Sepp #Blatter - © Chappatte dans Le Temps, Suisse


Blatter and soccer
BY RIBER HANSSON, SYDSVENSKAN  -  5/29/2015


Adams


Adams



Bob

captain sepp
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  5/29/2015

Losing his grip...?
Brian Adcock

FA wabts FIFA boycott
BY RAINER HACHFELD, NEUES DEUTSCHLAND, GERMANY  -  6/2/2015
la notizia

On the throne
BY PETAR PISMESTROVIC, KLEINE ZEITUNG, AUSTRIA  -  5/30/2015


FIFA Fair Play award
BY TOM JANSSEN, THE NETHERLANDS  -  5/28/2015


Paolo Lombardi
http://www.toonpool.com/cartoons/Italian%20World%20Cup%202014_226208



Blatter resignation
Paolo Lombardi


Dalcio


29/05/2015
FIFA CONNECTION
L'arresto dei vertici della FIFA da parte dell' FBI apre un nuovo incidente diplomatico tra gli USA e la Russia in questa nuova stagione di Guerra Fredda.
Uber


domenica 31 maggio 2015
TRIANGOLARE DI CALCIO
Ma il rigore calciato dall'FBI contro la FIFA era sbagliato o alla fine ha raggiunto il vero obbiettivo?
Il caso sembra veramente complicato, un Blatter rieletto nonostante l'intera dirigenza della FIFA arrestata per corruzione e un Platini sconfitto nonostante (?)  la voglia di pulizia reclamata dalla UEFA. Ai posteri l'ardua sentenza
Uber

28/05/15
Pillinini



Valerio Marini





FBI
Portos

Scandalo Fifa: Putin vs USA
Portos



Platini
Portos

des billets verts pour la #FIFA . #ledroit 
BADO / Guy Badeaux



Fifa
Jan-Erik Ander

Blatter igen
Jan-Erik Ander


sepp's golden balls  #FIFAarrests #SeppBlatter  #FIFAcorruption
David Rowe

and the winner of the shitty boot award #SeppBlatter #FIFA #FIFAcorruption
David Rowe


------------------------------------------------------------

Ti potrebbe interessare anche:

World Cup 2014 : the BeauTiFUL GAME
FIFA Brings you the BeauTiFUL GAME

Toni Vedù

$
0
0
Umoristi a Marostica. 1° premio 1983, tema: “Musica”




Se n'è andato con la leggerezza dell'ironia che ha segnato la sua vita. Antonio "Toni" Vedù, noto umorista, vignettista e componente sin dalla fondazione dell'Anonima Magnagati, si è spento il 19 aprile 2015 all'età di 67 anni. Lo ha sconfitto una malattia che lui ha affrontato sempre con coraggio, tanto da salire sul palco del teatro Comunale due mesi fa per lo spettacolo della storica compagnia. Vedù ha insegnato per anni disegno, storia dell'arte e discipline pittoriche al Lioy e alle superiori. Si è sempre detto convinto che "le ciacole fa girare el mondo, ma i fati fa tremare le culate" ed è proprio la sua vena umoristica che lo ha reso famoso e ben voluto.





Un piccolo appunto prima di presentarvi alcuni dei tanti bellissimi cartoons che Toni ha disegnato, Antonio Vedù in arte Toni non era solo un cartoonist, ma un artista completo, pittore, illustratore, cabarettista  potrete trovare tutto sul suo sito www.tonivedu.it




Divisionismo

Leonardo


Macchiaioli

Espressionismo



Bauhaus


1° premio Codogno 2008 tema "Ambiente"

Concorso Sporthumor Fossano 2008 - 1° Premio


27a Biennale internazionale dell'Umorismo nell'Arte. 2° premio


Prix CartonSea 2014 - la sicurezza sul lavoro- "Angelo Custode"- Toni Vedù


---------------------------------------------------------------------




VICENZA. Giocare con la morte, tirarle la lingua un attimo prima che vibri la falce, è roba da sopraffini umoristi. Toni Vedù c´è riuscito la sera del 12 febbraio scorso sul palcoscenico del Comunale, davanti a novecento e passa spettatori sorridenti. Perché “Bonanote sonadori”, lo spettacolo più recente dei Magnagati, si apre proprio con l´Anonima impegnata a celebrare il proprio funerale, attorno a una bara. Chissà che pensieri attraversavano la mente di Toni, già imbottito di medicinali, in quel sarcastico momento prima che lo show riprendesse poi il suo corso consueto, con lui assiso allo scrittoio dove vergare vignette in diretta (al termine regalate al pubblico, come sempre) oppure schierato accanto agli altri tre - Batu, Pierandrea, Uccio - a sibilare le sue tipiche freddure, frutto d´una intelligenza tagliente e affettuosamente tutta “veneta”. Anzi, vicentina, carta d´identità onorata anche in seno alla Confraternita del Bacalà.

L'ANONIMA. Nel cabaret aveva trovato il naturale approdo a una vocazione musicale iniziata a metà degli anni Sessanta formando, con Ferruccio Cavallin e Roberto Meneguzzo, il trio Folk Studio 3, omaggio al primo Dylan e dintorni. L´incontro con Bobo Morello avrebbe provocato l´atto di nascita - fine 1972 - dell´Anonima Magnagati e del loro conseguente “folkabaret”, magica commistione di tradizione berica e sonorità americane cui ben presto si sarebbe aggiunta una dimensione teatrale (modellata sui Gufi milanesi) sempre più originale, affinata anche grazie all´apporto di registi come Renato Stanisci e Roberto Cuppone.
Satira scritta e recitata, tournée a spron battuto, dischi, apparizioni televisive, persino film: dietro a ogni passo del quartetto, c´era comunque la sua eminenza grigia, tradotta alla ribalta pure nell´assegnato ruolo di “uomo d´ordine” rispetto alla comicità prorompente dei compari.
Ma, ovviamente, c´è tutto un altro versante della personalità di Vedù a parlare per lui, quello del prodigioso artista figurativo, attività coltivata con cura e affiancata alla sapiente didattica.

ARTISTA VERO. Nel 2011, quando diede alle stampe il meraviglioso volume «La pittura ha le gambe lunghe. 150 anni di arte moderna in 150 vignette” per i tipi di Agorà Factory, l´editore Graziano Ramina gli chiese un autoritratto in parole, un breve curriculum. E la risposta fu la seguente: «Toni Vedù, classe ´47, nasce a Vicenza il 31 ottobre, la misteriosa notte di Halloween, ma ignorandolo per molti anni poiché allora, coscienziosamente, i suoi genitori gli avevano insegnato che quella era la Giornata Internazionale del Risparmio. Frequentato maldestramente il liceo scientifico, con una precipitosa svolta a Ù (notare l´accento) si diploma all´Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo un ventennio di insegnamento delle scuole superiori si dedica alla libera professione come pittore, docente di acquarello e cartoonist. Come umorista grafico ha collaborato con Quattroruote, Il Giornale di Vicenza, Associazione Artigiani, Eutelsat e vinto premi nelle rassegne di Marostica, Tolentino, Dolo e Siena». Descrizione troppo succinta? No, se poi ci si mette a guardare le sue tavole, che bastano e avanzano a dirne la grandezza, frutto d´un lavoro iniziato ancora nei fogli studenteschi.
Nelle sue creazioni, Toni Vedù ha saputo essere iperrealistico e metafisico, popolare e raffinatissimo, divertente e provocatorio, ha dimostrato di possedere non solo una tecnica mirabile, ma anche occhio lungo e astuzia rapida, capacità di sintesi scintillante e spietata, tutte doti in comune con uno dei suoi scrittori certamente preferiti, Luigi Meneghello.
Ma, volendogli rintracciare altri numi tutelari, l´elenco dovrebbe comprendere fonti disparate, andando da Tiepolo a Folon, da Canaletto a Saul Steinberg fino alle “strip” di Johnny Hart, con colonna sonora a base di Bach e Beatles, ballate celtiche, e riferimenti dal Rinascimento al Pop.

STILE UNICO. Abituato a fare le cose sul serio senza prendersi (troppo) sul serio, vedi la definizione del proprio repertorio come “Surrealumorismo”, Vedù ha inanellato preziose mostre in città come altrove e all´estero, ha ottenuto riconoscimenti importanti, ha aperto una galleria a Porta Padova, ci ha tenuto compagnia anche come lettori grazie all´inconfondibile verve cronistica, ha spesso fatto la gioia di esigenti collezionisti con una continua, stupefacente serie di invenzioni e variazioni visive sui temi architettonici palladiani. E pare che uno dei suoi ultimi progetti riguardasse il Palladio “privato”, quel Palladio familiare di cui poco si sa, da realizzare in combutta con Stefano Ferrio quanto ai testi e tutta da sé, ovviamente, per le illustrazioni.
Poi, si sa, gli artisti non muoiono, immortalati come sono dalle loro opere. Nel caso di Vedù ce n´è una, al di là delle centinaia oggi in cornice o custodite nei libri, che continua a correre all´aria aperta: infatti, pur non ritenendosi un grafico professionista, negli anni Ottanta egli partecipò al concorso per il nuovo stemma del Vicenza Calcio, e lo vinse.
Infine, non va dimenticato che era un tipo preciso: ha deciso di andarsene in un giorno di pioggia, perché amava l'Irlanda. (fonte)

Il trattato di Schengen di Agim Sulaj

$
0
0

Schengen, sogni affogati
 di Agim Sulaj


https://it.wikipedia.org/wiki/Accordi_di_Schengen

Festival di Internazionale a Ferrara 2015 - Concorso Una vignetta per l'Europa

$
0
0


Una vignetta per l’Europa

Qual è il futuro dell’Europa? Il Regno Unito resterà nell’Unione? L’Europa deciderà di intervenire in Libia? L’estrema destra continuerà ad avanzare in Francia?
Immigrazione, crisi economica, partiti populisti, movimenti per i diritti civili, disoccupazione sono alcuni dei temi che hanno riempito le pagine dei giornali nell’ultimo anno ma le parole non sono l’unico modo per riflettere sull’attualità politica. Spesso le vignette possono essere molto più efficaci.

Per questo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e con la partecipazione di Voxeurop.eu ha indetto un concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana negli ultimi mesi.

Vuoi partecipare? Scarica il regolamento e il modulo d’iscrizione.
Compilalo e invialo entro il 6 luglio a: vignette@internazionale.it

La vignetta più bella sarà premiata nel corso del festival di Internazionale a Ferrara 2015.
Fonte: Internazionale
La vignetta vincitrice 2014 di Marco Tonus

What’s the future of Europe? Will the United Kingdom leave the EU? Will Europe attack Libya? Will the right-wing tide continue to grow in France?Immigration, economic crisis, populist parties, civil rights movements, unemployment: these issues have received extensive media coverage in the last year, but words are not the only way to reflect on the news. To dispel the uncertainty enveloping the European Union, a cartoon may be more effective than a thousand words.

For this reason the European Commission, in partnership with Internazionale and Voxeurop.eu, has launched a contest to pick the best political cartoon featured in the Italian press in 2014.

To take part, download the terms and conditions and the application form. Fill in the form before July 6 and send it to: vignette@internazionale.it
The best cartoon will receive a prize during the 2015 Internazionale festival in Ferrara.


Nota: Il nuovo logo  del festival di Internazionale a Ferrara, che si terrà dal 2 al 4 ottobre 2015  è disegnato da Anna Keen, la pittrice e illustratrice britannica nata nell’isola di Wight. I suoi disegni accompagnano Internazionale fin dal primo numero.

Free Atena Farghadani!! #Draw4Atena

$
0
0
Vignettisti di tutto il mondo in solidarietà di Atena Farghadani


Decine di artisti e vignettisti di tutto il mondo hanno lanciato una campagna in favore dell'artista iraniana, Atena Farghadani condannata a 12 anni di reclusione per una vignetta satirica.

Dopo una lettera aperta dal gruppo della campagna statunitense Cartoonists Rights Network International,  e un appello di Michael Cavna delWashington Post , gli artisti e cartoonists di tutto il mondo hanno condiviso i loro cartoons attraverso i social media per aumentare la consapevolezza del suo caso, date anche le sue precarie condizioni di salute .
The Guardian, ha accettato  di condividere a livello globale le vignette nella sezione Guardian Witness: "#Draw4Atena: add your cartoons in support of the jailed Iranian artist"
Su Twitter, Facebook ecc. l’hashtag per la condivisione è  #Draw4Atena.

CRNI ha lanciato anche un appello per mandare una mail in supporto ad Atena Farghadani.

free Atena
3 giugno2015
Mana Neyestani


Free Atena Farghadani!!
#Draw4Atena #AtenaFarghadani
@guardian @GuardianWitness #Iran
Gianluca Costantini



#Draw4Atena   Shahrokh Heidari
Iranian artist Atena Farghadani is sentenced to 12 years in prison over an illustration depicting members of the Iranian parliament as animals. Sharokh Heidari is only one of the cartoonists that responded with a protest cartoon. You can join the campaign by adding your own protest cartoon to social media or to our newsroom with the hashtag #Draw4Atena or (if you can’t draw) by writing an open letter to the government of Iran.
15 Jun 2015 (CARTOON MOVEMENT)


Kianoush
Kianoush









di Franco Bianco (qui la versione in inglese)
-----------------------------------------------------------------


il cartoon di Atena Farghadani

tutta la storia


Concorso Spirito di vino 2015

$
0
0


Cari Amici,

abbiamo il piacere di presentarvi la 16° edizione del Concorso Internazionale Spirito di Vino, organizzato da Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia.
Anche quest'anno i partecipanti saranno divisi in due sezioni: la prima riservata ai vignettisti dai 18 ai 35 anni d'età e la seconda destinata ad artisti che hannosuperato i 36 anni d'età.

Il Concorso ha preso il via in occasione di Cantine Aperte, il 31 maggio scorso, e prevede la possibilità di inviare fino a un massimo di tre opere satiriche sul tema del vino entro il 31 agosto 2015. Le premiazioni avranno luogo a Udine il 12 settembre 2015 in occasione di Friuli DOC, l'appuntamento annuale con l'enogastronomia della Regione Friuli Venezia Giulia.
Le opere possono essere inviate:
         Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia
         Via del Partidor 7
         33100 Udine

Assieme alle opere va inviato anche il form d'iscrizione, che trovate nel regolamento, debitamente compilato in tutti i campi

Nome
Cognome
Nato a
Data di nascita
Tel / Fax
Cellulare
E-mail
Indirizzo
Cap e città
Provincia
Titolo dell’opera e breve commento
Firma
Vi invitiamo a visionare il regolamento, e saremmo grati se poteste aiutarci a pubblicizzare il nostro concorso.

In attesa di ricevere le vostre opere, vi ringraziamo per l'attenzione!

A presto!

Questi sotto sono 
i primi due classificati del concorso 2014

Senza titolo
categoria under 35
Nikola Hendrickx

No title
categoria over 35 
Kazanchev Konstantin


Agim Sulaj : "senza titolo"

In "Notte stellata" di Van Gogh c'è arte e matematica.

$
0
0
Guarderò le stelle
Com'erano la notte ad Arles,
Appese sopra il tuo boulevard;
Io sono dentro agli occhi tuoi,
Víncent.[...]



Uno degli aspetti più straordinari del cervello umano è la capacità di riconoscere dei modelli e descriverli.

Tra i modelli più difficili da comprendere c’è il concetto di flusso turbolento nella dinamica dei fluidi. Il fisico tedesco Werner Heisenberg disse: “Quando incontrerò Dio, gli farò due domande: “Perché la relatività?” e “Perché la turbolenza?”. Di sicuro mi risponderà alla prima.”

Per quanto la turbolenza sia difficile da capire matematicamente, possiamo usare l’arte per rappresentarla.

Nel giugno 1889, Vincent Van Gogh dipinse la vista poco prima dell’alba dalla finestra della sua stanza del manicomio Saint-Paul-de Mausole a Saint-Rémy-de-Provence, dove si era ricoverato dopo essersi tagliato un orecchio durante un episodio psicotico. In “Notte stellata” le pennellate circolari creano un cielo notturno pieno di vortici di nubi e di mulinelli stellari.

Van Gogh e altri impressionisti rappresentavano la luce in modo diverso dai predecessori, sembravano catturarne il movimento, ad esempio, su acque screziate dal sole, o qui nella luce delle stelle che scintilla e si scioglie attraverso onde lattiginose del cielo blu della notte. L’effetto è causato dalla luminanza, l’intensità della luce nei colori sulla tela.

La parte più primaria della nostra corteccia visiva, che vede i contrasti e i movimenti della luce, ma non il colore, mescola due aree di colori diversi se hanno la stessa luminanza. Ma la suddivisione cerebrale primaria vedrà i colori in contrasto senza mescolarli. Con entrambe le interpretazioni in contemporanea, la luce in molte opere impressioniste pare pulsare, baluginare e irradiarsi in modo strano.

Ecco come questa e altre opere impressioniste usano rapide pennellate marcate per catturare qualcosa di considerevolmente reale sul modo di muoversi della luce.

60 anni dopo, il matematico russo Andrey Kolmogorov incoraggiò la nostra comprensione matematica della turbolenza ipotizzando che l’energia in un fluido turbolento a lunghezza R varia in proporzione di cinque terzi della potenza di R. Misurazioni sperimentali mostrano come Kolmogorov fosse straordinariamente vicino al modo in cui funzionano i flussi turbolenti, sebbene una descrizione completa delle turbolenze rimanga una delle questioni irrisolte della fisica.

Un fluido turbolento è sempre simile a se stesso se c’è una cascata di energia: i mulinelli grandi trasferiscono energia a quelli più piccoli, che fanno lo stesso in scala. Esempi ne sono la macchia rossa di Giove, la formazione delle nubi e le particelle di polvere interstellare.

Nel 2004, con il telescopio di Hubble, degli scienziati osservarono i mulinelli di una nube di polvere intorno a una stella, e si ricordarono della “Notte stellata” di Van Gogh. Questo spinse scienziati di Messico, Spagna e Inghilterra a studiare in dettaglio la luminanza nei dipinti di Van Gogh. Scoprirono che c’è un preciso modello di strutture fluide turbolente, vicine all’equazione di Kolmogorov, nascosto in molti dipinti di Van Gogh. I ricercatori hanno digitalizzato i quadri e misurato come la luminosità vari ogni due pixel. Dalle curve misurate per la separazione in pixel, hanno concluso che i dipinti di Van Gogh del periodo di agitazione psicotica si comportano in modo straordinariamente simile alla turbolenza fluida. L’autoritratto con la pipa, di un periodo più calmo della vita di Van Gogh, non ha mostrato alcuna corrispondenza. E neanche opere di altri artisti che a prima vista sembrano ugualmente turbolente, come “L’urlo” di Munch.

Mentre sarebbe troppo facile dire che il genio turbolento di Van Gogh gli ha consentito di raffigurare la turbolenza, è anche fin troppo difficile esprimere accuratamente la bellezza esaltante del fatto che in un periodo di profonda sofferenza, Van Gogh sia stato capace di percepire e rappresentare uno dei concetti più difficili in assoluto che la natura abbia mai offerto all’uomo, e di unire la sua singolare immaginazione ai misteri più profondi dei movimenti, dei fluidi e della luce.
Natalya St. Clair
fonte traduzione


The unexpected math behind Van Gogh's "Starry Night" - Natalya St. Clair
Video animato di Avi Ofer


Qui potete ammirare il dipinto Notte stellata in ogni suo dettaglio.

............................................................................................................

Prima di dare del pazzo a Van Gogh,

sappi che lui è terrazzo, tu ground floor. 
Prima di dire che era fuori di senno,
fammi un disegno con fogli di carta e crayon. 
Van Gogh, mica quel tizio là, 
ma uno che alla tua età libri di Emile Zola, 
Shakespeare nelle corde, Dickens nelle corde;
tu leggi manuali di DVD Recorder,
Lui, trecento lettere letteratura fine, 
Tu, centosessanta caratteri due faccine, fine.
Lui, London, Paris, Anverse, 
Tu, megastore, iper, multiplex.
Lui, distante ma sa tutto del fratello Teo,
Tu, convivi e non sai nulla del fratello tuo.
Lui, a piedi per i campi, lo stimola, 
Tu, rinchiuso con i crampi sul tapis roulant
Beh, da una prima stima mio caro ragazzo, 
dovresti convenire che...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Van Gogh, 
a sedici anni girò tra collezioni d'arte, 
Tu sedici anni Yu-Gi-Oh, collezioni carte,
A vent'anni nel salon del Louvre 
e tu nell'autosalon nel SUV rimani in mutande, 
Lui oli su tela, e creò dipinti,
Tu oli su muscoli, gare di bodybuilding ,
Lui, paesane, modelle, prostitute, 
Tu passi le notti nel letto con il computer, 
Lui ha talento e lo sai
che è un po' che non l'hai, 
lui scommette su di se, 
tu poker online, 
lui esaltato per aver incontrato Gauguin, 
tu esaltato per avere pippato cocaine, 
lui assenzio e poesia, 
tu senza poesia,
lui ha fede, 
tu ti senti il messia. 
Van Gogh, una lama e si taglia l'orecchio, 
io ti sento parlare, sto per fare lo stesso.
Ho il rasoio tra le dita
ma non ti ammazzo,
avrò pieta di te perché...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Spacchi tutto quando fan goal
Fai la coda per lo smartphone, 
Tu sei pazzo, mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Ok Van Gogh, mangiava tubi di colore ed altre cose assurde, 
probabilmente meno tossiche del tuo cheeseburger, 
lui llucinazioni che alterano la vista, 
tu ti fai di funghi ad Amsterdam ma ciò non fa di te un artista.
Tu, in fissa con i cellulari
lui coi girasoli. 
girare con te è un po' come quando si gira soli. 
Colpo di mano, cambia il vento, come a rubamazzo, 
C'è una novità ragazzo,
tu non sei più sano...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh

Caparezza

Buduàr 26

$
0
0



COPERTINA DI GIANNI CHIOSTRI

Questo numero, forse più dei precedenti, da una dimensione del presente e del passato dell’umorismo.

Con buona pace di chi pensa che non ci sia più nulla da dire e da proporre.

Mostre, scoperte, interventi e discussioni riempiono all’inverosimile, ad ogni uscita, le nostre pagine anticate, e molto è il materiale che di volta in volta, siamo costretti a rimandare “al prossimo numero”.

Quando abbiamo cominciato questa avventura, nel lontano agosto 2012 (ebbene sì, lo possiamo dire con un po’ di orgoglio misto ad emozione!) ci ponevamo il problema contrario: come faremo a riempire il nostro salotto anticato?

Nelle pagine che seguono troverete molte proposte che vi porteranno avanti ed indietro nel tempo. Si parlerà di musica, di pubblicità, di grafica. Troverete momenti di puro divertimento, di studio e di malinconia.

Mi rendo conto, scrivendo, che ormai Buduàr è un piccolo universo.

Una sorta di simulazione della vita reale, dove si intrecciano avvenimenti, si ride, sorride e piange. E ci sofferma a pensare, ma non troppo, perché subito, dietro l’angolo, c’è l’ora dell’aperitivo.

Chissà come si immaginavano i propri lettori gli autori dei grandi storici giornali d’epoca: dove veniva letta La Sigaretta; come veniva aperto Il Travaso. Come era vestito l’affezionato lettore dell’antichissima La Rana... Noi, apparendo in uno schermo abbiamo più o meno le stesse curiosità. Non ci è dato sapere se in questo momento ci state leggendo su un tablet, su un monitor grande o piccolo, seduti o in piedi aspettando la metropolitana. Soli o con una persona accanto con cui condividere almeno il nostro finto scricchiolio cartaceo.

Possiamo solo immaginare che sul vostro volto appaia, ogni tanto, un bel sorriso. E questo è il segnale che abbiamo fatto, anche questa volta, un buon lavoro, ma soprattutto, che ci siamo nuovamente divertiti da matti a prepararlo.

(Palex dall'editoriale del numero 26)

Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
E' anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.

Come anteprima ho ho scelto due grandi: Burato e Ro Marcenaro







molto interessante la segnalazione a pagina 11:
 "Padiglione Tibet, ideato e curato da Roberto Maggi, sino al 2 Agosto 2015, nella suggestiva sede della chiesa di Santa Marta a Venezia, ospita in questa terza edizione, contestuale alla Biennale di Venezia, una mostra di Buduàr, curata da Dino Aloi, sul tema "Tibet c'è poco da ridere"con interventi di artisti italiani e francesi. Un modo di contribuire alla nostra maniera, con umorismo e ironia, ad una causa importante di cui si parla realmente molto poco."

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.
Gli artisti invitati a Padiglione Tibet hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.
Problema affrontato anche dalla mostra “Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduàr (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: "Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia [...]
di Marco De Angelis


- Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere

Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.

http://www.buduar.it/

Paolo Piffarerio

$
0
0

"Cari Amici e collaboratori, questa notte ci ha lasciato Paolo Piffarerio (classe 1924) storico collaboratore del nostro settimanale". Così il direttore de "Il Giornalino", Stefano Gorla, ha annunciato la morte , il 30 giugno scorso dell'illustratore italiano, noto al grande pubblico per essere uno dei disegnatori del fumetto"Alan Ford".

Fonte Sergio Bonelli.it
Nato a Milano il 27 agosto 1924, Paolo Piffarerio è stato uno dei più stimati specialisti in riduzioni a fumetti di opere letterarie. Dopo il diploma all'Accademia di Brera, esordisce nel 1943 con "Capitan Falco". Nel 1946 realizza "Il ritorno del cow-boy" e "La Venere indiana" per l'Audace diretta da Tea Bonelli e, l'anno successivo, disegna per "Ipnos", scritto da Gianluigi Bonelli.
Nel 1953 entra nel mondo dell'animazione e del cinema, realizzando short per la Gamma Film (fondata con i suoi fratelli – Roberto e Nino – e Gino Gavioli), studio che negli anni successivi crea numerose animazioni pubblicitarie per Carosello e che collabora con il cinema per "La lunga calza verde" (1961, sceneggiato da Cesare Zavattini) e "Putiferio va alla guerra" (1968). Negli anni Sessanta e Settanta lavora per l'Editoriale Corno, realizzando, tra gli altri, "Viva l'Italia", "El Gringo", "Milord" e il racconto, pubblicato tra le pagine di "Eureka", "Fouchè, un uomo nella Rivoluzione", che, nel 1976, gli vale il premio Marzocco d'Argento. Dal 1975 realizza le matite di alcuni episodi di "Alan Ford".
Nel 1977 collabora a varie "Storie... a fumetti" di Enzo Biagi, pubblicate da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1978 comincia il suo lungo rapporto lavorativo con le edizioni paoline, ed è qui che si specializza in riduzioni di celebri romanzi, tra cui "La maschera di ferro", "I promessi sposi" (scritta da Claudio Nizzi, "Le avventure di Ulisse" e "I miserabili". Negli ultimi anni, collaborava regolarmente con il settimanale "La Settimana Enigmistica".


Tra i pionieri del cinema d'animazione, Piffarerio realizzò alcuni tra i personaggi più amati del celebre Carosello:
  • La parola alla strada (dove il vigile siciliano Concilia e il pedone veneto Foresto concludevano che: Non è vero che tutto fa brodo, è Lombardi il vero buon brodo). Testimonial, ovviamente, del dado da cucina Lombardi. Spot andato in onda dal 1959 al 1965.
  • Caio Gregorio er guardiano der pretorio (simpaticissimo omuncolo che parlava in romanesco, testimonial dei tessuti Rhodiatoce). Spot andato in onda dal 1960 al 1969.
  • "Pallina dà lustro alla casa" (testimonial del Vetril). Spot andato in onda dal 1961 al 1968.
  • Babbut Mammut e Figliutt (allegra famiglia di cavernicoli che reclamizzano gli Pneumatici e materassi in gommapiuma Pirelli). Spot andato in onda dal 1962 al 1965.
  • Vitaccia cavallina (il cavallino testimonial del succhi di frutta Derby). Spot andato in onda dal 1962 al 1975.
  • Gringo (il cowboy che si nutriva di carne Montana, con i testi in rima forzata sulla falsariga del coevo brano "Ringo" di Adriano Celentano). Spot andato in onda (nella sua forma originale) dal 1966 al 1976.
  • Taca Banda o Andrea e Oracolo (avidi consumatori dei crackers Doria e dei biscotti Bucaneve). Spot andato in onda dal 1968 al 1976.
  • il frate Cimabue (testimonial dell’amaro Dom Bairo). Spot andato in onda del 1972 al 1976.


Sigla di apertura del cortometraggio animato "Alan Ford e il Gruppo TNT contro Superciuk", diretto nel 1988 da Max Bunker (al secolo Luciano Secchi), autore anche della sceneggiatura. I disegni sono di Paolo Piffarerio. La canzone "Alan Ford"è di Luciano Secchi (testo), Arturo Zitelli (musica e arrangiamento) e Gianni Daldello (arrangiamento).


L'amaro fu pubblicizzato da una nota serie di spot di Carosello, Le avventure di Cimabue. Il protagonista era un fraticello di nome Cimabue che veniva canzonato dei confratelli, per i molti errori commessi, con le parole Cimabue, Cimabue, fai una cosa, ne sbagli due. La sua consueta replica, anch'essa al tempo passata nel parlare comune, era: Ma che cagnara, sbagliando si impara!.
Lo spot andò in onda tra il 1972 e il 1976 ed era basato su una animazione realizzata graficamente da Paolo Piffarerio per la Gamma Film.


Vitaccia cavallina: La pittura


da il Corriere

Viewing all 1805 articles
Browse latest View live