CARMEN YÁÑEZ
ERAVAMO COSÌ FELICI E NON LO SAPEVAMO
Ignoranti della luce che circondava l’innocenza
eravamo così felici amore mio,
con il calore delle nostre mani unite
attraversando tutte le strade
e ridendo degli ostacoli di pietra o grandine
che volevano fermare quella nostra corsa irresponsabile di felicità.
Eravamo così felici
e non ci accorgevamo della dimensione della vita.
Dell’invisibile minaccia, dell’ombra lunga
della paura,
noi non sapevamo nulla, insolenti.
Amandoci con previsioni di futuro.
Ora non arrivo a pensare oltre il domani quando aspetto
la prova della tua vita per bocca d’altri.
La poesia è tratta dall’ultima raccolta della Yáñez, Senza ritorno, pubblicata dalla Guanda lo scorso anno. In questa poesia d’amore, struggente, commovente, c’è perdita, nostalgia, rimpianto, sgomento ed è naturalmente dedicata al compagno della sua vita Luis Sepúlveda, che questo male terribile che ha colpito le nostre vite, ha portato via al suo amore e a tutti noi. In fondo alla pagina potete leggere la poesia originale. La traduzione è di Roberta Bovaia
Gio / Mariagrazia Quaranta
Uno scrittore per bambini e rivoluzionari
Il 16 aprile del 2020, dopo cinquantuno giorni di resistenza al male, moriva di Covid il grande scrittore cileno Luis Sepulveda, militante pro Allende, sopravvissuto al carcere e alle torture del regime di Pinochet. Facendo un giro su Internet alla ricerca dei suoi libri si trovano quelli, pur bellissimi, dedicati all’infanzia a base di gabbianelle e gatti, balene e lumache. Per trovare i libri «per grandi» che hanno dentro gli ideali e i drammi del Novecento, le peripezie e i ricordi della rivoluzione, come «La fine della storia», bisogna scavare, scavare parecchio. Così va il mondo. Soprattutto on line, dove si vendono più libri che in libreria. Ahimè.
Ivano Sartori
Il 16 aprile 2020 il virus ci portava via Luis Sepúlveda
Paolo Lombardi
Giocava coi generi: le favole per i sentimenti universali (oltre alla storia della Gabbianella, quella del gatto e del topo che diventò suo amico, della lumaca che scoprì la lentezza e del cane che insegnò a un bambino la fedeltà); la novela negra per denunciare l'arroganza dei potenti, la solitudine degli sconfitti o, come in Diario di un killer sentimentale, l'orgoglio di un uomo tradito; i racconti per mettere a nudo dopo un lento processo di maturazione le sue idee e passioni. Si legga ad esempio Incontro d'amore in un paese in guerra.
"È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo.”
LUIS SEPÚLVEDA
Roby Il Pettirosso
vignetta, ispirata e dedicata a Luis Sepulveda
Gianlo
http://gianloingrami.blogspot.com/
Gianlo
“La letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce”
LUIS SEPULVEDA
"Luis Sepulveda" - Omaggio al grande scrittore Cileno morto in Spagna il 16 aprile per coronavirus...ci uniamo al dolore della Gabbianella
Marco D'Agostino
Vasco Gargalo
24 April 2020
Luis Sepúlveda
Luis Sepúlveda (1949-2020) was a Chilean writer and journalist. A communist militant and fervent opponent of Augusto Pinochet's regime, he was imprisoned and tortured by the military dictatorship during the 1970s
I suoi sogni erano grandi, immensi, nati sull’onda dell’entusiasmo giovanile quando il Cile sembrava il paese dell’utopia e la poesia era un modo per sentirsi vivi: leggeva Neruda, Machado, Garcia Lorca, voleva rendere il mondo un posto migliore. La morte di Che Guevara cambiò tutto: partì come volontario in Bolivia, dove resisteva ancora un piccolo gruppo di guerriglieri. Erano in trenta, tornarono in sei. Nel frattempo Allende vinceva le elezioni e apriva la strada al sogno. Sepúlveda entrò a far parte della guardia personale del presidente e continuò per tutta la vita a raccontare il valore e la realtà di quel gruppo di compagni. Incontrò Carmen Yáñez, la donna che sposò due volte, suo grande amore, compagna di vita e di lotta.
Come andò a finire è storia: il golpe di Pinochet, la clandestinità e infine il carcere, le torture, l’esilio. Sepulveda aveva 24 anni quando iniziò a fuggire: Argentina, Uruguay, Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Nicaragua. Da una spedizione nella selva amazzonica dove incontra gli indios Shuar nascerà il suo romanzo più famoso, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore. Pezzi di vita che diventano letteratura come accadrà anche dopo, con Il mondo alla fine del mondo, romanzo ispirato alla sua esperienza su una nave di Greenpeace, il primo che testimonia il suo impegno per l’ambiente.
Ce ne doveva essere un altro, lo stava scrivendo nella sua grande casa di Gjion, ma non ne ha avuto il tempo: alla fine di febbraio, di ritorno da un festival letterario in Portogallo, i brividi e la febbre. Contagiato dal Covid, primo caso nelle Asturie, ha lottato contro il virus per 51 giorni. All’inizio tutti pensavano che ce l’avrebbe fatta: la sua capacità di resistere alle avversità era tale che sarebbe uscito anche da quell’incubo. Non è accaduto: il suo fisico ha ceduto e quel romanzo, a lungo pensato, è rimasto incompiuto.
CARMEN YÁÑEZ
ÉRAMOS TAN FELICES Y NO LO SABÍAMOS
Ignorantes de la luz que circundaba la inocencia
éramos tan felices amor mío,
con el calor de nuestras manos juntas
cruzando todos lo caminos
y riéndonos de los obstáculos de piedra o granizo
que nos intentaban parar esa carrera irresponsable de la felicidad.
Éramos tan felices
y no nos enterábamos de la dimensión de la vida.
De la invisible amenaza, de la larga sombra
del miedo,
no lo sabíamos nosotros, irreverentes.
Amándonos con proyecciones de futuro.
Hoy ya no pienso más allá de mañana cuando espero
tu prueba de vida dicha por otros.